Dopo una lunga parentesi di tempo insolitamente mite per il periodo, l’assetto atmosferico sull’Europa centro-meridionale si prepara a subire una decisa e duratura modifica. I modelli numerici di previsione confermano infatti un cambio di circolazione a partire dalla seconda metà di novembre, con l’ingresso di masse d’aria più fredde e instabili di origine atlantica che segneranno l’inizio di una fase spiccatamente autunnale. Le giornate da tenere sotto osservazione sono in particolare quelle comprese tra il 17 e il 20 novembre, quando il Mediterraneo centro-occidentale potrebbe trovarsi al centro di un’evoluzione perturbata anche piuttosto intensa.
La dinamica sinottica alla base di questo cambiamento è legata all’apertura della cosiddetta “porta atlantica”, ovvero un temporaneo cedimento dell’anticiclone delle Azzorre che, fino ad ora, ha agito da scudo rispetto alle perturbazioni oceaniche. Questa falla barica permetterà l’afflusso di aria umida e instabile di origine marittima, in grado di interagire con l’orografia complessa dell’Italia e con le temperature ancora relativamente elevate delle superfici marine. Il risultato sarà un incremento dell’instabilità atmosferica, con la possibilità di fenomeni localmente intensi.
A partire già dal weekend del 15-16 novembre è atteso un primo deterioramento delle condizioni meteorologiche, ma sarà tra il 17 e il 19 che si prevede il passaggio di un sistema frontale ben strutturato. In particolare, le correnti fredde in ingresso dalla Porta del Rodano – ovvero il corridoio geografico tra la Valle del Rodano in Francia e la Liguria – potrebbero attivare la genesi di un ciclone mediterraneo. Tale configurazione, tutt’altro che rara nel semestre freddo, diventa però particolarmente insidiosa in novembre, quando il contrasto termico tra aria fredda e mari ancora miti alimenta lo sviluppo verticale delle nubi e l’intensificazione dei fenomeni convettivi.
Il rischio idrogeologico sarà quindi concreto, soprattutto nelle aree montuose e nei settori esposti ai venti umidi meridionali, in particolare lungo i versanti tirrenici, dalla Liguria fino alla Campania. In queste zone non si escludono episodi di nubifragio, raffiche di vento intense e locali criticità legate all’accumulo di pioggia in breve tempo. La persistenza delle precipitazioni su aree circoscritte, legata al movimento rallentato del minimo depressionario, rappresenta un ulteriore fattore di rischio.
Da segnalare anche il ritorno della neve sui rilievi, inizialmente solo alle quote medio-alte dell’arco alpino e dell’Appennino centrale, ma con quota neve in calo progressivo nei giorni successivi, specie laddove l’afflusso freddo sarà più deciso. Le prossime emissioni modellistiche permetteranno di definire meglio le soglie altimetriche e le aree interessate, ma il segnale meteorologico appare ormai consolidato.
Si invita quindi alla massima attenzione nelle regioni maggiormente esposte, con un costante monitoraggio degli aggiornamenti previsionali. Novembre, come spesso accade, conferma la propria natura di mese di transizione capace di rapidi e decisi stravolgimenti atmosferici.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
