L’Italia continua a presentarsi spaccata in due dal punto di vista meteorologico, con il settentrione flagellato da violenti fenomeni temporaleschi mentre il meridione resta nella morsa di temperature roventi. La giornata di oggi, lunedì 7 luglio, ha visto l’estensione dello stato di allerta per maltempo, con la Protezione Civile che ha diramato un’allerta arancione per tre regioni: Lombardia, gran parte del Veneto e Friuli Venezia Giulia.
Il passaggio di una seconda perturbazione atlantica ha intensificato i fenomeni meteorologici estremi già manifestatisi nelle scorse ore. Dopo i nubifragi che domenica hanno colpito duramente Lombardia, Piemonte, Veneto, Liguria e Toscana, causando anche la morte di una donna di 63 anni travolta da un albero a Robecchetto con Induno, nel Milanese, la situazione meteorologica continua a destare preoccupazione nelle regioni settentrionali.
Particolarmente critica si è rivelata la situazione in Friuli Venezia Giulia, dove nella notte tra domenica e lunedì si sono registrate raffiche di vento eccezionali. Le stazioni meteorologiche hanno rilevato venti fino a 112 km/h sul Monte Matajur, mentre a Col della Gallina si sono toccati i 98 km/h e a Orzano gli 89 km/h. La violenza dei fenomeni è stata accompagnata da precipitazioni torrenziali, con valori particolarmente significativi come i 71 mm di pioggia caduti in un’ora ad Arba e i 65 mm registrati a Osoppo.
La Protezione Civile regionale del Friuli Venezia Giulia ha documentato come il sistema perturbato, innescato da una saccatura atlantica, abbia determinato la formazione di numerose celle temporalesche che si sono abbattute con particolare intensità sulla fascia montana per poi estendersi alla pianura. Nel corso della notte, temporali stazionari alimentati dal calore del mare hanno continuato a interessare il Carso centrale, con cumulati di pioggia che hanno superato i 110 mm a San Pelagio.
Gli effetti al suolo sono stati rilevanti in tutto il territorio regionale. I vigili del fuoco hanno registrato decine di interventi, principalmente per la rimozione di alberi e sterpaglie dalle sedi stradali. Le zone più colpite includono Caneva, Tavagnacco, Santa Maria La Longa, Spilimbergo, Sequals, Remanzacco, Treppo Grande e Faedis, tutte interessate da cadute di alberi e rami. Particolare attenzione è stata riservata a una caduta massi verificatasi a Lusevera.
In Lombardia, la situazione non è stata meno critica. Milano ha vissuto una domenica caratterizzata da un violento nubifragio che si è scatenato intorno alle 17:30, con precipitazioni che hanno raggiunto i 35-45 mm in meno di due ore. L’assessore alle Opere pubbliche e alla Protezione civile Marco Granelli ha comunicato che sono stati effettuati oltre 40 interventi per rami e alberi caduti, con la chiusura di tre sottopassi. La vasca di laminazione del Seveso è stata attivata per la settima volta dalla sua inaugurazione, mentre in zona Ponte Lambro sono state posizionate le barriere mobili di protezione.
L’allerta arancione emessa dalla Protezione Civile nazionale interessa specificamente la moderata criticità per rischio temporali in ampie porzioni del territorio. Per la Lombardia, l’allerta copre tutte le zone, incluso il nodo idraulico di Milano, mentre per il Veneto riguarda gran parte del territorio regionale ad eccezione dell’Alto Piave. In Friuli Venezia Giulia, l’allerta arancione si concentra sui bacini di Levante, del Carso, dell’Isonzo e sulla Pianura di Udine e Gorizia.

Parallelamente, allerta gialla è stata valutata per undici regioni, includendo Trentino Alto Adige, Toscana, Lazio, Umbria, Marche, Campania, oltre ad alcuni settori di Piemonte, Liguria, Emilia-Romagna e sui restanti territori di Veneto e Friuli Venezia Giulia. La Protezione Civile ha specificato che i fenomeni saranno accompagnati da rovesci di forte intensità, frequente attività elettrica, locali grandinate e forti raffiche di vento.