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Pippo Baudo, quanto vale l’eredità ed il mistero del testamento

Il patrimonio di Pippo Baudo, stimato in dieci milioni di euro, comprende cinque immobili romani, terreni siciliani e partecipazioni societarie.

La morte di Pippo Baudo, avvenuta il 16 agosto scorso all’età di 89 anni, ha lasciato un vuoto incolmabile nel mondo dello spettacolo italiano, ma ha anche aperto interrogativi concreti sulla destinazione del patrimonio accumulato durante oltre quarant’anni di carriera televisiva. Le rivelazioni emerse attraverso documenti riservati esaminati da diversi quotidiani nazionali delineano un quadro patrimoniale articolato e consistente, che evidenzia come il conduttore siciliano non si sia limitato ai soli guadagni televisivi, ma abbia saputo costruire nel tempo una solida base economica attraverso investimenti strategici nel settore immobiliare e imprenditoriale.

Le stime più accreditate, riportate dal Messaggero e da Repubblica, valutano il patrimonio complessivo di Pippo Baudo in circa dieci milioni di euro. Tale cifra comprende i proventi diretti della sua lunga carriera televisiva, i diritti d’immagine, le royalties derivanti da canzoni di cui è stato autore come “Donna Rosa” e “W le donne”, oltre agli investimenti immobiliari e alle partecipazioni societarie. Solo per le tredici conduzioni del Festival di Sanremo, che rappresentano tuttora un record imbattuto, il conduttore avrebbe incassato circa 800mila euro per ogni edizione, per un totale superiore ai dieci milioni di euro. Una curiosità emersa riguarda la pensione percepita dal conduttore, che nonostante la sua fama si aggirava sui modesti 900-1000 euro mensili, cifra che riflette le peculiarità del sistema previdenziale nel mondo dello spettacolo.

Il cuore degli investimenti di Baudo si concentra nelle proprietà romane, dove il conduttore possedeva cinque unità immobiliari per un valore di mercato complessivo superiore ai cinque milioni di euro. L’appartamento più pregiato si trova in via della Giuliana nel quartiere Prati, con sette vani dal valore stimato in 1.012.798,51 euro secondo le visure catastali. Tuttavia, gli investimenti più significativi erano concentrati in via della Vite, nel centralissimo Rione Colonna, dove Baudo possedeva un intero palazzo distribuito su quattro livelli. Il complesso principale, che occupa i piani dal terzo al sesto con 12,5 vani, vale oltre 2,1 milioni di euro, mentre due appartamenti situati al primo e secondo piano hanno ciascuno un valore di circa 780mila euro. Queste proprietà hanno una storia particolare: non furono acquistate direttamente dal conduttore, ma furono sequestrate in suo favore dal tribunale civile di Roma il 14 settembre 1985, in seguito a una causa intentata contro l’ex compagna Alida Chelli.

Il legame con la Sicilia si riflette anche negli investimenti immobiliari di Baudo, che possedeva complessivamente diciassette terreni nella sua isola natale. Dieci di questi si trovano nel territorio di Noto e comprendono mandorleti, vigneti e terreni seminativi per un valore catastale complessivo di circa 30mila euro. Altri cinque terreni, attualmente incolti, sono ubicati a Siracusa con un valore catastale simbolico. Completa il quadro un piccolo appezzamento seminativo di 210 metri quadrati a Fiano Romano, nel Lazio, dal valore di 268,88 euro. Meno nota è l’attività imprenditoriale del conduttore nel settore edilizio: attraverso partecipazioni del 20% ciascuna, Baudo era socio di due società siciliane, San Rocco srl con sede a Mascalucia e Torre Grifo srl di Catania, entrambe operative nella costruzione di edifici residenziali e non residenziali, in partnership con Corrado Grasso, Oreste Calcare, Giovanni Calcare e Antonio Calcare.

In assenza di un testamento reso pubblico, l’eredità dovrebbe essere divisa equamente tra i due figli di Pippo Baudo secondo le disposizioni di legge. Alessandro Baudo, nato nel 1962 dalla relazione con Mirella Adinolfi, ha vissuto una storia familiare complessa: per anni ha creduto di essere figlio di Tullio Formosa, dirigente Rai e marito della madre, ed è stato riconosciuto ufficialmente da Baudo solo nel 2000 dopo un test del DNA effettuato nel 1996. Musicista di professione con una passione per il blues e il soul, Alessandro ha vissuto per lungo tempo in Australia dove ha inciso sette album, per poi trasferirsi a Terni negli ultimi anni per restare vicino al padre. La seconda figlia, Tiziana, è nata nel 1970 dal matrimonio con Angela Lippi e ha sempre mantenuto un rapporto stretto con il padre, collaborando per anni come sua assistente personale e segretaria. Attualmente responsabile delle relazioni pubbliche e dell’organizzazione eventi per RTL 102.5, è sposata con Mirko Mengozzi e madre dei gemelli Nicholas e Nicole, nati nel 2010.

Un capitolo particolare della gestione patrimoniale di Baudo riguarda la famosa cessione di un palazzo a Silvio Berlusconi nel 1988, utilizzato come penale per la rescissione anticipata del contratto con Fininvest. Come raccontato dallo stesso conduttore al Corriere della Sera, quando decise di lasciare Mediaset, Berlusconi gli chiese un risarcimento sotto forma di un palazzo di sua proprietà situato di fronte alla sede della FAO a Roma. “Lui sapeva tutto di me, sapeva che non avevo tutti quei soldi e allora mi chiese di cedergli un palazzo di mia proprietà che gli stava molto a cuore”, aveva rivelato Baudo, aggiungendo che Berlusconi aveva già preparato tutto, comprese le particelle catastali nell’atto di cessione. Quel palazzo, del valore di miliardi di lire dell’epoca, divenne successivamente sede del TG5, tanto che Enrico Mentana lo soprannominò “Palazzo Baudo”.

Al momento non è emersa l’esistenza di un testamento specifico che possa modificare la normale successione ereditaria, sebbene questa eventualità non possa essere completamente esclusa. Le uniche volontà espresse pubblicamente da Baudo riguardavano le modalità del suo funerale, che aveva espressamente richiesto si svolgesse nella sua Militello in Val di Catania, desiderio che è stato rispettato con la cerimonia del 20 agosto scorso. Il padre spirituale del conduttore, don Giulio Albanese, ha rivelato che negli ultimi colloqui Baudo aveva espresso particolare affetto per i suoi figli, ripetendo costantemente di aver “sempre voluto bene” ad Alessandro e Tiziana, nonostante le difficoltà nel manifestare direttamente i propri sentimenti. Qualora dovesse emergere un testamento, questo potrebbe ampliare la cerchia dei beneficiari includendo collaboratori storici, istituzioni culturali o enti di beneficenza, sempre nel rispetto delle quote legittime spettanti ai figli che non possono essere completamente escluse dalla successione.

Più che il valore economico del patrimonio, l’eredità più significativa di Pippo Baudo rimane quella culturale e artistica. Il conduttore ha rappresentato per oltre mezzo secolo un punto di riferimento della televisione italiana, scoprendo e lanciando decine di artisti, contribuendo alla nascita della televisione moderna e incarnando un modello di presentatore capace di coniugare professionalità, eleganza e capacità comunicativa. I suoi tredici Festival di Sanremo, i varietà che hanno fatto storia e la sua capacità di reinventarsi continuamente hanno lasciato un segno indelebile nel panorama mediatico nazionale. Alessandro e Tiziana Baudo, al di là della divisione dei beni materiali, erediteranno soprattutto il peso e l’orgoglio di portare un cognome che rappresenta un’epoca della televisione italiana, con la responsabilità di preservare e onorare la memoria di un padre che ha dedicato la vita all’intrattenimento e alla cultura del paese.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!