L’analisi congiunta delle più recenti elaborazioni del modello ECMWF HRES, riferite alle anomalie termiche a 850 hPa rispetto alla climatologia ERA5 1991-2020, evidenzia una configurazione sinottica di grande interesse per il cuore dell’inverno europeo, con implicazioni dirette anche per l’Italia. Il quadro che emerge è quello di una marcata ondulazione del flusso zonale, con il getto polare fortemente disturbato e disposto lungo traiettorie meridiane, condizione che favorisce la discesa di masse d’aria di origine artico-continentale verso le medie latitudini.
Su scala europea, il segnale dominante è rappresentato da un’ampia e persistente area di anomalia termica negativa che si estende dall’Europa settentrionale e orientale fino al bacino del Mediterraneo centrale. I valori previsti a 850 hPa risultano diffusamente inferiori alla media di riferimento di 8–12°C, con punte localmente ancora più accentuate sul settore centro-orientale del continente. Si tratta di uno scarto termico di assoluto rilievo climatologico, indicativo di una massa d’aria molto fredda, secca e di chiara estrazione continentale, in grado di produrre effetti rilevanti anche al suolo qualora supportata da adeguate dinamiche sinottiche.
In questo contesto, l’Italia si colloca pienamente sul bordo meridionale del nocciolo gelido, risultando esposta a un afflusso freddo deciso in quota. Le anomalie termiche a 850 hPa previste sul nostro Paese risultano diffusamente negative, con scarti che sul Nord Italia e lungo il versante adriatico possono raggiungere e localmente superare i -10°C rispetto alla media 1991-2020. Valori di questa entità, alla quota isobarica di riferimento, sono compatibili con temperature assolute in grado di sostenere condizioni invernali severe, soprattutto in presenza di cieli sereni notturni o di precipitazioni associate a minimi barici secondari.
Anche il Centro Italia appare coinvolto in modo significativo, in particolare le regioni interne appenniniche e quelle esposte alle correnti nord-orientali, dove le anomalie negative risultano comprese tra -6 e -8°C. Tali valori indicano una colonna d’aria fortemente raffreddata, con un potenziale abbassamento della quota neve fino a livelli prossimi alle pianure in caso di attivazione di fenomeni precipitativi. Più attenuato, ma comunque evidente, il segnale freddo sul Sud e sulle isole maggiori, dove l’anomalia a 850 hPa rimane prevalentemente negativa, confermando il coinvolgimento dell’intero bacino centrale del Mediterraneo nella circolazione artico-continentale.
Dal punto di vista dinamico, la configurazione è sostenuta da un robusto blocco anticiclonico sull’Atlantico orientale e sull’Europa occidentale, che funge da vero e proprio “ponte” per la discesa del freddo verso sud-est. Questo assetto favorisce la persistenza dell’anomalia fredda e limita la rapida traslazione zonale delle masse d’aria, aumentando la probabilità di una fase invernale prolungata, caratterizzata da temperature inferiori alla norma, gelate diffuse e marcato raffreddamento dei bassi strati.
Per l’Italia, le implicazioni sono rilevanti non solo in termini termici ma anche per il potenziale impatto meteorologico. Un simile raffreddamento in quota rappresenta un presupposto fondamentale per eventi nevosi a bassa quota, soprattutto lungo il versante adriatico e sulle regioni centro-settentrionali, oltre a favorire condizioni di gelo persistente nelle aree interne e nelle pianure durante le ore notturne. In assenza di precipitazioni, il quadro rimarrebbe comunque improntato a un inverno rigido, con forte inversione termica e valori minimi diffusamente sotto zero.
Nel complesso, le mappe ECMWF delineano uno scenario invernale di notevole intensità e rilevanza climatica, che si inserisce tra gli episodi freddi più significativi degli ultimi anni per ampiezza e persistenza delle anomalie negative in quota. Una configurazione che merita particolare attenzione nei prossimi aggiornamenti modellistici, poiché piccoli aggiustamenti nella traiettoria della massa d’aria o nella disposizione dei centri di pressione potrebbero amplificare ulteriormente gli effetti sull’Italia.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
