Dopo oltre trenta ore di ricerche incessanti condotte da più di duecento operatori tra vigili del fuoco, carabinieri, polizia e volontari, il piccolo Allen Bernard Ganao è stato ritrovato vivo nella mattinata di domenica 13 luglio in un casolare situato su una collina nelle vicinanze di Latte, frazione di Ventimiglia.
Il bambino di cinque anni, di origine filippina ma nato a Torino, era scomparso venerdì sera intorno alle 19.15 dal campeggio “Por la Mar” dove si trovava in vacanza con la famiglia. Le condizioni di salute del piccolo sono state valutate come buone dai sanitari del 118 che lo hanno preso in consegna immediatamente dopo il ritrovamento, nonostante presentasse segni di disidratazione e alcune escoriazioni dovute alla permanenza all’aperto.
Secondi le prime ricostruzioni fornite dalle fonti investigative, Allen è stato individuato da un passante che ha immediatamente allertato le forze dell’ordine. Il bambino si trovava all’interno di un casolare abbandonato in zona collinare, a circa tre chilometri dal supermercato Conad di Latte e a poche centinaia di metri dal campeggio dove aveva trascorso le ultime ore prima della scomparsa.

Il momento del ritrovamento ha scatenato un’ondata di commozione tra i soccorritori che da due giorni battevano incessantemente la zona. Portato a braccia dai vigili del fuoco, il piccolo è stato accolto dall’applauso spontaneo di una folla di cittadini che si era radunata nella piazzetta di Latte in attesa di notizie. Le immagini del bambino tra le braccia dei soccorritori hanno suscitato lacrime di gioia e sollievo in tutti i presenti.
Il sindaco di Ventimiglia Flavio Di Muro ha annunciato la notizia sui propri canali social scrivendo: “Allen è stato trovato sano e salvo ed è in braccio alla sua mamma nel Centro di Comando dei Vigili del Fuoco. Grazie a tutti per il preziosissimo aiuto!”. Le parole del primo cittadino hanno sintetizzato il sollievo di un’intera comunità che aveva partecipato attivamente alle ricerche.
La scomparsa del bambino aveva mobilitato un dispositivo di ricerca senza precedenti per la zona. Oltre 183 operatori erano stati impegnati nelle operazioni di ricerca e soccorso, tra cui vigili del fuoco, carabinieri, polizia di stato, guardia di finanza, soccorso alpino, protezione civile e numerosi volontari. Le ricerche erano state condotte con l’ausilio di droni dotati di termocamere, cani molecolari, elicotteri e sommozzatori che avevano ispezionato vasche e piscine della zona.
Particolarmente complesse erano risultate le operazioni di ricerca a causa delle condizioni cliniche del bambino. Allen soffre di disturbi dello spettro autistico e presenta difficoltà nella comunicazione verbale, caratteristiche che rendevano improbabile una sua risposta alle chiamate dei soccorritori. Per questo motivo, durante le ricerche erano stati utilizzati altoparlanti con registrazioni della voce della madre e delle sue canzoni preferite.
La famiglia del piccolo, composta dai genitori Bernard e Barbara Ganao insieme alla sorella maggiore Bea Paola, era arrivata al campeggio di Latte venerdì pomeriggio per trascorrere un breve periodo di vacanza. La famiglia vive a Torino dal 2001 dove i genitori gestiscono un servizio di portineria in corso Re Umberto. Barbara, diplomata infermiera nelle Filippine, e Bernard, ex operaio, si erano trasferiti in Italia oltre vent’anni fa.
Secondo la ricostruzione degli eventi, Allen si era allontanato dal campeggio mentre il padre Bernard era impegnato nel montaggio della tenda familiare. Le telecamere di videosorveglianza del campeggio avevano registrato l’ultima immagine del bambino alle 19.15, mentre usciva dalla struttura indossando una maglietta bianca e pantaloncini verdi, dirigendosi verso la strada statale Aurelia.
Un testimone aveva successivamente riferito di aver incontrato il bambino nei pressi della propria abitazione sulle alture di Latte, raccontando di averlo sentito chiamare “papà, papà” e di averlo accompagnato fino a un bivio stradale. La testimonianza aveva però presentato incongruenze che avevano spinto gli investigatori ad approfondire la questione. L’uomo aveva infatti modificato la propria versione durante gli interrogatori, prima sostenendo di aver accompagnato il bambino a piedi, poi di averlo fatto salire in automobile.
Queste contraddizioni avevano portato al sequestro della Fiat Uno bianca del testimone e alla perquisizione della sua abitazione, operazioni che non avevano tuttavia fornito elementi utili alle ricerche. I cani molecolari Hilda e Gemma, due esemplari di Bloodhound messi a disposizione da volontari, avevano condotto i soccorritori proprio nei pressi dell’abitazione del testimone, confermando il passaggio del bambino in quella zona.
Le ricerche erano proseguite ininterrottamente per tutta la notte tra sabato e domenica, nonostante le condizioni meteorologiche avverse e l’allerta meteo per temporali che si era abbattuta sulla zona. La macchina dei soccorsi non si è mai fermata, con squadre che si sono alternate per battere sistematicamente ogni angolo del territorio circostante il campeggio, dalle zone collinari alle aree boschive, dalla costa alle zone più impervie dell’entroterra.
La Procura della Repubblica di Imperia, guidata dal procuratore Alberto Lari, aveva aperto un fascicolo per “persona scomparsa” senza ipotesi di reato, mantenendo aperte tutte le piste investigative. Le autorità francesi erano state allertate data la vicinanza del confine con la Francia, mentre la Prefettura di Imperia aveva coordinato le operazioni attraverso riunioni di coordinamento quotidiane.
Il caso aveva suscitato grande attenzione mediatica e commozione popolare, con migliaia di persone che avevano seguito gli sviluppi delle ricerche attraverso i social media e i mezzi di informazione. La comunità filippina di Torino, guidata dal pastore Charles Manlangit, aveva organizzato momenti di preghiera collettiva nel complesso di San Giovanni Evangelista per invocare il ritorno del piccolo.
Il ritrovamento di Allen rappresenta un caso fortunato che dimostra l’efficacia della collaborazione tra forze dell’ordine, volontari e cittadini comuni. La capacità di resistenza del bambino, nonostante le sue fragilità legate ai disturbi dello spettro autistico, ha stupito gli stessi soccorritori che temevano conseguenze più gravi dopo oltre trenta ore di permanenza all’aperto.
Il piccolo Allen è stato successivamente trasportato al pronto soccorso dell’ospedale di Sanremo per tutti gli accertamenti medici necessari, dove i sanitari hanno confermato le buone condizioni generali nonostante lo stato di disidratazione e le escoriazioni superficiali. La famiglia si è finalmente ricongiunta dopo ore di angoscia e disperazione, in quello che rappresenta un lieto fine per una vicenda che aveva tenuto con il fiato sospeso l’intera Italia.
Il caso di Allen Bernard Ganao sottolinea l’importanza delle operazioni di ricerca e soccorso coordinate e della partecipazione attiva della comunità locale in situazioni di emergenza. La professionalità dimostrata dai soccorritori e la generosità dei volontari hanno permesso di trasformare quello che poteva essere un dramma in una storia a lieto fine che resterà nella memoria di tutti coloro che hanno partecipato alle operazioni di ricerca. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!