Oggi, lunedì 1 settembre 2025, su Canale 5 è andato in onda il debutto di Dentro la Notizia, il nuovo programma di approfondimento condotto da Gianluigi Nuzzi. Doveva rappresentare la novità del pomeriggio della rete ammiraglia Mediaset, ma la prima puntata ha confermato tutti i timori della vigilia: più che una proposta innovativa, sembra la copia in formato ridotto – e peggiorata – di Quarto Grado.
A colpire subito è stata la scenografia: il solito, identico studio già visto in tutti i programmi di cronaca e attualità di Cologno Monzese. Ormai a Mediaset sembrano avere solo 2 studi: lo sgabuzzino dell’informazione e lo sgabuzzino per gli altri programmi. Insomma, prendendo in prestito lo “stile” di Giorgia Meloni, potremmo ormai dire “Sgabuzzino 1, Sgabuzzino 2, Sgabuzzino 1, Sgabuzzino 2…”. Nessuna innovazione visiva, nessuna idea di regia o di grafica: solo un copia e incolla, con l’aggravante che ormai il pubblico si è stancato di vedere sempre lo stesso involucro televisivo.
Il problema più grande però non è solo estetico, ma di sostanza. Nuzzi, con il suo stile asciutto e giudiziario, funziona in prima serata quando lo spettatore si prepara a un’inchiesta corposa. Nel pomeriggio, invece, quel tono cupo e quella scelta di concentrarsi sulla cronaca nera diventano respingenti. Dopo pochi minuti, la sensazione è quella di voler cambiare canale, magari rifugiandosi persino in una televendita di una delle centinaia di emittenti inutili che affollano il digitale terrestre.
Che la cronaca nera non sia più il carburante giusto per la fascia pomeridiana è evidente da anni. Il pubblico domestico di Canale 5 (fatto soprattutto di persone anziane, ma anche di lavoratori che rientrano a casa) chiede leggerezza, intrattenimento, compagnia. Non un pomeriggio carico di dolore e sofferenza. L’era in cui la gloriosa Fininvest di Silvio Berlusconi puntava su allegria, varietà e scenografie innovative sembra ormai lontana anni luce. Oggi la tv commerciale che fu simbolo di modernità appare ripiegata su formule ripetitive e logore.
Con l’addio di Myrta Merlino, Mediaset aveva l’occasione di restituire al pomeriggio di Canale 5 un respiro diverso, offrendo magari un’alternativa fresca ai telespettatori. Invece ha scelto la via più facile: clonare un programma esistente, trasportandolo in una fascia oraria che non gli appartiene. Il risultato è un prodotto stanco, che lascia nello spettatore una sensazione di pesantezza e noia. Il verdetto della prima puntata, almeno da parte di chi scrive, è impietoso: se non fossi stato costretto a seguirlo per lavoro, avrei cambiato canale.
Pier Silvio Berlusconi ormai continua (e continuerà) imperterrito sulla sua strada e sembra che nessuno riesca a farlo ragionare un po’, ma quanto ci mancano i bei vecchi programmi dell’era Fininvest, i bei programmi del pomeriggio con Patrizia Rossetti, i cartoni di Bim Bum Bam o i game show alla Doppio slalom…. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!