Le condizioni di salute di Emilio Fede hanno subito un drammatico deterioramento nelle ultime ore presso la Residenza San Felice di Segrate, struttura sanitaria situata alle porte di Milano dove il novantaquattrenne giornalista si trova ricoverato. Accanto a lui, in queste ore delicate, ci sono le figlie Simona e Sveva, che lo assistono e, secondo fonti vicine alla famiglia, il quadro clinico del direttore storico del TG4 si è complicato drasticamente, richiedendo un monitoraggio costante e l’immediata adozione di terapie intensive per stabilizzare le funzioni vitali.
Il peggioramento improvviso delle condizioni di Fede ha spinto i medici a dichiarare critica la situazione clinica dell’ex volto simbolo dell’informazione televisiva italiana. Le équipe sanitarie che seguono il giornalista hanno avviato tutti i protocolli d’emergenza previsti per questi casi, ma la situazione rimane estremamente fragile e l’evoluzione del quadro clinico appare quanto mai imprevedibile. L’allerta medica è massima considerando l’età avanzata del paziente e le patologie pregresse che caratterizzano il suo stato di salute generale.
I familiari di Emilio Fede si sono precipitati nella struttura sanitaria lombarda non appena sono stati informati dell’aggravamento delle condizioni del congiunto. La famiglia ha richiesto la massima riservatezza sulla vicenda, limitandosi a ringraziare pubblicamente per l’affetto e la vicinanza dimostrati dai colleghi del mondo giornalistico e dai numerosi estimatori che hanno accompagnato la lunga carriera del direttore. Non è stata ancora fornita una prognosi dettagliata da parte del team medico, che mantiene un atteggiamento di estrema cautela data la delicatezza della situazione.
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto il 24 giugno 1931, Emilio Fede ha attraversato quasi un secolo di storia italiana diventando una delle figure più controverse e discusse del panorama giornalistico nazionale. La sua carriera ha preso avvio negli anni Cinquanta con esperienze nella carta stampata presso testate come Il Momento-Mattino di Roma e La Gazzetta del Popolo di Torino, dove si distinse come inviato speciale sviluppando quella capacità narrativa che lo avrebbe contraddistinto nel corso di tutta la sua attività professionale.
Il passaggio alla televisione avvenne nel 1954 quando iniziò la collaborazione con la Rai come conduttore a contratto del programma Il Circolo dei Castori insieme a Enza Sampò e Febo Conti. Dal 1961 il rapporto con l’azienda di Stato divenne esclusivo e Fede ricoprì il ruolo di inviato speciale dall’Africa per otto anni, realizzando reportage in oltre quaranta Paesi durante il delicato periodo della decolonizzazione e dell’esplosione delle prime guerre civili nel continente africano.
La svolta della carriera si materializzò quando assunse la direzione del TG1 negli anni Ottanta, prima di intraprendere nel 1989 l’avventura con Silvio Berlusconi passando alla Finivest-Mediaset. Inizialmente diresse Videonews e successivamente Studio Aperto su Italia 1, ma fu con l’approdo al TG4 nel 1992 che Fede raggiunse l’apice della notorietà professionale. Per vent’anni, fino al 28 marzo 2012, fu il volto indiscusso della testata di Rete 4, conducendo personalmente l’edizione serale delle 18:55 e tutti gli speciali sui principali fatti di cronaca nazionale e internazionale.
La linea editoriale impressa da Fede al telegiornale di Rete 4 si caratterizzò per l’abbondanza di notizie di cronaca nera e rosa dal taglio fortemente scandalistico, ma soprattutto per un’evidente parzialità a favore delle posizioni politiche di Silvio Berlusconi. Questa impostazione giornalistica si manifestò in modo inequivocabile durante l’edizione serale del 28 marzo 1994, quando commentando i risultati delle elezioni politiche che videro la vittoria del centrodestra guidato dal Cavaliere, Fede mostrò grande emozione riferendosi a Berlusconi in toni molto intimi e parlando di una vittoria ottenuta “con grande coraggio, quasi contro tutto e quasi contro tutti”.
La vita privata di Emilio Fede fu profondamente segnata dal matrimonio nel 1965 con Diana De Feo, giornalista e figlia dello scrittore Italo De Feo, conosciuta negli ambienti Rai dove entrambi lavoravano. Dal loro matrimonio nacquero le figlie Sveva e Simona, che scelsero di rimanere lontane dai riflettori mantenendo un profilo riservato. Diana De Feo, che oltre alla carriera giornalistica fu anche senatrice della Repubblica per Il Popolo della Libertà durante la XVI legislatura, si spense il 23 giugno 2021 dopo una lunga malattia, lasciando il marito in uno stato di profondo sconforto.
Il percorso giudiziario che ha accompagnato gli ultimi anni della vita di Fede è legato principalmente al caso Ruby-bis, nel quale fu coinvolto insieme a Lele Mora e Nicole Minetti con l’accusa di favoreggiamento della prostituzione. Dopo essere stato condannato in primo grado a sette anni di reclusione nel luglio 2013, la pena fu ridotta in appello a quattro anni e sette mesi, confermata definitivamente dalla Cassazione nell’aprile 2019. Tuttavia, nel dicembre 2021 il Tribunale di Sorveglianza di Milano gli concesse il differimento dell’esecuzione della pena per un anno, riconoscendo le sue condizioni di salute precarie e l’età avanzata.
Negli ultimi anni, Emilio Fede ha vissuto in una residenza sanitaria assistita dove, secondo le sue stesse dichiarazioni rilasciate lo scorso luglio, si trovava bene grazie ai rapporti umani autentici che aveva instaurato con il personale e gli altri ospiti. In quell’occasione aveva dichiarato di aver riscoperto l’importanza dell’affetto, definendolo “il vero potere”, e aveva ammesso che la vecchiaia fosse brutta ma che la rispettava, considerando i suoi novantaquattro anni come “un bel traguardo” verso il centenario.
Il ricordo della moglie Diana continuava a essere centrale nei pensieri di Fede, che in diverse interviste aveva espresso il desiderio di raggiungerla al più presto, descrivendola come “una stella che ogni sera si ferma a salutarmi” e confessando di vederla camminare tra le stelle quando guardava il cielo notturno. Questo legame indissolubile con la compagna di una vita rappresentava per il giornalista una fonte di consolazione ma anche di profonda nostalgia che caratterizzava le sue giornate nella struttura sanitaria.
Le prossime ore saranno decisive per comprendere l’evoluzione del quadro clinico di Emilio Fede, mentre il mondo del giornalismo italiano attende notizie sull’uomo che, al di là delle controversie e delle polemiche che hanno accompagnato la sua carriera, ha rappresentato un’epoca della televisione e dell’informazione nazionale. La sua figura rimarrà indissolubilmente legata a vent’anni di storia italiana, durante i quali ha saputo interpretare e raccontare i grandi eventi del Paese con quella passione e quella dedizione professionale che lo hanno contraddistinto fin dagli esordi della sua lunga carriera giornalistica.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!