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Meteo, Grandi Novità: più NEVE del previsto nell’Inverno 2025/2026

La Niña, riscaldamento stratosferico e Vortice Polare in affanno: l’inverno 2025/2026 si preannuncia più nevoso del previsto, con possibili sorprese anche in Italia.

L’inverno 2025/2026 potrebbe essere ben più nevoso del previsto, secondo le proiezioni aggiornate elaborate dai principali centri meteorologici internazionali. Dopo una fase iniziale caratterizzata da previsioni relativamente conservative, i nuovi output modellistici, in particolare quelli su scala emisferica, stanno evidenziando anomalie significative nella struttura del Vortice Polare, legate a recenti episodi di riscaldamento stratosferico (SSW, Sudden Stratospheric Warming) registrati a latitudini elevate.

Questo tipo di riscaldamento della stratosfera, spesso innescato da flussi di calore ascendenti provenienti dalla troposfera, può determinare un indebolimento, o in alcuni casi una vera e propria rottura, del Vortice Polare. Le conseguenze a livello troposferico si manifestano in tempi variabili, ma comprendono frequentemente una maggiore ondulazione del getto polare, con discesa di aria artica verso latitudini più basse e un incremento dell’attività ciclonica alle medie latitudini. Tali condizioni favoriscono il raffreddamento e, ove presente sufficiente umidità, un aumento delle precipitazioni nevose.

A dominare comunque il quadro climatico globale dell’inverno 2025/2026 sarà La Niña, attualmente classificata come evento di moderata intensità secondo il NOAA, con temperature superficiali del Pacifico equatoriale centro-orientale inferiori alla norma di circa -0.9 °C. Storicamente, configurazioni di questo tipo sono associate a un potenziamento del ramo subtropicale del getto sull’America settentrionale e a inverni più dinamici sull’emisfero nord, in particolare negli Stati Uniti e in Canada, dove le simulazioni suggeriscono già anomalie positive nei potenziali accumuli nivometrici, soprattutto nelle regioni degli Appalachi, nel Midwest e nell’area delle Montagne Rocciose.

Sul fronte europeo, la situazione si presenta più articolata. Le proiezioni ECMWF e CFSv2 per i mesi di dicembre, gennaio e febbraio indicano una tendenza verso un regime NAO negativo (North Atlantic Oscillation), con possibile blocco anticiclonico in Atlantico e conseguente irruzione di masse d’aria fredda di origine artico-continentale sull’Europa centro-occidentale. Ciò potrebbe favorire fasi con nevicate anche a bassa quota, in particolare nel settore alpino e in alcune aree dell’Europa centrale e balcanica, mentre la penisola iberica e il sud Italia potrebbero rimanere ai margini dei fenomeni più significativi.

Tuttavia, gli scenari restano in forte evoluzione. La complessità dell’interazione tra La Niña e il comportamento del Vortice Polare rende difficile una previsione deterministica di lungo termine. Non si può escludere, ad esempio, un secondo episodio di riscaldamento stratosferico nel cuore dell’inverno, evento che nel recente passato ha avuto un impatto rilevante anche sull’Europa occidentale, con ondate di gelo e neve fino alle basse latitudini.

In conclusione, il quadro meteorologico dell’inverno 2025/2026 si sta delineando come più dinamico del previsto, con una potenziale anomalia positiva delle nevicate su scala emisferica. Sarà fondamentale monitorare con attenzione l’evoluzione del Vortice Polare e i segnali provenienti dalla stratosfera per aggiornare in tempo reale le previsioni operative e dare indicazioni utili sia al settore della protezione civile sia a quello della gestione delle risorse invernali.

Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!