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Santarcangelo di Romagna, nel Weekend di San Martino si festeggiano i “Cornuti”

La Fiera di San Martino di Santarcangelo celebra antiche tradizioni contadine unendo gastronomia, artigianato e il celebre rito delle corna, dal 7 al 11 novembre.

La Fiera di San Martino di Santarcangelo di Romagna rappresenta un appuntamento imprescindibile nel calendario romagnolo, dove le tradizioni gastronomiche incontrano momenti di goliardica comicità e una festa che coinvolge l’intera comunità in un’atmosfera di aggregazione e allegria. Celebrata attorno all’11 novembre, data che coincide con la festa del santo patrono, questa manifestazione che si estende dal 7 al 11 novembre affonda le sue radici in una storia secolare, risalendo addirittura al Cinquecento, se non oltre, quando la città si trasformava in un vivace mercato al quale accorrevano commercianti, allevatori e visitatori da tutto il territorio circostante.

L’origine della celebre denominazione “Fiera dei Becchi” o “dei Cornuti” affonda le radici nella tradizione contadina e nelle abitudini che caratterizzavano i mercati rurali dell’epoca. La leggenda vuole che durante le antiche fiere contadine che si svolgevano intorno all’11 novembre, si radunassero numerosi animali caratterizzati dalla presenza di corna, come bovini e ovini, che venivano comprati e venduti dagli allevatori in occasione del rinnovamento dei contratti agricoli e della conclusione dell’anno lavorativo nei campi. Secondo la tradizione popolare, mentre gli uomini si fermavano alle fiere per le loro transazioni commerciali, le mogli restavano a casa sole, cogliendo talvolta l’occasione per vivere qualche “avventura” al riparo dal controllo maritale. Da questa consuetudine è nata l’ironica usanza di appendere corna di bue sotto l’Arco di Clemente XIV in piazza Ganganelli, con il celebre rito per il quale, al passaggio di una persona sotto l’arco decorato, le corna oscillerebbero nel caso in cui il soggetto fosse tradito dal proprio partner. La superstizione, ovviamente rivolta con tono leggero e scherzoso, ha conquistato generazioni di visitatori, divenendo elemento portante della manifestazione.

Per l’edizione 2025, il comune ha introdotto una novità di rilievo: il Villaggio dei Cornuti, struttura coperta allestita in piazzale Francolini e decorata con elementi ispirati alle tradizioni romagnole, comprese le immancabili corna che simboleggiano la festa. Questo spazio rappresenta un punto di convergenza delle attività festive, ospitando momenti di festa, canti, balli e rievocazioni delle tradizioni contadine, arricchiti dalla presenza di venti food truck e tre stand birrari che propongono le specialità locali e nazionali.

L’aspetto enogastronomico della Fiera di San Martino rappresenta uno dei pilastri della manifestazione, trasformando Santarcangelo in un vero banchetto a cielo aperto dove confluiscono i sapori più autentici della cucina romagnola. Tra le proposte gastronomiche emergono i funghi fritti, i passatelli, i tortelli alla lastra e la polenta, accompagnati da piatti di cucina sia montana che marinara, risultato della vicinanza della regione sia alla Toscana che al mare Adriatico. La vera regina della festa rimane, tuttavia, la piadina con salsiccia e cipolla, specialità attorno a cui ruota il celebre “Palio della Piadina”, giunto alla sua ventiseiesima edizione. Questa competizione, che si svolge domenica 9 novembre a partire dalle ore 14 in piazza Ganganelli, rappresenta un momento di grande partecipazione dove i veri piadinari cimentano le proprie abilità nell’impastare e stendere l’impasto, trasmettendo pubblicamente i segreti di preparazione di uno dei simboli più rappresentativi della cucina territoriale.

L’offerta commerciale della manifestazione si presenta straordinariamente ricca e diversificata, con oltre 400 espositori che animano il centro storico della città. Dalle proposte del mercatino etnico e delle curiosità concentrato in via Battisti fino alla “Campionaria”, si estende un vasto ventaglio di prodotti e servizi indirizzati sia alla persona che all’impresa, distribuiti lungo le vie del centro e in viale Mazzini. L’artigianato tradizionale trova invece una collocazione privilegiata nella zona del Municipio, sotto il porticato e nel cortile del Comune, in via Cavallotti e piazza Gramsci, dove oltre cinquanta espositori creativi partecipano all’iniziativa “Fattammano a Sammartino”, mettendo in mostra i propri manufatti e la loro maestria.

Il programma culturale della Fiera accoglie eventi di grande rilevanza per la tradizione locale e nazionale. Domenica 9 novembre proseguono le visite guidate al deposito del museo, dedicate al tema “Gli antichi mestieri”, con due turni programmati alle 17 e alle 18, mentre alle 16,30 in piazza Balacchi va in scena lo spettacolo musicale e spirituale “Gospel on the road”, realizzato in collaborazione con la Parrocchia e l’Anspi. Lunedì 10 novembre alle ore 21 in piazza Ganganelli si svolge la tradizionale “Veglia di San Martino”, una serata di poesia dialettale dedicata al poeta Raffaello Baldini a dieci anni dalla sua scomparsa, manifestazione che celebra l’importanza della tradizione letteraria dialettale romagnola. Nel medesimo orario, presso il Lavatoio, il gruppo Teatro dal Basso propone lo spettacolo “Come impedir che corra il fiume al mare”, presentato dalla Pro Loco in occasione dell’80° Anniversario della Liberazione. Martedì 11 novembre, alle ore 10 e 14,30 in piazza Ganganelli, si conclude la manifestazione con la 56^ Sagra nazionale dei cantastorie, organizzata in collaborazione con l’Associazione Italiana Cantastorie e la rivista “Il cantastorie on line”, evento che celebra la tradizione popolare della narrazione epica e della tradizione orale.

L’atmosfera che caratterizza la Fiera di San Martino rappresenta un momento di straordinaria aggregazione collettiva, nel quale le dimensioni della commercializzazione, della celebrazione culinaria e dell’ironia goliardica si intrecciano con la consapevolezza di una continuità storica che lega le generazioni attuali a un passato remoto e affascinante. La manifestazione incarna l’identità culturale di Santarcangelo, trasformando la città in un palcoscenico di rievocazione storica e di festa popolare, dove tradizione e modernità dialogano in una celebrazione della vita comunitaria che costituisce il fondamento della società romagnola. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!