La stagione degli uragani dell’Atlantico 2025 si appresta a registrare il suo primo episodio di particolare rilievo con l’evoluzione della tempesta tropicale Erin, formata lunedì 11 agosto nelle acque dell’Atlantico orientale, appena a ovest delle isole di Capo Verde. Il sistema meteorologico, che attualmente presenta venti sostenuti di 75 chilometri orari, si trova a circa 1.320 chilometri a ovest delle isole africane e procede in direzione ovest a una velocità di 32 chilometri orari, secondo i dati diffusi dal National Hurricane Center di Miami.
Le previsioni meteorologiche indicano che Erin raggiungerà lo status di uragano entro venerdì, trasformandosi nel primo ciclone tropicale della stagione atlantica a superare la soglia critica dei 118 chilometri orari di venti sostenuti. Gli esperti del centro meteorologico federale statunitense prevedono che il sistema possa intensificarsi ulteriormente fino a raggiungere la categoria 3, con venti che potrebbero toccare i 185 chilometri orari entro il fine settimana, qualificandosi così come il primo uragano maggiore dell’anno.

La formazione di Erin rappresenta il quinto sistema nominato della stagione atlantica 2025, che ha visto in precedenza le tempeste tropicali Andrea, Barry, Chantal e Dexter, nessuna delle quali è riuscita a raggiungere l’intensità di un uragano. Il sistema si è sviluppato da un’onda tropicale che ha attraversato l’Africa occidentale, beneficiando delle condizioni atmosferiche favorevoli presenti nella cosiddetta regione di sviluppo principale dell’Atlantico, caratterizzata da temperature superficiali del mare significativamente superiori alla media stagionale.
La traiettoria prevista per Erin evidenzia un percorso inizialmente diretto verso ovest attraverso l’Atlantico centrale, con una graduale curvatura verso ovest-nordovest attesa per la giornata di venerdì. I modelli meteorologici indicano che il sistema transiterà vicino alle isole Sottovento settentrionali, alle Isole Vergini e a Porto Rico durante il fine settimana, mantenendosi sufficientemente a nord per evitare impatti diretti ma generando condizioni meteorologiche avverse nelle aree settentrionali di questi territori.

Gli specialisti dell’uragano Alex DaSilva di AccuWeather hanno sottolineato che Erin si sta dirigendo verso un’area caratterizzata da condizioni atmosferiche estremamente favorevoli per una rapida intensificazione, includendo acque oceaniche con temperature superiori ai 28 gradi Celsius e un taglio del vento minimo. Questi parametri ambientali, tipici del periodo compreso tra metà agosto e metà ottobre, dovrebbero favorire lo sviluppo tropicale e la possibile intensificazione rapida del sistema.
Le previsioni a lungo termine mostrano scenari differenziati per quanto riguarda l’evoluzione successiva di Erin. La maggior parte dei modelli meteorologici prevede che il sistema effettui una virata verso nord all’inizio della prossima settimana, mantenendosi al largo della costa orientale degli Stati Uniti. Questa traiettoria sarebbe determinata dall’interazione con un anticiclone delle Bermuda e da un fronte freddo in movimento dalla costa orientale americana.
Nonostante la tendenza prevalente verso una curvatura settentrionale, permangono incertezze significative nella previsione a lungo termine. Il posizionamento e l’intensità dell’anticiclone delle Bermuda, insieme alla velocità del fronte freddo, rappresentano i fattori determinanti per la traiettoria finale di Erin. Un rafforzamento del fronte freddo potrebbe spingere il sistema verso il mare aperto, mentre un suo indebolimento potrebbe comportare un avvicinamento maggiore alle coste della Carolina.
Le autorità meteorologiche hanno evidenziato che, sebbene Erin non sia attualmente previsto per un impatto diretto sugli Stati Uniti continentali, il sistema genererà mareggiata pericolosa e correnti di risacca lungo tutta la costa atlantica dalla Florida al New England durante la settimana corrente e quella successiva. Le condizioni marine avverse rappresenteranno un rischio significativo per le attività balneari e nautiche, richiedendo particolare attenzione da parte dei bagnanti nelle zone non presidiate.

Per quanto riguarda i territori caraibici, le previsioni indicano che Porto Rico, le Isole Vergini e le isole Sottovento settentrionali potrebbero sperimentare condizioni di tempesta tropicale, con precipitazioni da 25 a 50 millimetri e raffiche di vento fino a 100 chilometri orari. L’entità degli impatti dipenderà dalla distanza effettiva del passaggio di Erin rispetto a questi territori, con i meteorologi che continuano a monitorare attentamente l’evoluzione del sistema.
L’Instituto de Meteorologia di Cuba ha emesso il primo avviso ufficiale sulla tempesta tropicale Erin, pur precisando che attualmente il sistema non rappresenta una minaccia diretta per l’isola. L’ente meteorologico cubano mantiene tuttavia una sorveglianza costante sull’evoluzione del ciclone, considerando la sua posizione e il periodo dell’anno particolarmente propizio per lo sviluppo di sistemi intensi.
L’eventuale intensificazione di Erin a uragano maggiore confermerebbe le proiezioni per una stagione atlantica più attiva del normale. L’Amministrazione Nazionale Oceanica e Atmosferica americana aveva previsto tra 13 e 19 tempeste nominate per il 2025, con 5-9 uragani, di cui 3-5 di categoria 3 o superiore. Le condizioni oceaniche record e l’ambiente atmosferico favorevole stanno confermando queste previsioni, con agosto, settembre e ottobre che rappresentano tradizionalmente i mesi più attivi della stagione ciclonica.
Il Centro Nazionale Uragani ha sottolineato l’importanza di utilizzare questo periodo per verificare iPer restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!