La compagnia aerea giapponese Japan Airlines ha lanciato un’iniziativa innovativa denominata “Visit Japan with JAL” che offre voli domestici completamente gratuiti ai turisti internazionali che prenotano un viaggio in Giappone con la compagnia di bandiera nipponica. L’operazione, che rappresenta una strategia concreta per incentivare i visitatori a scoprire territori meno battuti dal turismo di massa, punta a ridistribuire i flussi turistici oltre le mete classiche come Tokyo, Kyoto e Osaka, favorendo l’esplorazione di regioni autentiche e tradizionali dell’arcipelago giapponese.
L’iniziativa consente ai viaggiatori di aggiungere gratuitamente un volo interno verso località come Hokkaido, Okinawa, Hiroshima o Fukuoka al momento della prenotazione del volo internazionale, aprendo l’accesso a un network domestico che comprende servizi per 64 aeroporti su 133 rotte. La promozione è attualmente rivolta ai residenti di Stati Uniti, Canada, Messico, Thailandia, Singapore, Australia, Nuova Zelanda, Vietnam, Filippine, Indonesia, India, Cina e Taiwan, mentre l’Italia non figura ancora tra i Paesi ammessi, sebbene Japan Airlines abbia indicato l’intenzione di ampliare progressivamente l’elenco delle nazioni beneficiarie.
Per beneficiare dell’offerta, i passeggeri devono necessariamente prenotare il volo internazionale e quello domestico all’interno della stessa prenotazione attraverso il sito web ufficiale della compagnia aerea giapponese, condizione imprescindibile che esclude la possibilità di prenotazioni separate o aggiunte successive. La promozione prevede inoltre alcune specifiche tariffarie: i viaggiatori provenienti da Stati Uniti, Canada, Messico e Cina sono soggetti a una tassa di scalo di 100 dollari o 300 yuan cinesi se la permanenza nella prima destinazione di arrivo supera le 24 ore, mentre per i turisti di tutti gli altri Paesi ammessi non si applicano costi aggiuntivi indipendentemente dalla durata del soggiorno.
La strategia di Japan Airlines si inserisce in un contesto più ampio di gestione del fenomeno dell’overtourism che sta interessando il Giappone, dove il 2024 ha registrato un record di 36,9 milioni di visitatori internazionali, superando il picco pre-pandemico di 31,88 milioni del 2019. Le autorità giapponesi hanno identificato nella distribuzione equilibrata dei flussi turistici una priorità fondamentale, come dimostrato dalle misure adottate per regolamentare l’accesso a destinazioni particolarmente affollate: il Monte Fuji ha introdotto un limite giornaliero di 4.000 visitatori e una tariffa d’ingresso raddoppiata a 4.000 yen per la stagione 2025, mentre il quartiere Gion di Kyoto ha implementato multe fino a 10.000 yen per i turisti che non rispettano le regole locali.
L’Ente Nazionale del Turismo Giapponese (JNTO) ha elaborato una roadmap specifica per promuovere il turismo nelle aree rurali e meno conosciute del Paese, puntando su esperienze autentiche legate alla cultura agricola, alle tradizioni locali e al patrimonio naturale. Ken Toyoda, presidente del JNTO, ha sottolineato come l’organizzazione stia attivamente promuovendo non solo le grandi metropoli ma anche “le aree rurali del Giappone, fuori dai percorsi più battuti, dove esistono molte località che possono attrarre i turisti”. Questa strategia si concretizza attraverso la valorizzazione di destinazioni come i paesaggi vulcanici di Hokkaido, le isole subtropicali di Okinawa, i villaggi di montagna del progetto Satoyama e le prefetture meno frequentate come Shimane e Tottori.
Il turismo rurale giapponese si è articolato in diverse tipologie specializzate, dall’ecoturismo al turismo culturale, dall’agriturismo alle esperienze termali, offrendo ai visitatori la possibilità di partecipare ad attività tradizionali come la piantagione del riso, i festival locali (matsuri), la modellazione ceramica e l’ikebana. Questi programmi non solo garantiscono esperienze più autentiche ai turisti ma contribuiscono significativamente alla rivitalizzazione economica delle comunità locali, molte delle quali stanno affrontando sfide demografiche legate all’invecchiamento della popolazione e allo spopolamento delle aree interne.
Secondo le ricerche condotte dall’Università di Bergamo e presentate all’Expo di Osaka, emerge un trend significativo nella tipologia di turista contemporaneo: quasi un viaggiatore su due sarebbe disposto a spendere il 10-15% in più pur di evitare code e affollamenti, privilegiando esperienze autentiche lontane dalla ressa. In Italia la domanda di agriturismi e strutture rurali cresce del 20% annuo, mentre in Giappone il Ministero del Turismo registra un boom delle prenotazioni nelle prefetture meno battute, segno di una crescente sensibilità verso un turismo slow e consapevole.
L’iniziativa di Japan Airlines rappresenta quindi una risposta concreta a questa evoluzione del mercato turistico, offrendo uno strumento pratico per redistribuire i benefici economici del turismo su tutto il territorio nazionale. La promozione, che attualmente non ha una scadenza ufficiale, si accompagna a condizioni vantaggiose anche per quanto riguarda il bagaglio: i passeggeri di classe economica possono imbarcare fino a due bagagli del peso massimo di 23 chilogrammi ciascuno, mentre quelli di classe business e prima classe beneficiano di tre bagagli fino a 32 chilogrammi.
La strategia adottata da Japan Airlines si inserisce in un modello di turismo sostenibile che mira a preservare l’identità culturale e ambientale delle destinazioni, promuovendo al contempo lo sviluppo economico delle comunità locali. L’esperienza giapponese dimostra come l’industria aerea possa giocare un ruolo attivo nella gestione responsabile dei flussi turistici, trasformando una sfida legata al sovraffollamento in un’opportunità di valorizzazione territoriale diffusa e di crescita economica equilibrata per l’intero arcipelago nipponico.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!