Le ultime elaborazioni del modello climatico stagionale OPI (October Pattern Index), sviluppato dal Centro Studi e Consultazioni Tecniche (CSCT) Meteo, indicano con elevata probabilità due significative fasi di raffreddamento sull’Europa centro-occidentale, con effetti marcati sull’Italia, tra la fine di novembre e i primi giorni di gennaio. Si tratta di una previsione di tendenza stagionale, che non fornisce dettagli su scala locale ma individua con precisione le finestre temporali più favorevoli all’ingresso di masse d’aria artiche verso le medie latitudini.
Il modello OPI si basa su parametri osservati nel mese di ottobre, in particolare sulla struttura del vortice polare stratosferico e sulla propagazione ondulatoria delle onde planetarie. In condizioni di vortice compatto, come suggerito dall’indice zonale mediamente positivo registrato quest’anno, l’inverno tende a essere più stabile e mite sull’Europa. Tuttavia, la recente analisi ha evidenziato due chiari picchi nella wave activity, indicativi di un potenziale disturbo del vortice, che potrebbe favorire discese fredde verso il bacino del Mediterraneo. Le due fasi critiche individuate sono:
- tra fine novembre e metà dicembre
- tra fine dicembre e i primi dieci giorni di gennaio
In questi intervalli temporali si configura la possibilità di irruzioni fredde artico-continentali, con temperature inferiori alla norma climatologica del periodo e potenziali episodi di neve anche a quote basse, in particolare al Nord Italia e lungo l’arco alpino. Tali eventi, se confermati, potrebbero risultare determinanti per l’avvio della stagione sciistica e influenzare la gestione idrica nelle aree montane. Dal punto di vista agricolo, invece, l’arrivo anticipato di ondate gelide potrebbe avere effetti negativi sui raccolti sensibili, rendendo necessario un monitoraggio mirato, specie tra fine novembre e inizio dicembre.
È importante sottolineare che, trattandosi di un indice di tendenza stagionale, l’OPI non permette previsioni puntuali né su scala giornaliera né territoriale. Non è pertanto possibile al momento definire con precisione le zone italiane maggiormente coinvolte o l’intensità delle precipitazioni. Tuttavia, lo strumento fornisce un’informazione fondamentale per individuare le finestre temporali in cui è statisticamente più probabile l’arrivo di anomalie termiche negative.
A partire dalla seconda metà di gennaio, secondo il modello, si profila un probabile indebolimento dell’attività ondulatoria e una conseguente ripresa del regime anticiclonico, con un ritorno a condizioni più stabili, asciutte e relativamente miti. Questa transizione verso una fase più statica potrebbe caratterizzare l’intera seconda parte dell’inverno, ma al momento non è possibile escludere eventuali rimescolamenti atmosferici, in particolare se dovessero verificarsi fenomeni dinamici di tipo stratosferico, come il riscaldamento improvviso della stratosfera (SSW).
L’OPI, pur non essendo un modello previsionale nel senso stretto del termine, si conferma uno strumento di valore per la meteorologia stagionale, perché fonda le sue analisi su dati osservativi concreti e su correlazioni storicamente verificate tra la configurazione autunnale del vortice polare e l’andamento dell’inverno successivo. Resta comunque fondamentale seguire gli aggiornamenti delle prossime settimane, che permetteranno di affinare ulteriormente le proiezioni, soprattutto alla luce dell’evoluzione delle teleconnessioni atlantiche e delle condizioni dinamiche della troposfera.
L’inverno 2025/2026 si presenta dunque con una partenza potenzialmente dinamica, caratterizzata da due ondate fredde precoci e intense, in un contesto stagionale che potrebbe successivamente stabilizzarsi. La prudenza resta d’obbligo, ma la segnalazione dell’OPI merita attenzione, specie per i settori esposti alle variazioni atmosferiche, dalle infrastrutture energetiche all’agricoltura, fino alle attività turistiche legate alla neve.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
