Sta per abbattersi sulle Alpi italiane un evento meteorologico di portata eccezionale. L’inizio delle festività natalizie sarà segnato da una fase di maltempo invernale particolarmente intensa, che porterà precipitazioni nevose abbondanti, localmente da record, su gran parte dell’arco alpino, in particolare sul settore occidentale. I modelli previsionali confermano l’imminente formazione di un ciclone mediterraneo alimentato da masse d’aria fredda di origine polare: un mix atmosferico potenzialmente esplosivo che, tra contrasto termico e umidità nei bassi strati, darà luogo a precipitazioni persistenti e a carattere nevoso già a quote medio-basse.
Già dalla giornata odierna, le prime nevicate hanno cominciato ad interessare le Alpi Marittime e Cozie, con fiocchi abbondanti registrati in alta Valle Stura, in località come Pietraporzio (CN), dove le webcam restituiscono paesaggi da cartolina, tra cumuli crescenti e temperature in costante calo.
Questa è solo la fase iniziale di una settimana che si preannuncia storica per gli amanti della neve: secondo gli ultimi aggiornamenti, l’attività ciclonica in sviluppo sul Mediterraneo centro-occidentale determinerà una persistente risalita di correnti umide sud-occidentali, in grado di scaricare ingenti quantità di neve soprattutto sui versanti esposti delle Alpi occidentali.
Le zone più colpite saranno le Alpi Liguri, Marittime, Graie, Cozie e Pennine. In particolare, tra le province di Cuneo, Torino e Aosta sono attesi gli accumuli più rilevanti. Località come Prato Nevoso (CN), Limone Piemonte (CN), Sestriere (TO), Bardonecchia (TO), Courmayeur (AO), La Thuile (AO) e Cervinia (AO) potrebbero registrare tra 180 e 220 cm di neve fresca entro la fine della settimana natalizia a quota 1800/2000 metri, con punte fino a 3 metri oltre i 2500 metri. Si tratta di accumuli che non si osservavano da almeno 25 anni, e che potrebbero determinare anche criticità sul fronte valanghe, da valutare con attenzione nei prossimi bollettini valanghe.
Spostandosi più a est, anche le Alpi Centrali vedranno nevicate diffuse ma tendenzialmente più deboli. In Lombardia, Trentino Alto Adige, Veneto e Friuli Venezia Giulia, il Bianco Natale sarà garantito sopra i 500-600 metri di quota, ma con accumuli più modesti. Le località di Livigno (SO), Bormio (SO), Madonna di Campiglio (TN), Cortina d’Ampezzo (BL) e Tarvisio (UD) dovranno comunque attendersi giornate fredde e scenari tipicamente invernali, anche se con quantitativi di neve inferiori rispetto al versante occidentale.
Particolare attenzione anche alle zone collinari del basso Piemonte e dell’Emilia occidentale. Tra la Vigilia e Natale, complice l’ingresso di aria ancora più fredda in quota, non si esclude la possibilità di nevicate fin verso i 300-400 metri su Langhe, Roero, Monferrato, Val Curone e Val Trebbia, fino al Piacentino. Anche gli Appennini saranno interessati dal peggioramento, ma con quota neve generalmente più alta: si prevedono fiocchi oltre i 1200-1500 metri tra Liguria, Emilia Romagna, Toscana e Abruzzo.
Sarà dunque una settimana di festa segnata da condizioni meteorologiche estreme e spettacolari, che restituiranno a molte località italiane una cornice autenticamente natalizia. L’ondata di maltempo, oltre a rappresentare un’occasione preziosa per il turismo invernale e per il ripristino delle riserve idriche nevose, richiede però la massima attenzione per la viabilità alpina e la gestione del rischio valanghe, che potrebbe rapidamente salire a livelli elevati nelle aree più innevate.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
