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Crisi del Turismo? I dati dicono altro: gli italiani hanno cambiato mete e periodi di vacanza

Estate 2025, vacanze più lunghe ma spalmate: gli italiani scelgono mesi “fuori stagione” e a Ferragosto restano comunque 12,4 mln di pernottamenti e 1,8 mld di spesa.

Il ponte di Ferragosto conferma la sua centralità nel calendario turistico nazionale, ma i numeri raccontano un’estate dal profilo inedito. Secondo le stime elaborate dal Centro Studi Turistici di Firenze per Assoturismo Confesercenti, tra il 15 e il 17 agosto le strutture ricettive italiane registreranno oltre 12,4 milioni di pernottamenti, con un’occupazione media dell’88% delle sistemazioni disponibili sui principali portali di prenotazione. La ricaduta economica è significativa: si prevede che in soli tre giorni la spesa dei visitatori raggiungerà circa 1,8 miliardi di euro, una boccata d’ossigeno per il settore e per l’indotto.

Il 2025 segna una variazione nelle abitudini di viaggio degli italiani. Dopo un giugno in crescita del 2,2%, luglio e l’inizio di agosto hanno evidenziato un calo della domanda interna, in parte mitigato dall’aumento degli arrivi dall’estero. Le prime proiezioni per settembre indicano un +1,4% di prenotazioni rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente, segno di una destagionalizzazione sempre più evidente.

Le località balneari guidano la classifica delle preferenze, con un tasso medio di occupazione del 93%, seguite da laghi (92%) e montagne (90%). Più indietro le aree rurali e collinari (88%) e le località termali (81%). Le città d’arte soffrono il caldo di metà agosto, fermandosi al 76%. La saturazione più alta si registra al Sud e nelle Isole, con una media del 91%. In evidenza la Sardegna e la Puglia, particolarmente gettonate. Nel Nord Ovest spiccano Liguria (97%) e Valle d’Aosta (95%), mentre il Nord Est tocca l’86%, trainato dal Trentino-Alto Adige (93%). Il Centro Italia si ferma all’85%.

Per il presidente di Assoturismo Confesercenti, Vittorio Messina, Ferragosto resta “il cuore della stagione turistica”, ma il contesto è mutato. Il ritorno delle alte temperature ha stimolato le prenotazioni, ma la clientela italiana continua a muoversi con prudenza, mentre cresce il peso del turismo straniero, sostenuto anche dalle campagne promozionali all’estero. Tra le tendenze emergenti, Messina segnala il ritorno alle seconde case e la preferenza, nelle mete marine, per località più interne e meno affollate. Un segnale, sottolinea, che impone di rimodulare l’offerta e rafforzare le misure a favore della competitività del settore.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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