L’Italia si prepara a vivere una fase meteorologica di marcato interesse sinottico, con un’intensificazione del caldo a partire da giovedì 18 settembre che segnerà l’apice dell’estate 2025, già prolungatasi ben oltre le medie climatiche del periodo. Una nuova pulsazione subtropicale in risalita dal Nord Africa, alimentata da un promontorio anticiclonico di matrice sahariana, raggiungerà in maniera pervasiva tutto il bacino centrale del Mediterraneo, investendo anche il nostro Paese con temperature sensibilmente oltre la norma.
Le simulazioni termiche confermano un’anomalia positiva generalizzata, con isoterme di +20/+22°C alla quota di 850 hPa (circa 1500 metri), che si tradurranno al suolo in massime tra i 30 e i 32°C sulla Pianura Padana, valori simili o lievemente superiori anche nelle aree interne del Centro Italia, con condizioni di caldo afoso accentuate da tassi igrometrici elevati. Le regioni meridionali e le Isole Maggiori si troveranno invece in condizioni prossime al limite superiore della scala climatica di settembre: attese punte fino a 33-34°C in Sicilia, Campania e Puglia, con picchi localizzati anche superiori, in particolare nelle zone interne e sottovento ai rilievi.

Nel corso del fine settimana, il promontorio anticiclonico raggiungerà la sua massima espansione, e l’intera colonna atmosferica risulterà eccezionalmente calda per il periodo. La quota dello zero termico è prevista in ulteriore rialzo, toccando i 4800-5000 metri: un’anomalia termica verticale significativa che comporterà temperature positive anche sulle vette più alte dell’Appennino e su buona parte dell’arco alpino, dove lo zero termico di norma a metà settembre si attesta attorno ai 3200-3400 metri. Tale configurazione rappresenta un ulteriore segnale delle mutazioni in corso nel bilancio energetico della troposfera, con effetti diretti sulla tenuta dei ghiacciai alpini, ormai sempre più soggetti a stress termico anche nella stagione di fine estate.

Ma il dominio subtropicale potrebbe non durare. I principali modelli numerici, tra cui l’ECMWF e il GFS, convergono su un cambiamento della circolazione atmosferica a partire da lunedì 23 settembre, quando l’alta pressione africana dovrebbe iniziare a ritirarsi verso sud sotto la spinta di correnti più fresche e instabili di matrice atlantica. Una saccatura in discesa dal Nord Europa potrebbe scivolare verso il Mediterraneo centro-occidentale, favorendo la formazione di un minimo depressionario in quota: il risultato sarebbe un drastico peggioramento delle condizioni meteorologiche con piogge, temporali anche intensi e un crollo termico dell’ordine di 7-8°C in poche ore, specie al Centro-Nord.
L’inizio della terza decade di settembre potrebbe dunque segnare la tanto attesa “rottura stagionale”, ovvero il passaggio da un assetto estivo a una dinamica atmosferica tipicamente autunnale, che sancirebbe la fine dell’anomala estate 2025. Il Mediterraneo, surriscaldato da mesi di temperature elevate, potrebbe fungere da serbatoio energetico per fenomeni convettivi intensi nel momento in cui l’instabilità farà il suo ingresso.
Il quadro che si delinea è coerente con le attuali tendenze del cambiamento climatico, che vede sempre più spesso la persistenza di blocchi anticiclonici subtropicali su vasta scala, capaci di mantenere condizioni di caldo prolungato e di ostacolare l’ingresso delle classiche perturbazioni atlantiche. L’autunno 2025 potrebbe dunque iniziare con dinamiche accese, dopo una lunga fase estiva che ha superato ogni aspettativa climatologica.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!