Una dinamica atmosferica tipicamente invernale si prepara a interessare l’Italia nella seconda parte di novembre, con una probabile irruzione di aria artica in discesa verso l’Europa centrale e successivamente diretta anche verso il bacino del Mediterraneo. Secondo le più recenti elaborazioni dei principali modelli numerici – ECMWF, GFS e ICON – si delineano scenari che prefigurano un raffreddamento marcato a partire dal 18 novembre, con l’apice atteso tra il 22 e il 23 del mese.
Non si tratterà di un’ondata di gelo nel senso stretto del termine – ovvero con isoterme estremamente rigide e prolungate nel tempo – ma piuttosto di un’irruzione fredda precoce, in netto contrasto con le condizioni miti e spesso anticicloniche a cui ci aveva abituato il mese di novembre negli ultimi anni.
Il primo afflusso di aria fredda dovrebbe iniziare a farsi sentire già nel fine settimana, con l’ingresso di masse d’aria polare marittima pilotate da un’ampia saccatura nord-atlantica in discesa lungo l’Europa occidentale. I valori termici in quota subiranno un calo significativo, con l’isoterma di 0 °C a 850 hPa (circa 1300 metri) che potrebbe raggiungere anche la pianura padana nella fase culminante dell’irruzione, tra il 22 e il 23 novembre. Su Alpi e Prealpi settentrionali si prevede l’arrivo di masse d’aria ancora più fredde, con temperature comprese tra -4 e -6 °C a 850 hPa, valori che favorirebbero nevicate anche abbondanti, specie lungo i versanti esteri e di confine.
Resta tuttavia ancora da definire con maggiore precisione l’assetto barico sul Mediterraneo centrale: la formazione o meno di minimi depressionari sul Tirreno o sul medio Adriatico sarà determinante per valutare l’effettiva portata del maltempo associato all’irruzione fredda. In presenza di ciclogenesi mediterranea, non si esclude la possibilità di precipitazioni estese e nevose fino a bassa quota, in particolare su Piemonte, Lombardia occidentale e rilievi emiliani. L’incertezza è legata alla traiettoria del nocciolo freddo in quota, che potrebbe anche scivolare più a est, limitando gli effetti al solo Nordest.
Mentre il Nord Italia si prepara dunque a un deciso raffreddamento, con temperature anche di 5–7 °C al di sotto delle medie stagionali e massime in pianura localmente inferiori ai 6–8 °C, le regioni del Centro e del Sud continueranno a beneficiare, almeno fino al 22 novembre, della protezione offerta dalle correnti meridionali: venti di scirocco e libeccio manterranno i valori termici su livelli relativamente miti, con massime spesso superiori ai 17–20 °C su coste e pianure tirreniche.
Va infine sottolineato che, sebbene il segnale freddo risulti ormai ben rappresentato da buona parte della modellistica, la distanza temporale impone ancora cautela: l’evoluzione andrà confermata e monitorata nei prossimi aggiornamenti, soprattutto per quanto riguarda l’eventuale interazione tra aria artica e dinamiche cicloniche sul Mediterraneo, che potrebbe determinare fenomeni anche intensi.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
