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Meteo, dall’Autunno all’Inverno in pochi giorni: ecco cosa ci aspetta

Dall’autunno all’inverno in pochi giorni: attesa un’irruzione fredda dalla Russia con calo termico sensibile e possibili nuovi episodi di maltempo entro la metà della prossima settimana.
Credit © Herr Bohn on Unsplash

Dopo anni caratterizzati da un persistente dominio dell’anticiclone africano anche tra la fine di settembre e l’inizio di ottobre, il 2025 sembra voler prendere tutt’altra strada. Il quadro meteorologico dei prossimi sette giorni mostra infatti segnali inequivocabili di un cambiamento radicale, con l’Italia che si prepara a vivere un’evoluzione atmosferica decisamente controtendenza rispetto alle recenti stagioni: da condizioni tipicamente autunnali a un potenziale assaggio d’inverno, il tutto nel giro di pochi giorni.

La transizione è già in atto: una vasta e insistente circolazione ciclonica, attualmente bloccata tra l’Europa centrale e il nord Italia, sta determinando condizioni di marcata instabilità su gran parte del Centro-Nord. In queste ore si registrano rovesci sparsi, temporali localmente intensi e un abbassamento termico sensibile, specie sulle regioni settentrionali dove le massime faticano a superare i 18–20°C.

Il peggioramento è destinato a propagarsi verso sud nel corso del fine settimana. Tra sabato e domenica, infatti, il fronte perturbato scivolerà lungo l’Adriatico e si estenderà progressivamente al Meridione. Le aree più esposte saranno la Calabria e la Sicilia, dove si prevedono accumuli pluviometrici localmente superiori ai 50–70 mm in 24 ore, con possibilità di nubifragi e criticità idrogeologiche locali, soprattutto nelle zone ioniche. Domenica sarà invece la volta di Puglia, Molise, Abruzzo e Marche, coinvolte da una fase perturbata più blanda ma comunque significativa, mentre al Nord la situazione tenderà a migliorare con ampi rasserenamenti.

L’inizio della prossima settimana segnerà una temporanea tregua: la perturbazione si allontanerà verso i Balcani e la Grecia, lasciando sull’Italia un campo di alta pressione debole e poco strutturato. Tra lunedì 29 settembre e martedì 30 settembre si prevede quindi un miglioramento generalizzato, seppur non ovunque definitivo. Residue piogge o locali rovesci potranno ancora interessare il basso Adriatico e le coste tirreniche meridionali, ma il quadro termico tornerà più stabile, con temperature in media o leggermente al di sotto.

Il vero colpo di scena, però, è atteso a partire da mercoledì 1 ottobre quando i modelli previsionali di medio termine (ECMWF e GFS) mostrano con crescente concordanza l’avvicinamento di un nucleo di aria fredda di matrice continentale russa, destinato a scivolare dai Balcani verso il bacino del Mediterraneo. Si tratterebbe di una vera e propria irruzione fredda, di quelle che raramente si osservano in questa fase stagionale. Le prime simulazioni indicano una discesa delle isoterme in quota (850 hPa) fino a +2/+4°C sull’Italia centro-settentrionale, valori tipici di pieno novembre o inizio dicembre.

L’impatto sul territorio italiano potrebbe tradursi in un netto calo delle temperature su tutta la Penisola: al Nord le massime potrebbero non superare i 14–16°C nelle pianure, mentre nelle aree appenniniche e interne del Centro-Sud si scenderebbe rapidamente sotto i 10°C durante le ore notturne. Anche le minime sarebbero in picchiata, con i primi valori prossimi allo zero sulle valli alpine e prealpine già entro la notte tra giovedì e venerdì.

In parallelo, l’interazione tra l’aria fredda in discesa e le acque ancora tiepide del Mediterraneo centrale potrebbe innescare una nuova fase di maltempo, potenzialmente marcata, soprattutto al Sud e sulle regioni adriatiche. Tuttavia, le caratteristiche di questa seconda fase — estensione, intensità e durata — restano al momento soggette a un margine di incertezza elevato, legato alla traiettoria e alla profondità effettiva dell’irruzione fredda.

L’Italia si appresta a vivere una settimana meteorologicamente rilevante, che segnerà un punto di discontinuità rispetto alle dinamiche degli ultimi anni. Il passaggio da una fase autunnale a una potenzialmente invernale entro pochi giorni non è solo una curiosità climatologica, ma un evento che potrebbe avere risvolti importanti anche in termini di agricoltura, salute pubblica e gestione del rischio idrogeologico. Sarà fondamentale seguire con attenzione l’evoluzione dei modelli previsionali nelle prossime 48–72 ore, per comprendere l’esatta portata di questa ondata fredda anomala.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!