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Egitto, Scoperto un Misterioso Porto Sommerso che potrebbe rivelare il segreto di Cleopatra

Scoperto un porto sommerso tolemaico nel Mediterraneo che potrebbe confermare l’ipotesi della tomba di Cleopatra a Taposiris Magna, con tunnel sotterraneo di 1300 metri che collega il tempio al mare.
NewsGroup AI

Un porto sommerso dell’epoca tolemaica, rinvenuto nelle acque del Mediterraneo al largo della costa di Alessandria d’Egitto, potrebbe rappresentare la chiave di volta per risolvere uno dei misteri archeologici più affascinanti della storia: la localizzazione della tomba perduta di Cleopatra, ultima regina dell’Egitto faraonico. La scoperta, annunciata il 18 settembre dal Ministero egiziano del Turismo e delle Antichità, riaccende l’ipotesi che la sepoltura della sovrana tolemaica si trovi non nella parte sommersa di Alessandria, come sostenuto dalla maggior parte degli studiosi, ma nel sito archeologico di Taposiris Magna, situato a circa quarantotto chilometri a ovest della celebre città ellenistica.

La missione archeologica responsabile del ritrovamento, guidata dall’archeologa dominicana Kathleen Martínez dell’Universidad Nacional Pedro Henríquez Ureña, in collaborazione con l’oceanografo Robert Ballard – celebre per la scoperta del relitto del Titanic – e con il supporto tecnico di Larry Mayer del Center for Coastal and Ocean Mapping dell’Università del New Hampshire, ha individuato a una profondità di circa dodici metri una struttura portuale che presenta caratteristiche architettoniche e logistiche di notevole interesse scientifico. Il complesso sottomarino comprende edificazioni in pietra che raggiungono i sei metri di altezza, disposte in file ordinate, insieme a colonne monumentali, blocchi cementati, pavimentazioni in pietra levigata e una cospicua quantità di anfore e ancore in pietra e metallo, tutti elementi databili con certezza all’epoca tolemaica.

Le indagini geologiche e batimetriche condotte dal team internazionale hanno rivelato che l’antico porto era naturalmente protetto da formazioni coralline e che la linea costiera dell’epoca si trovava circa quattro chilometri più arretrata rispetto alla configurazione attuale, circostanza che spiega perché strutture portuali e testimonianze di attività marittime giacciano oggi completamente sommerse. Questo dato geografico di estrema rilevanza indica che nel corso dei secoli la morfologia costiera ha subito trasformazioni drammatiche, verosimilmente dovute ai numerosi eventi sismici che hanno interessato la regione, con almeno ventitré terremoti documentati tra il 320 e il 1303 dopo Cristo.

L’elemento più significativo della scoperta risiede nell’identificazione di un tunnel sotterraneo lungo oltre milletrecento metri, scavato nella roccia a una profondità di tredici metri, che collega direttamente il complesso templare di Taposiris Magna alle strutture portuali sommerse. Questo corridoio, definito dagli esperti come “un prodigio della tecnica ingegneristica antica”, risulta parzialmente allagato dall’acqua marina e al suo interno sono stati rinvenuti vasi ceramici, frammenti di terracotta e altri manufatti riconducibili al periodo di regno di Cleopatra, tra il 51 e il 30 avanti Cristo.

La missione archeologica ha inoltre portato alla luce, nell’area del tempio dedicato alla divinità Osiride, oltre duemilaseicento reperti di straordinario valore storico, tra cui più di trecento monete recanti l’effigie di Cleopatra VII, statue della dea Iside con cui la sovrana si identificava profondamente, amuleti con iscrizioni religiose, anelli dedicati alla dea Hathor e una lastra blu con iscrizioni greche e geroglifiche che attestano la dedicazione del tempio alla dea Iside. Di particolare rilevanza risultano anche due teste scolpite in alabastro, probabilmente raffiguranti membri della famiglia reale tolemaica, e centinaia di resti umani, alcuni dei quali mummificati e un tempo ricoperti di foglie d’oro.

Secondo l’ipotesi formulata da Kathleen Martínez, che dedica ormai da vent’anni la propria carriera scientifica alla ricerca della tomba di Cleopatra, il complesso di Taposiris Magna non rappresentava esclusivamente un centro religioso, ma costituiva un nodo strategico di importanza cruciale per il commercio marittimo e terrestre dell’epoca tolemaica. L’archeologa sostiene che Cleopatra, dopo il suicidio di Marco Antonio in seguito alla sconfitta nella battaglia di Azio contro Ottaviano Augusto, avrebbe orchestrato un piano elaborato per essere sepolta insieme al suo amante nel santuario dedicato a Osiride, dio della morte e della rinascita, per ricreare simbolicamente la leggenda di Iside e Osiride e ottenere così l’immortalità attraverso il culto misterico.

La scoperta del porto sommerso rafforza significativamente questa teoria, suggerendo che Taposiris Magna possedesse tutti i requisiti logistici e simbolici necessari per accogliere la sepoltura dell’ultima regina tolemaica. Il tunnel sotterraneo, infatti, avrebbe potuto consentire il trasporto discreto delle spoglie reali dal mare fino al cuore del complesso templare, sottraendole così alla portata delle truppe romane che avevano occupato Alessandria. L’importanza strategica del sito risulta ulteriormente confermata dalla sua posizione geografica: Taposiris Magna, il cui nome significa “grande tomba di Osiride”, fu fondata dal faraone Tolomeo II Filadelfo tra il 280 e il 270 avanti Cristo sulle sponde del lago Mareotide e rappresentava un crocevia fondamentale per le rotte commerciali che collegavano l’entroterra egiziano con Alessandria, capitale politica ed economica della dinastia tolemaica.

Nonostante l’entusiasmo generato dalla scoperta, la comunità scientifica internazionale mantiene un atteggiamento prudente nei confronti delle ipotesi formulate dal team di Martínez. Numerosi studiosi, tra cui Paul Cartledge, professore emerito dell’Università di Cambridge, e Jane Draycott, storica dell’Università di Glasgow, continuano a ritenere più plausibile che Cleopatra sia stata sepolta nel cimitero reale di Alessandria, oggi sommerso a causa dei terremoti e dell’innalzamento del livello marino. Gli scettici sottolineano inoltre che i risultati delle ricerche condotte a Taposiris Magna non sono ancora stati sottoposti al vaglio della peer review e pubblicati su riviste accademiche specializzate.

Le prossime fasi della ricerca prevedono l’intensificazione degli scavi subacquei nell’area denominata “Salam 5”, dove i sommozzatori hanno documentato la presenza di ulteriori strutture architettoniche, tra cui una formazione denominata “Tre Sorelle” per la sua caratteristica configurazione a tre pilastri, e una base di basalto simile ai piedistalli delle statue rinvenute nel tempio di Taposiris Magna. La collaborazione con l’Ufficio Misure Marittime della Marina Egiziana e la Direzione Generale delle Antichità Sommerse del Consiglio Supremo delle Antichità garantisce il supporto tecnico e logistico necessario per proseguire le indagini marine con metodologie scientifiche avanzate.

Robert Ballard ha realizzato una mappa tecnologica dettagliata che documenta circa dieci chilometri di aree di interesse archeologico, fornendo immagini precise del porto, della costa sommersa e di altre strutture sottomarine. Seguendo questa documentazione cartografica, la missione prevede di avviare nuovi scavi con trivelle specializzate e squadre di sommozzatori professionisti, concentrando gli sforzi sulla zona “Salam 5” entro la fine dell’anno. L’archeologa Martínez, che ha trasformato la propria formazione giuridica in una passione archeologica dedicata esclusivamente alla figura di Cleopatra, rimane determinata nel perseguire l’obiettivo che si è prefissata due decenni fa, dichiarando con convinzione che la scoperta della tomba della regina tolemaica rappresenterebbe “la più grande scoperta archeologica del ventunesimo secolo”.Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!