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Allerta Listeria, ecco i prodotti richiamati in Italia dopo i decessi in Francia

Richiamati in Italia prodotti Carrefour e formaggi per possibile listeria dopo l’epidemia francese che ha causato 2 morti e 21 contagi.

L’emergenza sanitaria che ha colpito la Francia con due decessi e ventuno casi accertati di listeriosi si estende oltre i confini nazionali, coinvolgendo direttamente il territorio italiano dove le autorità sanitarie hanno disposto il ritiro immediato di diversi prodotti alimentari per possibile contaminazione da Listeria monocytogenes. Il batterio, identificato il 12 agosto scorso nei prodotti dell’azienda Fromagerie Chavegrand del dipartimento francese della Creuse, ha innescato una reazione a catena che ha portato al maxi richiamo di circa cinquanta formaggi in Francia e all’adozione di misure precauzionali anche nel nostro Paese.

Carrefour Italia ha prontamente disposto il ritiro dai propri punti vendita di tre specifiche referenze alimentari considerate potenzialmente pericolose per la salute pubblica. I prodotti interessati dalla misura cautelativa comprendono le cotolette di merluzzo carbonaro in pastella a marchio Carrefour Il Mercato, confezionate in buste da duecento grammi e identificate dal lotto di produzione 5212531 con data di scadenza fissata al 17 agosto 2025. Contestualmente sono stati richiamati i filetti impanati di merluzzo d’Alaska della medesima linea commerciale, venduti in confezioni da duecentoventi grammi contraddistinte dal lotto 5213532 e dalla scadenza del 18 agosto 2025.

Entrambi i prodotti ittici sono stati realizzati dall’azienda francese Cite Marin presso lo stabilimento di Kervignac, identificato dal codice comunitario FR 56.094.004 CE, e rappresentano un chiaro esempio di come la globalizzazione dei mercati alimentari possa amplificare i rischi sanitari transfrontalieri. La terza referenza oggetto di richiamo riguarda il formaggio di capra Buche Chevre La Belle du Bocage prodotto dalla stessa Fromagerie Chavegrand protagonista dell’epidemia francese, per il quale il provvedimento si estende a tutte le confezioni con scadenze comprese tra il 25 luglio e il 12 agosto 2025.

L’Istituto Superiore di Sanità ha successivamente segnalato il ritiro di un ulteriore prodotto caseario che desta particolare preoccupazione: il tronchetto di formaggio di capra denominato “Il Cannone”, commercializzato dall’azienda toscana De Magi e caratterizzato da latte pastorizzato e crosta fiorita. Questo prodotto, identificato per il suo formato allungato che richiama la denominazione commerciale, è stato sottoposto a richiamo per sospetto rischio biologico legato alla possibile presenza del medesimo patogeno che ha causato l’emergenza sanitaria d’Oltralpe.

Il Ministero della Salute italiano ha attivato immediatamente la macchina della sorveglianza alimentare, coordinando le operazioni di monitoraggio attraverso il coinvolgimento dei Nuclei Antisofisticazioni e Sanità dei Carabinieri, che hanno intensificato i controlli su tutto il territorio nazionale. Secondo fonti dell’Adnkronos Salute, l’operazione di verifica interesserebbe attualmente cinque o sei regioni italiane, con la possibilità di ulteriori estensioni geografiche qualora emergessero nuovi elementi di rischio sanitario.

La situazione epidemiologica francese presenta contorni particolarmente allarmanti, con ventuno pazienti ricoverati di età compresa tra i trentaquattro e i novantacinque anni, dei quali diciotto risultano essere over sessantacinque. L’Agenzia nazionale francese per la Sanità pubblica ha precisato che undici delle persone colpite sono donne e dieci uomini, molti dei quali presentavano condizioni croniche predisponenti come tumori, diabete o patologie cardiache. Tre pazienti seguivano inoltre terapie farmacologiche che aumentano la suscettibilità alle infezioni intestinali, configurando un quadro clinico complesso che ha richiesto il ricovero ospedaliero per tutti i soggetti coinvolti.

Le manifestazioni cliniche documentate dai sanitari francesi includono sedici casi di setticemia, la forma più grave dell’infezione caratterizzata dalla diffusione sistemica del batterio attraverso il circolo ematico, quattro episodi di coinvolgimento neuromeningeo con interessamento delle membrane che avvolgono il sistema nervoso centrale, e un caso di forma invasiva atipica. Questa diversificazione sintomatologica riflette la capacità del microrganismo di adattarsi a diversi distretti anatomici, manifestando una patogenicità particolarmente elevata nelle popolazioni vulnerabili.

La Listeria monocytogenes rappresenta uno dei patogeni alimentari più insidiosi per la sua capacità di sopravvivere e moltiplicarsi anche a temperature di refrigerazione, caratteristica che la distingue dalla maggior parte degli altri batteri responsabili di tossinfezioni alimentari. Nelle persone immunocompetenti l’infezione si manifesta generalmente come una comune gastroenterite, presentando sintomi quali febbre, brividi, dolori muscolari diffusi, nausea, vomito e diarrea che tendono a risolversi spontaneamente nell’arco di alcuni giorni.

Tuttavia, quando il microrganismo riesce a superare le barriere intestinali e a penetrare nel circolo sanguigno, l’infezione assume connotazioni drammaticamente diverse, evolvendo verso forme invasive caratterizzate da rigidità nucale, cefalea intensa, stato confusionale e alterazioni neurologiche che possono progredire fino alla meningite e alla sepsi generalizzata. Gli anziani, i soggetti immunocompromessi, le donne in gravidanza e i neonati costituiscono le categorie a maggior rischio, nelle quali l’infezione può assumere decorso fulminante con esiti potenzialmente letali.

Particolarmente critica risulta la situazione delle donne gravide, nelle quali l’infezione può decorrere in modo asintomatico o paucisintomatico per la madre, pur rappresentando un pericolo estremo per il feto. La listeriosi materna può infatti determinare aborto spontaneo, morte intrauterina, parto prematuro o infezione neonatale precoce, con conseguenze devastanti per l’outcome della gravidanza. Questa peculiarità clinica rende indispensabile un approccio diagnostico tempestivo e mirato nelle donne in età fertile che presentino sintomi compatibili dopo l’assunzione di alimenti potenzialmente contaminati.

La diagnosi di listeriosi richiede specifiche analisi di laboratorio che vanno oltre i tradizionali esami di routine. Il medico procede inizialmente con l’esecuzione di un’emocoltura, prelevando campioni ematici che vengono sottoposti a indagine colturale per identificare la presenza del batterio nel circolo sistemico. Quando emergono segni di interessamento neurologico, diventa necessario ricorrere alla puntura lombare per ottenere il liquido cerebrospinale e confermare l’eventuale localizzazione meningea dell’infezione. Durante la gravidanza, qualora sussista il sospetto di un contagio materno, può rendersi indispensabile l’analisi del liquido amniotico per valutare il coinvolgimento fetale.

La crescita di Listeria monocytogenes in uno qualsiasi di questi campioni biologici fornisce la prova definitiva dell’infezione e consente l’avvio tempestivo della terapia antibiotica specifica. Il ritardo diagnostico rappresenta uno dei fattori prognostici più sfavorevoli, particolarmente nelle forme invasive dove ogni ora può risultare determinante per l’evoluzione clinica del paziente.

Carrefour Italia ha emanato raccomandazioni precise per i consumatori che abbiano acquistato i prodotti oggetto di richiamo, invitandoli categoricamente a non consumarli e a restituirli presso il punto vendita dove sono stati acquistati per ottenere il rimborso completo, oppure a procedere con lo smaltimento appropriato. Per coloro che avessero già consumato gli alimenti incriminati e manifestassero sintomi quali febbre isolata o accompagnata da cefalea, viene caldamente consigliato di contattare immediatamente il proprio medico curante, segnalando specificatamente l’avvenuto consumo dei prodotti richiamati.

Particolare attenzione viene richiesta per le categorie più vulnerabili della popolazione, compresi anziani, donne in gravidanza e soggetti immunodepressi, per i quali anche sintomi apparentemente banali possono nascondere l’evoluzione verso forme cliniche severe. La catena di distribuzione ha attivato il numero verde 800 650 650 per fornire assistenza e chiarimenti ai consumatori preoccupati, garantendo un canale di comunicazione diretto per gestire le numerose richieste di informazioni che stanno pervenendo in queste ore critiche.

L’episodio evidenzia ancora una volta la fragilità del sistema alimentare globalizzato, dove una contaminazione localizzata in una piccola provincia francese può rapidamente estendere i suoi effetti attraverso le reti commerciali internazionali, raggiungendo i consumatori di diversi Paesi in tempi estremamente ridotti. La vicenda della Fromagerie Chavegrand dimostra come i controlli di qualità, pur essendo rigorosi, non possano garantire il rischio zero e come la trasparenza nella comunicazione dei pericoli alimentari rappresenti un elemento cruciale per la tutela della salute pubblica.

Le autorità sanitarie italiane continuano a monitorare l’evoluzione della situazione, non escludendo la possibilità di ulteriori richiami nelle prossime ore qualora emergessero nuovi elementi di rischio o venissero identificati altri lotti potenzialmente contaminati. La rapidità della risposta istituzionale e la tempestività dei provvedimenti adottati testimoniano l’efficacia del sistema di allerta alimentare europeo, che consente una coordinazione transnazionale degli interventi di protezione sanitaria in situazioni di emergenza come quella attualmente in corso.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!