Un violento boato ha scosso questa mattina il polo industriale di Trento, dove un’esplosione all’interno di uno stabilimento dedicato alla lavorazione dei metalli ha causato il ferimento di tre operai. L’incidente si è verificato intorno alle 10:30, quando, per ragioni ancora da accertare, una miscela di polveri metalliche e vapori infiammabili avrebbe preso fuoco in una sezione di saldatura ad alta pressione. Il colpo d’aria, seguito da una fiammata, ha investito la zona circostante, sollevando una nube di fumo denso visibile a decine di metri di distanza.
I primi a dare l’allarme sono stati alcuni colleghi della vittima più grave, che hanno chiamato immediatamente il 112. Sul posto sono confluite diverse ambulanze, un’automedica e una squadra di vigili del fuoco del comando provinciale di Trento. I soccorritori hanno trovato tre uomini con ustioni di secondo e terzo grado, due ventenni e un quarantenne, quest’ultimo in condizioni critiche. Dopo le prime cure sul luogo, i feriti sono stati trasferiti all’ospedale Santa Chiara, dove il quadro clinico più compromesso ha richiesto il ricovero in terapia intensiva.
Il dirigente del 118, contattato dal nostro giornale, ha confermato che le condizioni del quarantenne sono definite gravi ma stabili: “Le ustioni coprono una superficie estesa del corpo, perciò è fondamentale un monitoraggio continuo per prevenire complicazioni infettive e shock termico”. Gli altri due operai, sebbene abbiano riportato ustioni meno estese, sono comunque stati sottoposti a interventi chirurgici di debridement e resteranno sotto osservazione per almeno 48 ore.
L’azienda coinvolta, la Metallurgica Tridentina srl, ha dichiarato di collaborare attivamente con le autorità competenti e di aver già avviato un’indagine interna per ricostruire la dinamica dell’incidente. In una nota diffusa al termine di un vertice urgente, la direzione ha espresso “profondo rammarico per quanto accaduto e solidarietà nei confronti dei colleghi colpiti”, assicurando che, qualora emerga la responsabilità di eventuali inadempienze alle procedure di sicurezza, saranno presi provvedimenti immediati.
I carabinieri del Nucleo operativo ecologico (Noe) e i tecnici dell’Ispettorato territoriale del lavoro hanno avviato gli accertamenti per verificare il rispetto delle norme antinfortunistiche e la conformità degli impianti. Al momento non si esclude alcuna ipotesi, dalla scintilla accidentale dovuta all’usura delle attrezzature a possibili criticità nell’impianto di aspirazione delle polveri. Gli investigatori stanno acquisendo i registri di manutenzione e i protocolli di sicurezza vigenti, oltre a raccogliere le testimonianze del personale presente al momento dell’esplosione.
L’interruzione dell’attività nell’area interessata ha costretto la proprietà a sospendere temporaneamente la produzione. La Metallurgica Tridentina ha annunciato che, salvo diversi sviluppi, le operazioni riprenderanno solo dopo il ripristino delle condizioni di sicurezza e l’esito positivo dei controlli tecnici. Nel frattempo, la zona dello stabilimento è stata transennata e presidiata dalle forze dell’ordine per limitare l’accesso a personale non autorizzato.
L’esplosione ha suscitato preoccupazione anche tra i residenti del vicino quartiere industriale, che hanno riferito di aver avvertito il boato e visto una colonna di fumo salire al cielo. Sul posto si sono recati anche i rappresentanti del Comune di Trento, guidati dall’assessore alla sicurezza sul lavoro, che ha garantito massima collaborazione con le autorità per garantire trasparenza e tempestività nei riscontri.
L’episodio riapre il dibattito sui rischi legati alla lavorazione dei metalli in condizioni di alta pressione e temperatura. Gli esperti del settore sottolineano che un adeguato sistema di estrazione delle polveri e una manutenzione scrupolosa degli impianti sono elementi fondamentali per prevenire ipotesi di accumulo di miscele esplosive. La normativa italiana prevede controlli periodici obbligatori, ma ogni anno si registrano incidenti simili in diversi distretti produttivi, con un bilancio di feriti e, talvolta, di vittime.
Le organizzazioni sindacali, alla notizia dell’incidente, hanno espresso solidarietà alle famiglie dei lavoratori coinvolti e rivendicano l’importanza del rafforzamento delle misure di prevenzione sul luogo di lavoro. In una nota congiunta, Cgil, Cisl e Uil chiedono che venga promossa una campagna di sensibilizzazione rivolta alle piccole e medie imprese, spesso meno attrezzate a fronteggiare emergenze di questo tipo, per ridurre il rischio di nuovi eventi traumatici.
La Procura di Trento ha aperto un fascicolo per lesioni colpose gravissime e omissione di cautele sul lavoro. Fino a quando le indagini non avranno chiarito ogni aspetto dell’incidente, rimangono in piedi tutte le ipotesi investigative. Nel frattempo, le condizioni di salute dei tre operai rimangono al centro dell’attenzione delle autorità sanitarie, mentre sul piano giudiziario e amministrativo si attende l’esito dei riscontri tecnici.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!