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Omicidio Pierina Paganelli, Chi sono le Due Mogli di Louis Dassilva

Un intreccio familiare complesso coinvolge le due mogli di Louis Dassilva nel processo per l’omicidio di Pierina Paganelli: Valeria Bartolucci in Italia e Natalie in Senegal si uniscono per sostenere l’innocenza dell’uomo accusato dell’efferato delitto.

L’omicidio di Pierina Paganelli, la settantottenne testimone di Geova uccisa con ventinove coltellate nel garage del suo condominio in via del Ciclamino a Rimini il 3 ottobre 2023, continua a dominare le cronache giudiziarie italiane con un intricato labirinto di relazioni familiari e sentimentali che coinvolge direttamente le due mogli di Louis Dassilva, l’unico imputato per il delitto.

Valeria Bartolucci, infermiera italiana e prima moglie di Louis Dassilva, rappresenta una figura centrale nella vicenda processuale che ha avuto inizio il 15 settembre 2025 presso la Corte d’Assise di Rimini. La donna, che risiede nello stesso condominio dove è avvenuto l’omicidio, ha mantenuto una posizione di incrollabile sostegno nei confronti del marito, nonostante la scoperta della sua relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, nuora della vittima.

La posizione di Valeria Bartolucci nelle indagini si è rivelata particolarmente complessa a causa degli elementi emersi durante l’istruttoria. Secondo quanto riportato dalle carte processuali, la donna avrebbe fornito un alibi al marito sostenendo che questi si trovava in casa durante l’orario del delitto, dichiarando inoltre di attraversare una crisi matrimoniale, circostanza che avrebbe dovuto rafforzare la credibilità della sua testimonianza. Tuttavia, le intercettazioni telefoniche e il ritrovamento di alcuni “pizzini” nell’abitazione coniugale hanno sollevato dubbi sulla veridicità delle sue dichiarazioni.

Nei bigliettini sequestrati, Bartolucci scriveva frasi compromettenti come “Il messaggio che deve passare è che difendo Louis perché è innocente, non perché lo amo”, suggerendo una strategia comunicativa prestabilita. In altri appunti, la donna avrebbe ipotizzato possibili strategie difensive qualora il marito fosse stato ripreso dalle telecamere di sorveglianza, annotando: “Dobbiamo dire che eri andato a buttare la spazzatura”.

La seconda moglie di Louis Dassilva risiede in Senegal, dove l’uomo mantiene una famiglia parallela con due figli. La condizione di bigamia di Dassilva, perfettamente legale secondo la tradizione senegalese che consente la poligamia, ha aggiunto una dimensione internazionale al caso giudiziario. Valeria Bartolucci, in un viaggio documentato dal programma televisivo “Le Iene”, si è recata personalmente a Dakar per incontrare la co-moglie e i figliastri, dimostrando la sua accettazione di questa particolare configurazione familiare.

Durante l’incontro in Senegal, anche la moglie africana di Dassilva ha espresso il proprio sostegno all’uomo, manifestando tuttavia preoccupazione e commozione per la situazione giudiziaria che lo coinvolge. La bigamia di Dassilva è diventata un elemento controverso nell’analisi del movente, poiché secondo gli inquirenti un uomo con relazioni matrimoniali ufficialmente riconosciute avrebbe potuto essere spinto a commettere l’omicidio per proteggere i vantaggi economici derivanti dal matrimonio con l’italiana.

Le Accuse di Stalking Contro Valeria Bartolucci

La posizione di Valeria Bartolucci si è ulteriormente complicata a causa delle accuse di stalking e minacce nei confronti di Manuela Bianchi. La Procura ha chiesto il processo per la donna in seguito a una serie di episodi che hanno coinvolto pesanti insulti e minacce alla nuora di Pierina Paganelli. Particolarmente grave è stato l’episodio del 2 luglio 2024, ripreso dalle telecamere del programma “Estate in diretta”, durante il quale Bartolucci aveva aggredito verbalmente e fisicamente la Bianchi.

Tra le frasi più compromettenti pronunciate da Valeria Bartolucci nei confronti di Manuela Bianchi figurano dichiarazioni come “Io non ci metto niente a scioglierla in un fusto pieno di acido” e “La vorrei uccidere con un coltello, senza farla morire subito… vedendola soffrire come la povera Pierina”. Questi elementi hanno portato la Procura a formulare l’accusa di stalking, anche se successivamente l’ipotesi di atti persecutori è stata oggetto di richiesta di archiviazione, mentre rimangono aperte le accuse di minacce e diffamazione.

Il Movente Secondo l’Accusa

La ricostruzione della dinamica familiare che ruota attorno al caso Paganelli rivela un intreccio di relazioni caratterizzato da tensioni e rivalità. Louis Dassilva, trentacinquenne senegalese, aveva intrattenuto una relazione extraconiugale con Manuela Bianchi, nuora di Pierina Paganelli, mentre manteneva il matrimonio con Valeria Bartolucci e contemporaneamente una seconda famiglia in Senegal. Secondo l’accusa, proprio questa complessa situazione sentimentale avrebbe costituito il movente dell’omicidio, poiché Pierina Paganelli avrebbe scoperto la relazione clandestina e rappresentato una minaccia per l’equilibrio familiare di Dassilva.

Le indagini hanno evidenziato come Dassilva temesse che la scoperta della relazione da parte della suocera di Manuela Bianchi potesse compromettere non solo il suo matrimonio con Valeria Bartolucci, ma anche i vantaggi economici e sociali derivanti dalla posizione della moglie italiana. La Procura sostiene che l’uomo abbia agito con premeditazione, attendendo il rientro di Pierina Paganelli dalla riunione dei Testimoni di Geova per aggredirla nel garage del condominio con ventinove coltellate, due delle quali mortali.

Il Processo e le Contraddizioni

Il processo che ha avuto inizio nel settembre 2025 vede schierati centoventi testimoni della Procura e centoquarantacinque della difesa, con Manuela Bianchi in cima alla lista di entrambe le parti. La testimonianza della nuora di Pierina rappresenta l’elemento principale dell’accusa contro Dassilva, poiché la donna lo avrebbe collocato nei garage del condominio prima del ritrovamento del cadavere. Tuttavia, la credibilità di Manuela Bianchi è stata messa in discussione dalla stessa Valeria Bartolucci, che l’ha accusata di mentire per proteggere se stessa.

La difesa di Dassilva punta a dimostrare l’inconsistenza delle prove a carico dell’imputato, sottolineando come l’esclusione del DNA dell’uomo dalla scena del crimine e l’assenza di testimoni oculari rendano l’impianto accusatorio fragile. Gli avvocati Riario Fabbri e Andrea Guidi hanno inoltre evidenziato come le contraddizioni nelle testimonianze di Manuela Bianchi e le pressioni psicologiche subite da Valeria Bartolucci possano aver compromesso la ricerca della verità.

Un Matrimonio Oltre i Confini

Durante la carcerazione, Dassilva ha dimostrato un comportamento esemplare, lavorando per sostenere economicamente i figli e studiando, guadagnandosi la stima degli agenti penitenziari. La sua posizione di detenuto modello contrasta con l’immagine di killer spietato delineata dall’accusa, alimentando i dubbi della difesa sulla correttezza dell’imputazione. Le due mogli di Louis Dassilva, pur nella loro diversità culturale e geografica, si trovano unite nella convinzione dell’innocenza dell’uomo, creando un fronte compatto di sostegno che attraversa i continenti.

Il caso Pierina Paganelli rappresenta un banco di prova significativo per il sistema giudiziario italiano, chiamato a dirimere una vicenda caratterizzata da elementi probatori indiziari e da un contesto familiare estremamente complesso. L’intreccio di relazioni sentimentali, rivalità familiari e differenze culturali rende questo processo un esempio paradigmatico delle sfide che la giustizia contemporanea deve affrontare in una società sempre più multiculturale e interconnessa, mentre Louis Dassilva rischia l’ergastolo per l’accusa di omicidio volontario pluriaggravato che include premeditazione, crudeltà e futili motivi.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!