Lunedì prossimo potrebbe segnare un nuovo snodo nell’intricata vicenda giudiziaria dell’omicidio di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco nel 2007. È infatti prevista per l’inizio della settimana la ripetizione dell’esame sul tampone orale prelevato dal cadavere della vittima, dopo che le analisi preliminari effettuate in incidente probatorio hanno individuato due profili di Dna maschile estranei sia ad Andrea Sempio, indagato nella riapertura del caso, sia ad Alberto Stasi, ex fidanzato di Chiara e condannato in via definitiva a 16 anni di carcere.
Uno dei due profili emersi è stato ricondotto a una contaminazione accidentale da parte dell’assistente del medico legale che partecipò all’autopsia, mentre l’altro profilo rimane ignoto. È proprio su quest’ultimo che si concentrano ora l’attenzione degli inquirenti e l’attesa della famiglia Poggi: la sua conferma o eventuale smentita attraverso la ripetizione dell’esame potrebbe rimettere in discussione alcuni equilibri processuali già consolidati. Il test si rende necessario per garantire una base scientifica solida e condivisibile, soprattutto alla luce della delicatezza del materiale genetico e del lungo tempo trascorso dalla morte di Chiara.
La nuova indagine, avviata dopo le istanze presentate dai legali della famiglia Poggi, punta a chiarire definitivamente se vi siano o meno elementi di novità capaci di gettare una luce diversa su quanto accaduto quel 13 agosto di diciassette anni fa. Nel frattempo, l’attesa resta carica di tensione, tra chi continua a chiedere giustizia e chi spera in una verità ancora da scrivere. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!