Scarica l'App NewsRoom.
Non perderti le ULTIME notizie e le ALLERTA METEO in tempo reale.

Scarica GRATIS

3I/ATLAS si avvicina alla Terra, ecco quando arriverà

La cometa interstellare 3I/ATLAS raggiungerà il 19 dicembre 2025 il punto di massimo avvicinamento alla Terra a 270 milioni di chilometri, offrendo agli astronomi l’opportunità unica di studiare il terzo oggetto interstellare mai osservato mentre attraversa il Sistema Solare.

Venerdì 19 dicembre 2025 rappresenta una data cerchiata di rosso sui calendari degli osservatori astronomici di tutto il pianeta. La protagonista di questo evento eccezionale è 3I/ATLAS, una designazione che potrebbe sembrare una targa automobilistica o una password dimenticata, ma che in realtà nasconde un fascino cosmico straordinario: si tratta del terzo oggetto interstellare mai osservato mentre attraversa il nostro Sistema Solare.

Questa cometa non appartiene al quartiere del Sistema Solare, non orbita attorno al nostro Sole come migliaia di altri corpi celesti noti. È una viaggiatrice proveniente da un altro sistema stellare, forse formatasi attorno a una stella lontana anni luce da qui, ed è qui solo di passaggio, destinata a ripartire verso il buio profondo dello spazio interstellare dopo questo fugace incontro con la nostra regione di galassia.

C’è sempre un comprensibile senso di apprensione quando si legge di una cometa in avvicinamento alla Terra. L’immaginario collettivo richiama immediatamente scenari catastrofici da film hollywoodiani degli anni Novanta. Tuttavia, in questo caso specifico, non vi è assolutamente alcun motivo di preoccupazione. Il massimo avvicinamento previsto per venerdì porterà questo oggetto errante a circa 1,8 unità astronomiche da noi, una distanza che equivale a circa 270 milioni di chilometri. Per offrire un termine di paragone comprensibile, questa distanza corrisponde a quasi il doppio di quella che separa la Terra dal Sole, quindi si tratta di un passaggio assolutamente sicuro che non rappresenta alcun rischio di impatto né alterazioni gravitazionali significative per il nostro pianeta.

La cometa sta viaggiando su un’orbita iperbolica, caratterizzata da un’eccentricità estremamente elevata pari a 6,2, un valore che conferma inequivocabilmente la sua natura di vagabonda cosmica non legata gravitazionalmente al Sole. È entrata nel Sistema Solare dalla direzione della costellazione del Sagittario, muovendosi a una velocità di circa 60 chilometri al secondo rispetto al Sole, una velocità praticamente impossibile da raggiungere per un oggetto formatosi nel nostro sistema planetario. Dopo aver raggiunto il perielio, il punto più vicino al Sole, lo scorso 29 ottobre 2025 a una distanza di circa 203 milioni di chilometri dalla nostra stella, sta ora compiendo la sua curva di uscita per allontanarsi definitivamente. A marzo 2026 passerà a circa 54 milioni di chilometri da Giove, per poi proseguire il suo viaggio verso l’ignoto e lasciare definitivamente il Sistema Solare solo nei primi anni del 2030.

Il club esclusivo dei visitatori interstellari

Perché tanto clamore per un oggetto che passerà così distante da noi? La risposta risiede nella straordinaria rarità di questo evento astronomico. 3I/ATLAS rappresenta infatti soltanto il terzo oggetto di questo tipo che siamo riusciti a individuare e studiare nella storia dell’astronomia moderna. Prima di lei c’erano stati solo 1I/’Oumuamua, quel celebre oggetto a forma allungata simile a un sigaro che fece la sua apparizione nell’ottobre 2017 e che scatenò un’ondata di speculazioni scientifiche e non, seguito dalla cometa 2I/Borisov, scoperta nell’agosto 2019 dall’astrofilo russo Gennadij Borisov.

Per la comunità scientifica internazionale, questo passaggio rappresenta un regalo inaspettato e preziosissimo. Avere l’opportunità di osservare e studiare un oggetto che si è formato attorno a un’altra stella, in un sistema planetario distante anni luce dal nostro, e che passa relativamente vicino alla Terra in termini astronomici, costituisce un’occasione unica e irripetibile. Permette agli astronomi di analizzare la composizione chimica di materiale proveniente da un altro angolo della galassia senza dover lasciare i nostri telescopi terrestri e orbitali. Questa cometa è stata scoperta il primo luglio 2025 dal telescopio cileno del progetto ATLAS della NASA a Río Hurtado, quando si trovava ancora a circa 670 milioni di chilometri dal Sole. Le osservazioni successive, condotte anche con il telescopio spaziale Hubble e altri strumenti terrestri, hanno confermato la presenza di attività cometaria con una chioma ben visibile e una coda che si estende per migliaia di chilometri.

Caccia aperta: istruzioni per l’uso dall’Italia

Qui si incontra la nota dolente, o quantomeno realistica, per gli appassionati di astronomia e il grande pubblico. Nonostante l’entusiasmo della comunità scientifica internazionale e la copertura mediatica dell’evento, per i comuni mortali l’osservazione a occhio nudo è completamente esclusa. La cometa presenta infatti una magnitudine apparente stimata tra 11 e 12 nel periodo del massimo avvicinamento, scendendo progressivamente fino a magnitudine 14 e oltre nei giorni successivi. Per offrire un riferimento, la magnitudine 6 rappresenta il limite di visibilità a occhio nudo sotto cieli perfettamente scuri, quindi 3I/ATLAS appare circa 250 volte più debole di questo limite.

Tuttavia, se si possiede un telescopio di discrete dimensioni, la caccia rimane aperta e affascinante. Gli esperti suggeriscono strumenti con un diametro di almeno 15-20 centimetri, preferibilmente abbinati a una camera CCD o CMOS per catturare la debole luce proveniente dalla cometa. Per chi osserva dall’Italia, la finestra temporale migliore si colloca proprio tra il 18 e il 20 dicembre. Sarà necessario fare le ore piccole, poiché il momento d’oro per l’osservazione si verifica nelle ore centrali della notte, approssimativamente tra la mezzanotte e le quattro del mattino, quando la cometa raggiungerà un’altezza massima sull’orizzonte meridionale compresa tra i 20 e i 25 gradi. In questo periodo la cometa sarà visibile spostandosi tra le costellazioni del Leone e della Vergine, con il punto di massimo avvicinamento che si verificherà quando si troverà all’interno della costellazione del Leone.

Dove Vederla

Non basta possedere lo strumento adeguato per riuscire nell’impresa di osservare 3I/ATLAS. Serve soprattutto il cielo giusto, e in Italia il buio vero è diventato merce sempre più rara a causa del dilagante inquinamento luminoso. Se ci si trova nella Pianura Padana o nelle vicinanze delle grandi città costiere, qualsiasi tentativo di osservazione risulterebbe pressoché vano: l’inquinamento luminoso cancellerebbe ogni traccia della debole cometa interstellare. Per avere una possibilità concreta di successo, è necessario cercare cieli classificati come Bortle 3 o 4 sulla scala di John Bortle, che misura la qualità del cielo notturno in termini di inquinamento luminoso. Questi valori corrispondono a cieli rurali scuri di montagna, dove la Via Lattea è ancora ben visibile e le stelle deboli non vengono cancellate dall’alone luminoso urbano.

I fortunati sono coloro che possono accedere alle valli interne della Valle d’Aosta, dove l’Osservatorio astronomico di Saint-Barthélemy si trova in una posizione privilegiata, protetta dalle luci lontane da una corona di montagne, oppure alle località del Trentino-Alto Adige distanti dai centri urbani. Eccellenti opportunità si presentano anche per chi può raggiungere l’Appennino lucano in Basilicata, che vanta alcuni dei cieli più scuri della penisola. In particolare, il Planetario Osservatorio Astronomico di Anzi, situato sulla vetta del Monte Siri a circa 1008 metri di altitudine, rappresenta uno dei punti di riferimento più rinomati d’Italia per l’osservazione del cielo profondo. Ottime possibilità esistono anche per chi si trova nelle zone interne della Sardegna, dove il Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu offre alcuni dei cieli più bui in assoluto del nostro Paese, con valori sulla scala di Bortle che raggiungono livelli eccezionali. Anche i rilievi della Calabria, in particolare i Parchi Nazionali della Sila e del Pollino, offrono condizioni osservative di buon livello. La regola generale rimane sempre la stessa: più ci si allontana dai lampioni e dai centri abitati, migliori saranno le possibilità di successo.

Un’ospite verde dal cosmo profondo

Uno degli aspetti più affascinanti e inattesi di questa cometa interstellare è il suo colore. Recenti osservazioni hanno rivelato che la chioma di 3I/ATLAS si tinge di un caratteristico colore verde, un fenomeno che ha suscitato grande interesse nella comunità scientifica. Questo colore verdastro non è frutto di fantascienza o presenza di omini verdi, come qualcuno potrebbe scherzosamente pensare, ma deriva da un processo chimico ben preciso. Il colore verde è prodotto dalla presenza di carbonio biatomico, una molecola composta da due atomi di carbonio legati insieme, indicata con la formula chimica C2. Questa molecola è altamente reattiva e si trova soltanto in ambienti estremamente energetici e poveri di ossigeno, come nelle comete, nelle stelle e nel mezzo interstellare.

Quando la luce solare colpisce la chioma della cometa, il carbonio biatomico emette una caratteristica fluorescenza verde. Questa molecola non esiste sulla superficie del nucleo cometario finché la cometa è lontana dal Sole, ma viene liberata quando il riscaldamento solare causa la sublimazione dei ghiacci, permettendo alle molecole di carbonio biatomico precedentemente intrappolate sotto la superficie di fuoriuscire ed essere illuminate dalla radiazione solare. Il fenomeno è temporaneo e localizzato: man mano che la cometa si avvicina ulteriormente al Sole, la radiazione ultravioletta estrema spezza le molecole di carbonio biatomico in un processo di fotodissociazione prima che possano allontanarsi troppo dal nucleo, motivo per cui la coda della cometa non appare verde ma mantiene colorazioni diverse. Le analisi spettroscopiche condotte dal telescopio spaziale James Webb hanno inoltre rivelato una concentrazione insolitamente elevata di anidride carbonica nella chioma di 3I/ATLAS, insieme a tracce di acqua, monossido di carbonio e solfuro di carbonile, fornendo preziose informazioni sulla composizione chimica di questo oggetto alieno.

L’enigma dell’anti-coda persistente

Un altro aspetto che ha attirato l’attenzione degli astronomi è la presenza di una struttura particolarmente insolita nella cometa: l’anti-coda. Le comete mostrano tipicamente due tipi di code principali: la coda di polvere, curva e seguente la traiettoria orbitale, e la coda di ioni, dritta e sempre puntata in direzione opposta al Sole per effetto del vento solare. L’anti-coda è invece una struttura ottica che appare puntare verso il Sole e che generalmente si manifesta solo per brevi periodi quando la geometria di osservazione è favorevole. Nel caso di 3I/ATLAS, tuttavia, questa anti-coda è visibile sin dal mese di luglio 2025, momento della sua scoperta, ed è stata mantenuta durante tutto il viaggio della cometa attraverso il Sistema Solare interno. L’astrofisico Avi Loeb, del Centro Harvard-Smithsonian per l’Astrofisica, ha commentato che non si era mai vista una situazione simile in una cometa, definendo l’anti-coda di 3I/ATLAS immensa e stabilmente presente, un comportamento che merita ulteriori approfondimenti scientifici.

L’appuntamento virtuale per tutti

Per chi non dispone di un telescopio adeguato o non può raggiungere uno dei siti osservativi privilegiati d’Italia, esiste comunque la possibilità di assistere a questo evento cosmico. Il Virtual Telescope Project, gestito dall’astrofisico Gianluca Masi e dalla Bellatrix Astronomical Observatory, trasmetterà una diretta streaming gratuita del passaggio della cometa alle ore 05:00 italiane del 19 dicembre 2025, condizioni meteorologiche permettendo. Il Virtual Telescope Project, attivo dal 2006, è diventato uno dei punti di riferimento mondiali per l’osservazione astronomica in tempo reale, utilizzando potenti telescopi robotici situati a Manciano, in Toscana, sotto alcuni dei cieli più scuri d’Italia. Questa diretta permetterà a chiunque sia interessato, anche dal comfort della propria casa, di seguire il passaggio di questo straordinario visitatore interstellare guidati da un esperto astrofisico con comprovata esperienza nella divulgazione scientifica.

Un frammento di un altro mondo

Gli astronomi professionisti stanno approfittando di questa rara opportunità per studiare ogni aspetto di 3I/ATLAS. Stanno analizzando i suoi getti di gas, la composizione chimica della chioma che recenti immagini mostrano tingersi di verde, la struttura della coda e dell’anti-coda, cercando di carpirne tutti i segreti possibili prima che questo messaggero cosmico si allontani per sempre. Le dimensioni del nucleo di 3I/ATLAS sono state stimate grazie alle osservazioni del telescopio spaziale Hubble, fornendo dati preziosi sulla struttura fisica di questo corpo celeste. Anche diverse sonde spaziali hanno avuto l’opportunità di attraversare la coda della cometa: si prevede che la sonda Europa Clipper della NASA e la navicella Hera dell’Agenzia Spaziale Europea siano transitate all’interno della coda di 3I/ATLAS tra fine ottobre e inizio novembre 2025, offrendo l’opportunità unica di rilevare direttamente le firme chimiche di una cometa interstellare.

Per noi appassionati e comuni cittadini che alziamo lo sguardo al cielo, anche solo riuscire a intravedere quel debole puntino sfocato nell’oculare di un telescopio avrà un sapore speciale e profondo. Sarà la consapevolezza di guardare un pezzo di un altro mondo, di un altro sistema stellare, che ci sfreccia accanto in silenzio attraverso il vuoto cosmico, portando con sé segreti di una regione lontana della galassia, prima di perdersi per sempre nel nulla cosmico da cui è emerso. Un incontro fugace che ci ricorda quanto il nostro Sistema Solare non sia isolato, ma faccia parte di un universo dinamico e interconnesso, dove di tanto in tanto riceviamo visite da messaggeri provenienti da mondi lontani che ci invitano a guardare oltre, a imparare e ad ammirare l’immensità del cosmo che ci circonda. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!