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Vietnam, il tifone Bualoi semina morte e distruzione: 26 vittime e 250 mila evacuati

Il tifone Bualoi colpisce il Vietnam causando 26 morti, 22 dispersi e 242.000 evacuati. Devastazione su 135.000 case e settore agricolo, con piogge fino a 500mm previste.

Il Vietnam ha vissuto nelle ultime ore una tragedia climatica senza precedenti con il passaggio del tifone Bualoi, che ha colpito le regioni centro-settentrionali del paese causando almeno 26 vittime e lasciando 22 persone disperse secondo gli ultimi bilanci ufficiali. Il ciclone, classificato come la tempesta più devastante dell’anno per il paese asiatico, ha toccato terra nella notte tra domenica 28 e lunedì 29 settembre nella provincia di Ha Tinh, scatenando la sua furia distruttrice su un territorio già provato da numerosi eventi meteorologici estremi.

Le autorità vietnamite avevano predisposto evacuazioni di massa coinvolgendo circa 242.000 persone, con oltre 210.000 individui trasferiti in strutture protette a Da Nang e 32.000 nella città di Hue. Nonostante le misure preventive, la violenza del fenomeno meteorologico ha sopraffatto ogni preparazione, portando onde gigantesche di otto metri di altezza, venti sostenuti fino a 130 chilometri orari e precipitazioni torrenziali che hanno raggiunto i 300 millimetri nelle prime ore dell’impatto.

Il bilancio delle vittime continua ad aggravarsi con il passare delle ore, mentre le operazioni di ricerca e soccorso proseguono incessantemente. Tra i dispersi figurano 17 pescatori rimasti intrappolati dalle onde colossali al largo della provincia di Quang Tri, quando le loro imbarcazioni sono state travolte dalla furia del mare. Nove delle vittime confermate sono decedute nella provincia settentrionale di Ninh Binh, dove una tromba d’aria collegata al tifone ha spazzato la regione nelle prime ore di lunedì mattina, mentre ulteriori decessi si sono registrati nelle province di Hue e Thanh Hoa.

La devastazione infrastrutturale causata da Bualoi ha raggiunto proporzioni drammatiche, con oltre 135.000 abitazioni danneggiate o completamente distrutte, di cui 78.842 nella sola provincia di Ha Tinh e 19.977 nella provincia di Nghe An. Le acque alluvionali hanno invaso 3.371 case, mentre 2.742 famiglie sono rimaste completamente isolate a causa delle piogge torrenziali e delle mareggiate che hanno interrotto ogni collegamento con il mondo esterno. Il sistema elettrico nazionale ha subito danni ingenti, lasciando circa 347.000 famiglie senza energia elettrica, paralizzando interi settori della vita civile ed economica.

Il settore agricolo ha registrato perdite catastrofiche con oltre 9.400 ettari di risaie e coltivazioni sommerse dalle acque, mentre 1.700 ettari di impianti di acquacoltura hanno subito danni irreparabili. Le previsioni meteorologiche indicano che le precipitazioni intense persisteranno almeno fino al primo ottobre, con alcune regioni che potrebbero ricevere fino a 500 millimetri di pioggia aggiuntiva, amplificando drasticamente il rischio di frane e alluvioni nelle zone montane settentrionali e nelle pianure centrali del paese.

Il Primo Ministro Pham Minh Chinh ha immediatamente attivato un piano di emergenza nazionale, inviando un telegramma ufficiale che sollecita ministeri, enti settoriali e autorità locali a intervenire con massima urgenza per sostenere le popolazioni colpite dalla tempesta. Le priorità stabilite dal governo includono l’assistenza immediata ai residenti per la riparazione delle abitazioni danneggiate o distrutte, l’allestimento di rifugi temporanei e la garanzia della distribuzione di cibo, acqua potabile e beni di prima necessità alle comunità isolate.

Le operazioni di soccorso vedono impegnati migliaia di militari e membri delle forze di sicurezza, con squadre specializzate che operano in condizioni estremamente difficili per raggiungere le aree più colpite. Il governo ha stabilito che scuole e strutture sanitarie danneggiate dovranno essere ripristinate entro il 5 ottobre, garantendo la continuità dei servizi essenziali per la popolazione. Tutte le attività portuali e aeroportuali sono state sospese per ragioni di sicurezza, così come le operazioni di pesca lungo la costa, paralizzando settori economici cruciali per l’economia locale.

Il tifone Bualoi aveva già seminato morte e distruzione nelle Filippine la settimana precedente, causando 27 vittime e costringendo circa 400.000 persone ad abbandonare le proprie abitazioni. La tempesta si era rapidamente intensificata attraversando il Mar delle Filippine orientali, raggiungendo il Vietnam dopo un percorso di oltre 1.000 chilometri coperto in soli due giorni, rendendolo il ciclone a movimento più veloce mai registrato nel Mar Cinese Orientale.

Gli sperti climatici sottolineano come eventi meteorologici di questa intensità stiano diventando sempre più frequenti e devastanti a causa del cambiamento climatico globale. Le temperature oceaniche in aumento forniscono maggiore energia ai sistemi ciclonici, generando venti più intensi, precipitazioni più abbondanti e modificando i pattern delle precipitazioni in tutta l’Asia orientale. Il Vietnam, con la sua estesa linea costiera lungo il Mar Cinese Meridionale, rimane particolarmente vulnerabile a questi fenomeni estremi che tipicamente si originano a est delle Filippine.

La comunità internazionale sta monitorando attentamente la situazione, mentre organizzazioni umanitarie si preparano a fornire assistenza alle popolazioni colpite. Bualoi rappresenta il decimo ciclone tropicale a colpire il Vietnam nel corso del 2025, inserendosi in una stagione particolarmente intensa che ha già causato almeno 175 vittime tra gennaio e agosto, con danni materiali stimati in circa 316 milioni di euro, quasi il triplo rispetto allo stesso periodo del 2024.

Le condizioni meteorologiche rimangono critiche nelle province settentrionali, dove fiumi ingrossati dalle piogge torrenziali e dai rilasci delle dighe hanno causato inondazioni diffuse e frane. Il fiume Thao nella provincia di Yen Bai ha superato ampiamente i livelli di emergenza durante la notte, inviando acqua alta fino a un metro nelle abitazioni e costringendo ulteriori evacuazioni. Anche nella capitale Hanoi diverse strade sono state allagate, con le autorità che hanno avvertito i residenti vicini al Fiume Rosso di adottare precauzioni massime.

Le conseguenze economiche del passaggio di Bualoi si preannunciano significative per un paese che dipende fortemente dall’agricoltura e dalla pesca. Nonostante non siano stati segnalati danni rilevanti agli impianti industriali delle grandi multinazionali presenti nella regione, incluse fabbriche di proprietà di Foxconn, Formosa Plastics, Luxshare e Vinfast, il settore primario ha subito perdite ingenti che richiederanno mesi per essere recuperate completamente.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!