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Giappone, Basta Smartphone: arriva il “coprifuoco” digitale

Il comune di Toyoake sta valutando una raccomandazione volontaria per limitare l’uso quotidiano di smartphone e dispositivi elettronici a due ore al giorno, con l’obiettivo di migliorare la qualità del sonno dei residenti e promuovere un equilibrio tra vita digitale e benessere.
Credit © Unsplash

Nella città di Toyoake, situata nella prefettura di Aichi, in Giappone, il consiglio comunale ha avviato un dibattito di notevole portata sulla regolamentazione volontaria dell’uso quotidiano degli smartphone e di altri dispositivi elettronici al di fuori delle ore dedicate allo studio o al lavoro. L’iniziativa, emersa da un rapporto divulgato dall’agenzia di stampa Kyodo, si propone di incoraggiare i residenti a limitare il tempo trascorso sugli schermi a un massimo di due ore al giorno, con l’obiettivo dichiarato di preservare la qualità del riposo notturno e prevenire disturbi del sonno legati all’eccessiva esposizione alla luce blu.

La bozza dell’ordinanza raccomanda misure differenziate in base all’età degli utenti: per gli studenti delle scuole elementari sarebbe auspicabile interrompere l’utilizzo dei dispositivi entro le ore 21, mentre per tutti gli altri residenti il limite verrebbe fissato alle 22. Tale proposta si inserisce nel quadro di un più ampio progetto di promozione della salute pubblica, che include campagne di sensibilizzazione sui rischi dell’iperconnessione, incontri con esperti di neuroscienze e tavole rotonde con psicologi e pediatri.

L’amministrazione locale di Toyoake ha motivato l’iniziativa facendo riferimento a studi scientifici che evidenziano come l’uso prolungato degli schermi possa interferire con il ritmo circadiano, alterando la secrezione di melatonina e compromettendo la capacità di addormentarsi e di mantenere un sonno profondo. In particolare, i bambini e gli adolescenti sono ritenuti particolarmente vulnerabili, poiché un sonno di scarsa qualità può tradursi in difficoltà di concentrazione a scuola, problematiche comportamentali e, nel lungo termine, in rischi per la salute mentale.

La misura proposta non prevede sanzioni punitive, ma si fonda su un meccanismo di adesione volontaria: i genitori, gli insegnanti e i datori di lavoro riceverebbero materiali informativi e linee guida per incoraggiare il rispetto dei limiti. Nelle scuole elementari e medie di Toyoake, le assemblee genitori-insegnanti includeranno sessioni formative sull’uso responsabile della tecnologia e sul valore del riposo, mentre le aziende locali sarebbero invitate ad adottare policy interne che favoriscano la disconnessione serale dei dipendenti.

Il sindaco di Toyoake, in occasione della presentazione dell’ordinanza, ha dichiarato che “questa raccomandazione riflette la volontà di mettere al centro il benessere psicofisico della comunità” e ha aggiunto che il progetto potrebbe fungere da modello per altre amministrazioni locali in Giappone e all’estero, stante l’aumento costante dei disturbi del sonno nella popolazione urbana.

Nella discussione pubblica che si è aperta a seguito della divulgazione della bozza, alcuni cittadini hanno espresso scetticismo sull’efficacia di misure non vincolanti, sottolineando la difficoltà di monitorare l’utilizzo effettivo dei dispositivi e il rischio di scarso coinvolgimento degli adulti. Altri, invece, ritengono che la proposta segnali un passo importante verso un approccio più equilibrato nei confronti della tecnologia, in grado di stimolare riflessioni sulla dipendenza digitale e sui tempi di riposo.

La comunità scientifica giapponese guarda con interesse all’iniziativa di Toyoake, pur invitando alla cautela e al rigore metodologico nella valutazione dei risultati. Ricercatori specializzati in disturbi del sonno hanno suggerito di accompagnare la misura con studi longitudinali, capaci di verificare eventuali miglioramenti nei parametri di salute della popolazione, come la durata reale del sonno, la frequenza dei risvegli notturni e l’incidenza di sintomi ansiosi o depressivi.

L’ordinanza, qualora venga approvata nella sua versione definitiva dal consiglio comunale, entrerà in vigore a partire dal prossimo anno scolastico, con una fase pilota nelle scuole elementari seguita da un’estensione graduale alle famiglie e al mondo del lavoro. Il governo cittadino prevede di pubblicare semestralmente rapporti sull’andamento della sperimentazione, con dati aggregati relativi al rispetto dei tempi di utilizzo e ai benefici riscontrati nell’ambito del riposo e della produttività.

Grazie a questa iniziativa, Toyoake potrebbe posizionarsi all’avanguardia delle politiche di welfare tecnologico, contribuendo a definire nuovi standard di armonizzazione tra vita digitale e benessere. In un contesto globale in cui la pandemia ha accentuato la permeabilità degli ambienti personali e lavorativi, la proposta invita a riflettere sulla necessità di tempi di disconnessione consapevole e sul ruolo delle istituzioni nel promuovere comportamenti salutari nell’era della comunicazione pervasiva.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!