Il profondo ciclone atlantico denominato Benjamin, attualmente centrato tra Belgio e Paesi Bassi con una pressione minima al suolo di circa 970 hPa, sta determinando un severo peggioramento delle condizioni meteorologiche su buona parte dell’Europa centro-occidentale, estendendo i propri effetti anche sull’Italia. La struttura depressionaria, alimentata da aria polare marittima in discesa dall’Atlantico, ha messo in moto un fronte freddo attivo che nel corso della giornata di giovedì 23 ottobre ha attraversato rapidamente le regioni centro-settentrionali italiane, generando precipitazioni diffuse, localmente intense, e un sensibile rinforzo della ventilazione su tutti i bacini tirrenici e adriatici.
Sotto l’influenza diretta del sistema ciclonico, le regioni settentrionali hanno sperimentato un netto abbassamento delle temperature e l’instaurarsi di condizioni di instabilità marcata. Temporali di forte intensità, associati a frequente attività elettrica, hanno colpito in particolare la Liguria di Levante, l’alta Toscana e l’Emilia occidentale. Su queste aree si sono attivati sistemi temporaleschi stazionari, cosiddetti autorigeneranti, capaci di scaricare in poche ore cumulate pluviometriche fino a 250 mm, equivalenti alla precipitazione media di tre mesi. Tali volumi d’acqua aumentano sensibilmente il rischio idrogeologico, con potenziale per frane, esondazioni e allagamenti localizzati.
L’intensificazione del gradiente barico ha determinato venti di burrasca dai quadranti occidentali, con raffiche superiori ai 90 km/h su Sardegna, coste tirreniche e dorsale appenninica. Sul Mar Ligure si sono registrate condizioni di mare molto agitato, con onde fino a 4-5 metri e possibilità di mareggiate significative lungo i litorali esposti. Analoghi scenari si sono verificati sul medio-alto Tirreno e nel Canale di Sardegna, dove il moto ondoso ha raggiunto livelli critici per la navigazione marittima.
L’aria fredda sopraggiunta dal comparto atlantico ha determinato un rapido abbassamento della quota neve sull’arco alpino occidentale e centrale, con fiocchi in discesa fin verso i 1500-1700 metri in serata. Le precipitazioni nevose sono risultate particolarmente abbondanti sulle Alpi valdostane, alto Piemonte, alta Valtellina e area del Brennero, con accumuli stimati fino a 100 cm oltre i 2500 metri e locali picchi di 150 cm sulle testate vallive esposte a nordovest. Tra la notte e la mattinata di venerdì 24 ottobre si attende il transito della parte più fredda del fronte, con possibili ulteriori accumuli nevosi sopra i 2000 metri e fenomeni temporaleschi a carattere nevoso nelle aree più elevate.

A livello termico, si conferma una netta divergenza tra il Nord, dove le massime odierne non hanno superato i 14-18°C, e il Sud, ancora sotto l’influsso di una massa d’aria calda subtropicale che mantiene valori fino a 28-30°C in Puglia, Calabria e Sicilia. Questo contrasto termico latitudinale è destinato a ridursi progressivamente entro il fine settimana, con un calo termico più generalizzato e il ritorno a condizioni climatiche più consone alla terza decade di ottobre.
Il Dipartimento della Protezione Civile ha emesso un’allerta arancione per rischio idraulico e idrogeologico su Liguria di Levante e Toscana settentrionale, oltre a numerose allerte gialle su Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Abruzzo e Basilicata. Numerosi comuni in area ligure e toscana hanno disposto la chiusura precauzionale delle scuole per la giornata odierna.

A partire da venerdì 24 ottobre è atteso un miglioramento delle condizioni atmosferiche per l’allontanamento del minimo barico verso i Balcani. Tuttavia, la ventilazione rimarrà sostenuta almeno fino alla serata di venerdì, specie al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, mentre sul Nord Italia si consoliderà un campo di alta pressione con cieli via via più sgombri da nubi. Le temperature subiranno un lieve rialzo, con massime comprese tra 16 e 23°C lungo la Penisola.
Nel corso del weekend, tuttavia, un nuovo impulso instabile di origine atlantica potrebbe raggiungere l’Italia centro-meridionale, dando luogo a piogge sparse e a un nuovo incremento della ventilazione occidentale. La persistenza di un flusso perturbato zonale suggerisce una prosecuzione di questa fase dinamica anche nei primi giorni della prossima settimana, con ulteriori afflussi di aria fredda in quota e instabilità diffusa in particolare al Centro-Sud.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!