Una significativa irruzione di aria fredda di matrice polare-marittima investirà il Nord Italia nelle prossime ore, determinando un peggioramento marcato delle condizioni meteorologiche. L’evento, previsto tra lunedì 22 e mercoledì 24 dicembre, si configura come una fase perturbata di stampo pienamente invernale, contraddistinta da precipitazioni nevose estese, abbassamento repentino delle temperature e quota neve in calo fino a livelli di fondovalle e, localmente, di pianura.
Alla base di questa dinamica sinottica troviamo la formazione di una profonda area depressionaria sul Golfo di Genova, un classico “ciclone ligure” che, in combinazione con il flusso freddo in arrivo dal Nord Europa, attiverà un intenso richiamo umido meridionale nei bassi strati. Tale configurazione barica è storicamente associata a episodi nevosi anche di rilievo per le regioni settentrionali italiane, soprattutto in presenza di una colonna d’aria già predisposta a mantenere lo zero termico a quote relativamente basse.
Le prime nevicate si sono appalesate già nelle prime ore di lunedì 22 dicembre sulle Alpi occidentali, con coinvolgimento progressivo del settore prealpino e appenninico. Il clou dell’evento si collocherà tra martedì 23 e le prime ore di mercoledì 24 dicembre, quando l’intensità delle precipitazioni sarà più marcata e le temperature in ulteriore calo favoriranno fenomeni nevosi a quote sempre più basse.
Le province più interessate da queste onda di neve saranno Verbano-Cusio-Ossola, Vercelli e Biella, dove si stimano accumuli nevosi superiori ai 50 cm oltre i 1.000 metri, con punte anche superiori al metro nelle Valli Ossolane; Cuneo, con nevicate diffuse su tutta l’area montana e collinare, inclusa la Val Maira e la Valle Varaita; Sondrio, con precipitazioni persistenti in Valtellina e Valchiavenna, specie sopra i 600-800 metri; Belluno, interessata da apporti nevosi significativi su tutte le Dolomiti, in particolare su Agordino e Cadore; Trento e Bolzano, dove si attendono nevicate diffuse su tutto il territorio, con possibili accumuli anche nei fondovalle; infine Genova e Savona, nelle aree interne dell’Appennino Ligure, dove i fiocchi potrebbero raggiungere anche i 400-500 metri, interessando l’alta Val Bormida e l’entroterra di Chiavari.
Non si escludono nevicate a carattere debole anche in alcune aree di pianura del Piemonte e della Lombardia, in particolare tra Torino, Alessandria e Pavia, tra la tarda notte di martedì 23 e le prime ore di mercoledì 24 dicembre. In questi settori, la combinazione tra isoterme negative nei bassi strati e precipitazioni residue potrebbe favorire la comparsa della neve anche al suolo, pur senza accumuli rilevanti.
Le criticità associate a questo episodio saranno principalmente legate alla viabilità montana, con rischio di chiusura temporanea di alcuni valichi alpini e strade secondarie non transitabili senza equipaggiamento invernale. La Protezione Civile ha già diramato un avviso di allerta per possibili disagi dovuti a interruzioni delle reti elettriche nelle aree più isolate, oltre al pericolo di slavine nelle zone ad alta quota a causa dell’accumulo di neve fresca su strati instabili.
L’evento, per durata e caratteristiche termiche, rappresenta uno dei più significativi degli ultimi anni nel mese di dicembre. L’evoluzione successiva vedrà una lenta attenuazione dei fenomeni a partire dalla serata del 24 dicembre, con possibile miglioramento a Natale, ma con temperature ancora rigide e gelate diffuse.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
