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Von der Leyen, interferenze dei russi sul GPS del suo aereo: atterraggio manuale in Bulgaria

Il volo della presidente della Commissione europea verso la Bulgaria è stato colpito da interferenze GPS attribuite alla Russia, costringendo un atterraggio di emergenza con mappe cartacee durante una missione strategica per rafforzare l’industria della difesa europea.

Un episodio di gravità assoluta ha caratterizzato il viaggio istituzionale della presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen verso la Bulgaria, quando domenica pomeriggio 31 agosto l’aereo che la trasportava da Varsavia a Plovdiv è stato vittima di quello che le autorità bulgare hanno immediatamente identificato come un attacco di interferenza russa al sistema di navigazione satellitare GPS.

Secondo quanto riferito dal Financial Times e confermato da tre funzionari a conoscenza dell’incidente, il jet privato Dassault Falcon 900LX, decollato dalla capitale polacca alle 14:37, si è ritrovato completamente privo degli strumenti di navigazione elettronica durante la fase di avvicinamento all’aeroporto di Plovdiv. L’intera area aeroportuale ha subito un blackout del segnale GPS che ha costretto i piloti a compiere manovre di emergenza per oltre un’ora prima di procedere con un atterraggio manuale utilizzando esclusivamente mappe cartacee.

L’operazione di interferenza, definita dalle fonti come "innegabile" e attribuita con certezza alla Russia dalle autorità bulgare, rappresenta un’escalation preoccupante nelle tecniche di guerra elettronica impiegate dal Cremlino nei confronti dell’Unione europea. La portavoce della Commissione europea Arianna Podestà ha confermato l’episodio specificando che "le autorità bulgare ci hanno informato di ritenere che questa palese interferenza sia stata eseguita dalla Russia", aggiungendo che l’aereo è comunque atterrato in sicurezza.

Le tecniche di jamming e spoofing dei segnali GPS, tradizionalmente utilizzate dalle forze armate per proteggere installazioni strategiche, sono state sempre più frequentemente adoperate dalla Russia come strumento di pressione e destabilizzazione nei confronti delle infrastrutture civili europee. L’Autorità bulgara per i servizi del traffico aereo ha confermato che dal febbraio 2022, coincidente con l’invasione su vasta scala dell’Ucraina, si è registrato un notevole incremento degli episodi di interferenza nei sistemi di navigazione satellitare.

Secondo i dati raccolti dalla piattaforma di monitoraggio dell’Università di Stanford, tra 90 e 150 aeromobili quotidianamente segnalano problemi seri di disturbo dei segnali satellitari nel quadrante compreso tra Europa, Medio Oriente e Asia. La Bulgaria figura tra i Paesi maggiormente colpiti da questi attacchi informatici, che hanno già causato dirottamenti di voli commerciali e sospensioni temporanee di collegamenti aerei in diverse occasioni.

La missione di von der Leyen in Bulgaria si inquadra nel tour strategico che la presidente sta conducendo nei sette Stati membri che "rafforzano e proteggono" le frontiere esterne dell’Unione europea con Russia e Bielorussia. L’obiettivo dichiarato del viaggio è esprimere la piena solidarietà dell’UE nei confronti di questi Paesi e illustrare i progressi nella costruzione di una robusta industria europea della difesa attraverso lo strumento SAFE (Security Action For Europe).

Durante la visita alla fabbrica di munizioni VMZ-Sopot, situata a circa 250 chilometri a est di Sofia, von der Leyen ha incontrato il primo ministro bulgaro Rosen Zhelyazkov per discutere del rafforzamento delle capacità produttive europee nel settore della difesa. La Bulgaria, in partnership con il colosso tedesco Rheinmetall, sta preparando due centri congiunti presso VMZ-Sopot: uno per la produzione di proiettili d’artiglieria da 155 millimetri standard NATO e un altro per la manifattura di polvere da sparo.

Il progetto industriale, che beneficerà dei finanziamenti dell’Unione europea attraverso il programma SAFE da 150 miliardi di euro, prevede la creazione di fino a mille nuovi posti di lavoro nella località di Sopot. Von der Leyen ha sottolineato come "questo è esattamente il tipo di progetto che vogliamo vedere", evidenziando l’importanza strategica di incrementare la produzione europea di munizioni per sostenere le coraggiose truppe ucraine.

La visita della leader europea è stata tuttavia accompagnata da manifestazioni di protesta organizzate dai partiti nazionalisti bulgari Vazrazdane (Rinascita) e Velichie, i cui sostenitori hanno tentato di bloccare l’accesso alla fabbrica attaccando un veicolo che ritenevano trasportasse von der Leyen. Il leader di Vazrazdane Kostadin Kostadinov, noto per le sue posizioni anti-NATO e filo-russe, ha organizzato la manifestazione per opporsi al percorso europeo della Bulgaria.

Le interferenze subite dal volo presidenziale rappresentano un precedente di eccezionale gravità che dimostra come la guerra ibrida condotta dalla Russia si stia estendendo fino a raggiungere direttamente i vertici istituzionali dell’Unione europea. La portavoce Podestà ha dichiarato che "questo non farà che rafforzare ulteriormente il nostro incrollabile impegno a incrementare le capacità di difesa e il supporto all’Ucraina", sottolineando come l’episodio evidenzi l’urgenza della missione nei Paesi di frontiera.

Il fenomeno delle interferenze GPS si è intensificato drammaticamente negli spazi aerei del Mar Baltico e dell’Europa orientale, colpendo non soltanto aeromobili ma anche imbarcazioni civili e sistemi di navigazione utilizzati quotidianamente dai cittadini. Diversi voli commerciali sono stati costretti a dirottamenti di emergenza, come il Boeing 737 di Ryanair diretto a Vilnius e deviato in Polonia nel gennaio 2025, mentre la compagnia Finnair ha dovuto sospendere per un mese i collegamenti verso Tartu in Estonia orientale.

Nonostante l’incidente, von der Leyen ha portato a termine tutti gli impegni istituzionali previsti, ribadendo con fermezza che "Putin è un predatore che può essere contenuto soltanto attraverso una forte deterrenza militare". La presidente ha sottolineato come l’Unione europea debba mantenere un senso di urgenza perché "Putin non è cambiato e non cambierà", annunciando l’imminente discussione in sede di Consiglio europeo delle carenze militari attuali e delle strategie per affrontarle entro il 2030.

L’episodio di Plovdiv assume particolare significato simbolico nel contesto geopolitico attuale, evidenziando la vulnerabilità delle infrastrutture civili europee di fronte alle tecniche di guerra elettronica russe e la necessità di una risposta coordinata per garantire la sicurezza dei collegamenti aerei e delle comunicazioni strategiche. L’attacco informatico rappresenta inoltre un chiaro segnale di intimidazione nei confronti della leadership europea impegnata nel sostegno militare all’Ucraina.

Il programma SAFE, che ha ricevuto richieste di finanziamento da diciannove Paesi membri per l’intero importo di 150 miliardi di euro, rappresenta la risposta strutturale dell’Unione europea alla crescente minaccia rappresentata dall’aggressività russa. I fondi, raccolti sui mercati dei capitali e garantiti dal bilancio UE, permetteranno agli Stati membri di contrarre prestiti per l’acquisto di equipaggiamento militare con rimborsi dilazionati su quarantacinque anni.

La Bulgaria contribuirà al progetto con un investimento di 960 milioni di euro attraverso una joint venture al 49-51 per cento tra VMZ Sopot e Rheinmetall, che prevede il trasferimento di tecnologie avanzate per la produzione di munizioni e la creazione di una filiera produttiva europea indipendente da fornitori esterni. L’iniziativa si inserisce nella strategia più ampia di riduzione delle dipendenze strategiche dell’Europa e di rafforzamento dell’autonomia industriale nel settore della difesa.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!