Con l’estate che si è ormai trasformata in una lunga stagione dominante, Settembre 2025 si preannuncia come l’ennesima conferma di un trend consolidato nel decennio: l’anticiclone africano non cede facilmente e l’autunno meteorologico, almeno nella sua fase iniziale, appare ancora lontano. Gli ultimi aggiornamenti modellistici e le analisi delle tendenze atmosferiche indicano chiaramente che il mese entrerà sotto il segno di un’Italia divisa climaticamente in due, teatro di un braccio di ferro tra masse d’aria molto differenti per origine e caratteristiche termiche.
Le premesse meteo per la prima parte del mese sono tutt’altro che uniformi: mentre sul Nord Italia si prevede l’ingresso di correnti fresche atlantiche in discesa da Nord-Ovest, capaci di favorire instabilità anche marcata soprattutto sull’Arco Alpino e sulle alte pianure, il resto della Penisola resterà più esposto a pulsazioni calde subtropicali, sospinte dal consolidamento dell’anticiclone africano. Quest’ultimo, secondo gli scenari previsionali più accreditati, non solo manterrà attive condizioni di caldo anomalo sul Centro-Sud, ma potrebbe addirittura intensificare la propria influenza a partire dalla seconda settimana del mese, estendendosi nuovamente verso il Nord.
Un settembre estivo, quindi, con temperature che si manterranno sopra le medie climatologiche del periodo, in particolare al Centro e al Sud, e con un alto potenziale di fenomeni intensi nelle aree dove le masse d’aria si scontreranno: una dinamica potenzialmente esplosiva in grado di generare temporali violenti, grandinate e colpi di vento localizzati, tipici degli eccessi termici accumulati nei mesi precedenti.

Il famoso “declino stagionale” verso l’autunno sembra dunque destinato a subire un ulteriore ritardo. La cosiddetta “tempesta equinoziale”, che tradizionalmente accompagnava la transizione stagionale, non mostra segni all’orizzonte, almeno fino a metà mese. Solo successivamente si potrebbe assistere a un cambiamento più deciso nello schema barico euro-mediterraneo, ma con modalità ancora tutte da definire. La maggiore energia in gioco, derivante dal persistente surplus termico, potrebbe infatti tradursi in una rottura più netta e improvvisa del tempo, a rischio di episodi estremi.
Quel che è certo è che il mese di settembre ha ormai perso la sua storica identità di passaggio graduale tra estate e autunno, e si presenta sempre più come un mese a vocazione quasi estiva, ma increspato da turbolenze improvvise e pericolose. Una normalità nuova, figlia di un clima che cambia e che non concede tregue.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!