Raoul Bova è tornato al centro del dibattito mediatico dopo la sua attesissima intervista a Verissimo, il talk del weekend condotto da Silvia Toffanin su Canale 5. Al centro della conversazione, il caso esploso nelle scorse settimane relativo al presunto tradimento con Martina Ceretti e la pubblicazione di alcuni audio e contenuti da parte del canale Falsissimo, piattaforma gestita da Fabrizio Corona. Ma è proprio contro quest’ultimo che l’attore ha puntato il dito, denunciando pubblicamente un’ondata d’odio e manipolazione mediatica, fino a tirare in ballo anche il tema del revenge porn.
Nel corso del faccia a faccia con la Toffanin, Bova ha ricostruito i fatti dal suo punto di vista, sottolineando la violenza mediatica subita dopo la diffusione di contenuti privati legati alla sua vita sentimentale, sostenendo che quanto accaduto abbia avuto un impatto non solo su di lui, ma anche sulla compagna Rocío Muñoz Morales e sui figli. L’attore ha paragonato l’esposizione pubblica subita a quella vissuta da alcune donne vittime di revenge porn, precisando come la diffusione non autorizzata di materiali personali e l’insinuazione continua sul tradimento abbiano alimentato un clima d’odio digitale, con risvolti anche psicologici gravi.
Una presa di posizione netta e insolita per un volto come quello di Bova, generalmente restio ad affrontare pubblicamente tematiche tanto personali. Il suo tono è stato misurato, ma inequivocabile, con parole che hanno subito trovato eco – e reazione – in rete. E, come prevedibile, la replica di Fabrizio Corona non si è fatta attendere.
Attraverso una lunga e durissima storia Instagram, l’ex fotografo dei vip ha demolito l’intervento dell’attore, definendo l’intervista a Verissimo “uno dei pezzi di televisione più squallidi degli ultimi trent’anni“. Non solo: ha accusato il programma di Mediaset di aver permesso a Bova di raccontare “fatti distorti”, ribadendo che i materiali pubblicati dal suo canale non sono stati né rubati né ottenuti in maniera illecita, ma forniti da una persona coinvolta direttamente. Corona ha bollato i paragoni con il revenge porn come “privi di senso logico e giuridico”, ritenendoli offensivi per le reali vittime di questo reato.
“Quello che ho appena visto su Canale 5, a Verissimo, programma sotto testata giornalistica Mediaset, è uno dei pezzi di televisione più squallidi degli ultimi 30 anni. L’intervista di Fabio Fazio a Chiara Ferragni, dopo il pandoro gate, in confronto era da premio pulitzer. Come avete visto è stato permesso a Raoul Bova di raccontare fatti distorti (il materiale pubblicato da noi non era ricettato), in un programma istituzionale.
Gli hanno permesso di fare paragoni inopportuni e senza alcun senso logico-giuridico, citando il revenge porn, di accusare di incitazione all’odio, proprio a pochi giorni dalla morte di Charlie Kirk (vergogna, che schifo), e di paragonare la pubblicazione legale e lecita di un tradimento di una coppia che loro raccontavano perfetta (per vendere e guadagnare) ad una pistola impugnata da un uomo che decide di sparare. Scioccante, aberrante, “spaccante”. Noi abbiamo raccontato solo la verità, come per i Ferragnez. Gli audio ci sono stati dati da una persona coinvolta, quindi è lecito”.
Il tono del suo attacco è andato via via inasprendosi, fino ad arrivare ad accuse personali e di carattere morale. Secondo Corona, Raoul Bova avrebbe volontariamente spostato l’attenzione dal presunto tradimento per assumere la posizione della vittima, attuando una “strategia comunicativa” simile a quella, a suo dire, già utilizzata da Ilary Blasi nel caso Totti. Ha inoltre affermato che le vere vittime della vicenda sarebbero Martina Ceretti e Rocío Muñoz Morales, la cui fiducia sarebbe stata “tradita per anni”. Senza risparmiare giudizi taglienti, Corona ha liquidato l’attore con parole al vetriolo: “Sei un bravissimo uomo solo di facciata”.
Non pago, l’ex re dei paparazzi ha sfruttato l’onda del clamore mediatico generato dall’intervista registrando e pubblicando la sua reazione in tempo reale su Falsissimo, ma rendendola disponibile solo agli abbonati. Una mossa perfettamente coerente con il suo stile, che fonde provocazione e monetizzazione dei contenuti più controversi.
“E in tutto questo, proprio lui, fa un discorso retorico sulla difesa delle donne, quando le uniche donne vittime qui, sono Martina Ceretti e la sua povera compagna Rocio, tradita per anni, anche quando le cose andavano bene. Non una sola scusa, neanche un piccolissimo mea culpa, ma addirittura un attacco (come Ilary Blasi, sempre a Verissimo, per la storia di Francesco Totti) ai giornalisti. Sei un bravissimo uomo solo di facciata. Hai usato una tecnica di comunicazione. Commetti un fatto e poi provi a spostare l’attenzione. Noi abbiamo le prove di ciò che abbiamo detto. Caro Raoul, non devi pensare ai tuoi figli (usandoli per difenderti), a cosa pensano quando vedono questa roba qui su You Tube e sui social. Che schifo, vergogna. Che boomer, dal sorriso meraviglioso“.
Il caso resta al centro della scena, alimentando un acceso dibattito su limiti del diritto di cronaca, privacy dei personaggi pubblici, utilizzo dei media e linguaggio d’odio. Mentre Raoul Bova tenta di riprendersi lo spazio della narrazione sulla propria vita, la macchina del gossip e dell’informazione continua a macinare dichiarazioni, smentite e accuse incrociate. E la partita, almeno per ora, sembra tutt’altro che chiusa.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!