Potrebbe esserci una clamorosa svolta nel caso di Chiara Poggi, la giovane uccisa a Garlasco il 13 agosto 2007. Secondo quanto riportato dal TG1 all’alba di oggi carabinieri e Guardia di Finanza hanno eseguito una serie di perquisizioni nelle abitazioni di ex investigatori e inquirenti che presero parte all’inchiesta. Tra gli obiettivi delle perquisizioni figura anche Mario Venditti, ex procuratore di Pavia, oggi formalmente indagato con l’accusa di corruzione in atti giudiziari. Secondo quanto trapelato, l’indagine ruoterebbe attorno alla gestione dell’inchiesta su Andrea Sempio, amico della vittima e al centro di un filone investigativo poi archiviato proprio da Venditti nel 2017.
Le forze dell’ordine hanno fatto accesso non solo nella sua abitazione, ma anche in quelle di due ex carabinieri che prestavano servizio all’epoca e di alcuni familiari di Sempio. Una mossa che potrebbe indicare l’intenzione di fare chiarezza su presunti depistaggi o omissioni compiute durante le fasi decisive dell’inchiesta. Il delitto di Garlasco, dopo la condanna definitiva di Alberto Stasi nel 2015, sembrava essere arrivato a un punto fermo. Ma le indagini aperte a Milano riaprono scenari che si credevano chiusi, sollevando interrogativi pesanti sulla trasparenza e la correttezza dell’impianto accusatorio che ha portato alla condanna dell’ex fidanzato di Chiara Poggi.
Se le accuse contro l’ex procuratore e gli altri soggetti coinvolti trovassero conferma, si profilerebbe un terremoto giudiziario capace di mettere in discussione non solo il metodo con cui fu condotta l’inchiesta, ma anche l’esito stesso del processo. Al momento gli inquirenti mantengono il massimo riserbo sull’oggetto delle perquisizioni e sulle eventuali prove acquisite, ma l’inchiesta si preannuncia delicata e potenzialmente deflagrante per la credibilità dell’intero sistema giudiziario coinvolto in uno dei casi di cronaca nera più noti degli ultimi vent’anni.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!