Il panorama dell’ospitalità italiana sta attraversando una trasformazione profonda e necessaria che riflette una problematica sociale sempre più evidente. La crescita esponenziale delle strutture ricettive “adults only” o “childfree” rappresenta non soltanto un’evoluzione naturale del mercato turistico, ma soprattutto una risposta concreta a una realtà che molti preferiscono ignorare: l’inadeguatezza educativa di una generazione di genitori incapaci di trasmettere il rispetto e le regole fondamentali della convivenza civile ai propri figli.
Le cifre parlano chiaro e delineano un fenomeno in costante espansione. Secondo i dati dell’Università Popolare delle Discipline Analogiche (UPDA), nel 2019 erano almeno 52 le strutture italiane che avevano personalizzato i propri servizi per un pubblico esclusivamente adulto. Oggi, consultando la piattaforma specializzata “Hotel per Adulti”, questo numero è salito a oltre 220 strutture distribuite su tutto il territorio nazionale, registrando una crescita del 323% in appena cinque anni. Un incremento che testimonia inequivocabilmente l’esistenza di una domanda crescente da parte di clienti che desiderano semplicemente godere di momenti di tranquillità senza essere disturbati da comportamenti inadeguati.
La Geografia del Fenomeno e l’Evoluzione del Mercato
Il Trentino-Alto Adige emerge come la regione pioniera di questo movimento, concentrando il maggior numero di strutture adults only. Realtà come l’Hotel Nordik ad Andalo, struttura quattro stelle riservata agli over 14, o il Sensoria Dolomites sull’Alpe di Siusi, rappresentano esempi virtuosi di come sia possibile coniugare ospitalità di qualità con la garanzia di un ambiente sereno e privo di disturbi. Non si tratta di discriminazione, come spesso viene erroneamente sostenuto, ma di specializzazione dell’offerta turistica in risposta a esigenze specifiche del mercato.
La tendenza non si limita alla montagna. Anche le località balneari stanno abbracciando questa filosofia, come dimostra il Coast Hotel & Spa di Milano Marittima, che si propone come “oasi di piacere per vivere un’indimenticabile emozione” rivolta specificamente a single e coppie in cerca di una cornice suggestiva. Anche all’estero il fenomeno si sta consolidando: le Rimske Terme in Slovenia hanno annunciato per il 2025 una policy adults only per diventare il primo resort termale del paese dedicato esclusivamente a un pubblico over 14.
La Realtà dei Comportamenti Inaccettabili
Gli episodi che hanno portato molti esercenti a prendere posizioni decise sono emblematici della deriva educativa che caratterizza la società contemporanea. L’Osteria del Sole di Bologna, storico locale con oltre cinque secoli di storia, ha recentemente esposto un cartello che “sconsiglia” l’ingresso ai minori di 18 anni. Il titolare Nicola Spolaore non usa giri di parole: “Il problema non sono i bambini, ma la maleducazione dei genitori che scambiano il nostro locale per un parco giochi, lasciando scorazzare i propri figli in sala, correndo o gattonando sul pavimento”.
Non si tratta di episodi isolati. A Villa di Tirano, in provincia di Sondrio, il giovane pizzaiolo Gabriele Berbenni della pizzeria “Bagà” ha affisso un cartello ancora più diretto: “Avviso a tutti i genitori, lasciate a casa i bambini maleducati, provate ad educarli, nel caso non vi fosse possibile cambiate ristorante o restatevene a casa”. La motivazione è pragmatica: “Alcuni clienti storici, a metà della pizza, se ne sono andati perché il chiasso dei bambini li disturbava. So di poter perdere del fatturato con questa scelta ma devo tutelare il resto della clientela che vuole un posto tranquillo e curato”.
I Genitori di Oggi sono i Peggiori
Paolo Crepet, psichiatra e sociologo di fama nazionale, ha più volte denunciato questa deriva educativa con parole che non ammettono equivoci. “I genitori di oggi hanno smesso di fare i genitori e hanno cominciato a comportarsi da idioti“, sostiene lo studioso, evidenziando come l’errore più grave dei genitori moderni sia quello di voler essere amici dei figli invece che guide. “Oggi i genitori fanno cose da deficienti totali, addirittura girano lo zucchero dentro al caffellatte ai figli, fanno cose che erano inimmaginabili fino a 40 anni fa“.
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L’analisi di Crepet mette in luce un aspetto fondamentale: i genitori contemporanei hanno rinunciato al loro ruolo educativo, “trasformando l’amore in accondiscendenza e condannando un’intera generazione all’apatia“. “Dire no è difficile”, ammette l’esperto, “soprattutto quando significa affrontare battaglie campali, reazioni isteriche, interminabili silenzi”, ma questa difficoltà ha portato a una “capitolazione educativa senza precedenti”.
I Dati Allarmanti sulla Maleducazione
Le ricerche condotte a livello europeo confermano la gravità della situazione. Uno studio dell’Istituto Italiano di Studi Transdisciplinari ha evidenziato come i bambini italiani siano considerati i più maleducati d’Europa dal 66% degli albergatori europei. A questi piccoli ospiti viene rimproverato di essere “irrispettosi, incivili e molesti, di ignorare le più elementari regole di ordine e rispetto del riposo altrui, di non saper convivere negli spazi comuni”.
Una ricerca condotta su 2500 operatori turistici in Francia, Stati Uniti, Grecia, Gran Bretagna e Spagna ha confermato che i bambini italiani sono percepiti come i più maleducati del continente. Disturbi in aereo, distruzione di stanze d’albergo durante le gite scolastiche, schiamazzi e scorribande nei ristoranti rappresentano comportamenti ormai normalizzati che riflettono l’incapacità educativa delle famiglie.
La Questione Legale e il Diritto alla Tranquillità
Dal punto di vista giuridico, la questione presenta aspetti complessi ma non insormontabili. L’articolo 187 del Regio Decreto n. 635 del 1940 stabilisce che un esercente non può rifiutare l’accesso a un locale pubblico a un cliente pagante senza motivo legittimo. Tuttavia, la giurisprudenza riconosce il diritto degli esercenti a garantire un servizio adeguato e un’atmosfera consona alla natura del proprio locale. Come sottolinea l’avvocato Pierino Buda, “è possibile differenziare le proprie prestazioni purché non si configuri una discriminazione arbitraria”.
Il punto cruciale risiede nel fatto che le strutture adults only non discriminano sulla base dell’età anagrafica, ma selezionano la propria clientela in base alla capacità di rispettare le regole di convivenza civile. Non si tratta di vietare l’accesso ai bambini in quanto tali, ma di preservare un ambiente dove il comportamento educato e rispettoso rappresenta la norma e non l’eccezione.
Un Mercato in Espansione che Risponde a Esigenze Reali
Il settore turistico adults only non rappresenta una moda passeggera ma una risposta strutturale a esigenze concrete del mercato. Come evidenzia Luana De Angelis, Vice Presidente della Federazione Italiana Associazioni Imprese Viaggi e Turismo (FIAVET), “in Italia le richieste per questo tipo di vacanze sono in aumento da dopo il Covid, e provengono sia da chi figli non ne ha che da genitori, che vogliono prendersi una vacanza anche dalla famiglia”.
La piattaforma “Hotel per Adulti” ha catalogato oltre 220 strutture italiane che offrono servizi dedicati esclusivamente a un pubblico adulto, spaziando dai soggiorni alle spa, dalle crociere alle escursioni. Questi numeri testimoniano l’esistenza di un segmento di mercato maturo e consapevole, composto da persone che desiderano semplicemente godere di momenti di relax senza essere disturbate da comportamenti inadeguati.
La Responsabilità Educativa dei Genitori
La crescita delle strutture adults only dovrebbe rappresentare un campanello d’allarme per tutti quei genitori che continuano a minimizzare o ignorare i comportamenti inadeguati dei propri figli. Come sottolinea Massimo Recalcati, “i nostri figli dovrebbero imparare a ringraziare non i genitori che li accontentano nei loro capricci ma quelli che sanno sopravvivere alle loro proteste quando imparano a dire no”.
Il problema non risiede nei bambini, che per natura sono vivaci e curiosi, ma nell’abdicazione del ruolo educativo da parte degli adulti. Educare significa porre limiti, insegnare il rispetto per gli altri, trasmettere i valori della convivenza civile. Quando i genitori rinunciano a questo compito fondamentale, le conseguenze ricadono inevitabilmente sulla società nel suo complesso.
Una Scelta di Civiltà, Non di Discriminazione
Le strutture adults only rappresentano una scelta di civiltà che dovrebbe essere accolta con favore da tutti coloro che credono nell’importanza del rispetto reciproco e delle regole di convivenza. Non si tratta di discriminare i bambini, ma di offrire spazi dove la tranquillità e il relax possano essere garantiti senza compromessi. È una questione di onestà intellettuale riconoscere che esistono contesti e momenti in cui la presenza di bambini maleducati e di genitori incapaci di controllarli risulta semplicemente incompatibile con il servizio offerto.
Chi si indigna di fronte a queste scelte dovrebbe piuttosto fare un serio esame di coscienza e chiedersi se sia davvero accettabile che il diritto al relax e alla tranquillità di adulti educati e rispettosi debba essere costantemente sacrificato sull’altare del buonismo educativo. La vera discriminazione consiste nel pretendere che tutti debbano sopportare comportamenti irrispettosi e maleducati in nome di una malintesa inclusività.
Come ha giustamente osservato Paolo Crepet, i genitori di oggi “devono insegnare ai figli a volare, non a rimanere in camera da letto”, ma soprattutto devono ritrovare il coraggio di dire no e di imporre regole chiare. Fino a quando questo non accadrà, le strutture adults only continueranno a rappresentare l’unica oasi di civiltà in un panorama sociale sempre più degradato. E questo non è un problema delle strutture ricettive, ma un drammatico fallimento educativo di cui l’intera società dovrà prima o poi rendere conto.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!