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Medicina, parte il semestre aperto per 53.825 aspiranti medici: ecco di cosa si tratta

Dal primo settembre 2025 inizia la rivoluzione dell’accesso universitario con l’abolizione dei test d’ingresso per Medicina, sostituiti da un semestre aperto che coinvolge 53.825 studenti.

Oggi primo settembre 2025 segna una data storica per l’università italiana: prende avvio in tutti gli atenei del paese il nuovo sistema di accesso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, Odontoiatria e Protesi Dentaria e Medicina Veterinaria, che abolisce definitivamente il tradizionale test d’ingresso sostituendolo con un semestre aperto a iscrizione libera. La riforma, voluta dal Ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini e definita dalla stessa come "una rivoluzione", coinvolge complessivamente 53.825 studenti iscritti, di cui 44.313 hanno optato per Medicina e Chirurgia, 4.473 per Odontoiatria e Protesi Dentaria e 6.039 per Medicina Veterinaria.

I dati ufficiali comunicati dal Ministero dell’Università e della Ricerca evidenziano una netta prevalenza femminile tra gli iscritti, con il 70% rappresentato da studentesse, confermando un trend già consolidato negli ultimi anni accademici. La distribuzione geografica delle immatricolazioni vede al primo posto La Sapienza di Roma con 4.810 iscritti, seguita dalla Federico II di Napoli con 3.140 studenti, dall’Università di Bologna con 2.635 immatricolati, dall’Università di Padova con 2.629 iscrizioni e dall’Università di Torino con 2.321 studenti.

La nuova modalità di accesso, disciplinata dal decreto legislativo numero 71 del 2025 e dai successivi decreti ministeriali attuativi, prevede che durante il semestre aperto, che si estende dal primo settembre al 30 novembre 2025, tutti gli studenti frequentino tre insegnamenti fondamentali: Chimica e propedeutica biochimica, Fisica e Biologia. Ogni disciplina è strutturata per l’acquisizione di 6 crediti formativi universitari, per un totale complessivo di 18 CFU che costituiscono il prerequisito fondamentale per accedere alla selezione finale.

La metodologia didattica viene affidata all’autonomia organizzativa dei singoli atenei, che devono garantire lezioni, laboratori, attività di tutorato e tutti i servizi necessari per supportare la formazione degli studenti durante questo periodo preparatorio. Il Ministero ha assicurato che tutte le università coinvolte dispongono delle strutture adeguate, incluse aule, mense e servizi per il diritto allo studio, per accogliere l’elevato numero di iscritti al primo semestre.

Il momento decisivo per determinare l’effettivo accesso ai corsi di laurea arriverà con gli esami di profitto che si svolgeranno in forma uniforme su tutto il territorio nazionale. Le prove, identiche per contenuti e modalità di svolgimento, sono calendarizzate in due appelli ufficiali: il 20 novembre 2025 alle ore 11:00 per il primo appello e il 10 dicembre 2025 sempre alle ore 11:00 per il secondo appello. Ciascuna prova avrà una durata di 45 minuti per materia, con intervalli di 15 minuti tra le diverse discipline, garantendo tempi aggiuntivi per gli studenti con disabilità, invalidità o disturbi specifici dell’apprendimento.

La valutazione degli esami seguirà il sistema tradizionale in trentesimi, con possibilità di lode, e il punteggio finale per ciascuno studente risulterà dalla somma matematica dei voti conseguiti nei tre esami. Il sistema di scoring prevede un punto per ogni risposta corretta, una penalità di 0,25 punti per le risposte errate e nessuna penalizzazione per le risposte omesse. Per accedere alla graduatoria nazionale, gli studenti dovranno necessariamente superare tutti e tre gli esami con un punteggio minimo di 18/30 e aver conseguito tutti i 18 crediti formativi previsti.

La graduatoria nazionale di merito, che determinerà l’assegnazione definitiva dei posti disponibili, verrà pubblicata il 12 gennaio 2026 nell’area riservata del portale CINECA Universitaly. Gli studenti ammessi avranno tempo fino al 16 gennaio 2026 per perfezionare la loro immatricolazione presso la prima sede utile nell’ordine delle preferenze espresse durante la fase di iscrizione al semestre aperto, pena la decadenza dal diritto all’ammissione.

Per l’anno accademico 2025/2026, il Ministero ha reso disponibili complessivamente 24.026 posti per i corsi di Medicina e Chirurgia presso università statali e non statali, registrando un incremento significativo di 3.002 unità rispetto all’anno precedente e di ben 8.191 posti in più rispetto al 2022. Questo ampliamento dell’offerta formativa rappresenta, secondo le dichiarazioni ministeriali, un investimento strategico per potenziare il Servizio Sanitario Nazionale attraverso la formazione di un maggior numero di medici qualificati.

Un elemento innovativo della riforma riguarda la contestuale iscrizione obbligatoria a corsi di laurea affini nell’area sanitaria o biomedica, che permette agli studenti non ammessi ai corsi principali di proseguire comunque il percorso universitario utilizzando i crediti acquisiti durante il semestre aperto. Questa previsione, che consente l’iscrizione anche in sovrannumero fino al limite del 20% dei posti disponibili presso ciascun ateneo, garantisce che il tempo e l’impegno profuso dagli studenti durante il semestre iniziale non vadano perduti.

La possibilità di ripetere il semestre aperto è concessa fino a un massimo di tre volte, anche non consecutive, offrendo multiple opportunità a coloro che intendono perseguire con determinazione l’obiettivo di accedere ai corsi di area medica. Il sistema prevede inoltre specifiche tutele per gli studenti che, pur non riuscendo ad ottenere l’ammissione ai corsi principali o affini, potranno comunque immatricolarsi ad altri percorsi di studio entro il 6 febbraio 2026.

La riforma comporta un cambiamento radicale nell’approccio alla selezione universitaria, sostituendo la logica del test unico e immediato con un percorso formativo strutturato che permette agli studenti di sviluppare competenze specifiche nelle discipline fondamentali prima di affrontare la valutazione finale. Questo nuovo modello, secondo i promotori della riforma, consente di valorizzare maggiormente il merito, l’impegno costante e la reale attitudine alle discipline mediche, superando i limiti di un sistema selettivo che spesso penalizzava studenti meritevoli a causa di fattori contingenti legati al singolo momento della prova.

L’implementazione di questa riforma rappresenta una delle trasformazioni più significative del sistema universitario italiano degli ultimi decenni, destinata a incidere profondamente sulle strategie di preparazione degli studenti, sull’organizzazione didattica degli atenei e sulle prospettive di accesso alle professioni sanitarie. Il successo dell’iniziativa sarà misurato nei prossimi mesi attraverso l’analisi dei risultati ottenuti dagli studenti agli esami di novembre e dicembre, che costituiranno il primo banco di prova concreto per verificare l’efficacia del nuovo sistema di selezione universitaria.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!