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L’attività fisica abituale allunga la vita, il rischio di morte si riduce del 40%

La ricerca australiana conferma che l’attività fisica regolare riduce del 30-40% il rischio di morte prematura e previene malattie cardiovascolari e tumori attraverso meccanismi molecolari specifici.

Una recente analisi condotta dall’Università del Queensland e pubblicata sul British Journal of Sports Medicine ha rivelato dati scientifici di straordinaria importanza per la salute pubblica: mantenere uno stile di vita fisicamente attivo durante l’età adulta può ridurre del 30-40% il rischio di morte prematura. Questo studio australiano, che ha esaminato oltre 85 ricerche precedenti coinvolgendo milioni di partecipanti, conferma ciò che la comunità scientifica sospettava da tempo: l’attività fisica regolare rappresenta uno strumento preventivo di eccezionale efficacia, paragonabile per potenza a molti farmaci attualmente in uso.

L’evidenza epidemiologica mostra che l’attività fisica regolare riduce la mortalità per tutte le cause e quella correlata a patologie cardiovascolari del 20-30% nella popolazione generale. Essere fisicamente attivi a un livello pari o superiore al minimo raccomandato di 150 minuti di camminata veloce alla settimana è risultato associato a un guadagno globale nell’aspettativa di vita di 3,4-4,5 anni. L’esercizio fisico costante ha un effetto protettivo diretto sullo sviluppo delle lesioni aterosclerotiche e un effetto indiretto favorevole su altri fattori di rischio cardiovascolare come il profilo lipidico, la sensibilità all’insulina, la massa grassa e la pressione arteriosa.

La ricerca scientifica ha documentato un effetto preventivo dell’attività fisica particolarmente significativo nella lotta contro il cancro. Gli studi dimostrano che l’attività fisica regolare può ridurre del 30-40% il rischio di tumore del colon e del 20% il rischio di tumore del polmone. Per quanto riguarda il tumore della mammella, oltre 60 studi condotti in tutto il mondo hanno dimostrato che un’attività fisica frequente e intensa riduce significativamente il rischio di sviluppare questa neoplasia. Nel campo della prevenzione terziaria, l’attività fisica si è dimostrata altrettanto efficace: uno studio presentato al congresso dell’American Society of Clinical Oncology ha dimostrato che nei pazienti operati per tumore del colon, un programma strutturato di attività fisica riduce del 28% il rischio di recidiva dopo cinque anni e del 37% il rischio di morte dopo otto anni.

L’attività fisica attiva meccanismi molecolari specifici che promuovono la longevità sana. Tra i più importanti vi sono le sirtuine, proteine denominate “interruttori della longevità” che vengono stimolate dall’esercizio fisico. Queste proteine, in particolare SIRT1 e SIRT3, sono responsabili della riduzione dello stress ossidativo, del controllo dell’infiammazione e della biogenesi mitocondriale. L’esercizio fisico stimola inoltre la produzione di citochine antinfiammatorie e migliora l’efficienza del sistema immunitario. Durante l’attività fisica, si verifica un aumento temporaneo dei globuli bianchi, che si normalizza al termine dell’esercizio, ma con un miglioramento duraturo dell’efficacia delle difese immunitarie.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità raccomanda agli adulti di età compresa tra 18 e 64 anni di praticare almeno 150-300 minuti di attività fisica aerobica di intensità moderata a settimana, oppure 75-150 minuti di attività intensa. Queste raccomandazioni si basano su evidenze scientifiche solide che dimostrano come anche aumenti modesti dell’attività fisica, pur rimanendo sotto i livelli raccomandati, si associno a una riduzione del 20-25% del rischio di mortalità. Particolarmente interessanti sono i risultati degli studi sulla cosiddetta VILPA (Vigorous Intermittent Lifestyle Physical Activity), che dimostrano come anche solo tre o quattro sessioni di un minuto di attività fisica vigorosa al giorno, come correre per prendere l’autobus o fare le scale rapidamente, siano associate a una riduzione fino al 40% della mortalità per tutte le cause.

Come sottolineato dal ricercatore Gregore Mielke dell’Università del Queensland, “passare a uno stile di vita più attivo in qualsiasi momento della vita adulta può rendere più longevi. Non è mai troppo tardi per iniziare”. Questo messaggio è particolarmente importante per coloro che hanno condotto una vita sedentaria, poiché dimostra che i benefici dell’attività fisica possono essere ottenuti anche iniziando in età più avanzata. L’attività fisica regolare non rappresenta semplicemente una raccomandazione generica per il benessere, ma costituisce un intervento preventivo e terapeutico di straordinaria efficacia, supportato da evidenze scientifiche incontrovertibili che dimostrano come il movimento quotidiano sia la chiave per una vita più lunga e sana. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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