Dopo un mese di dicembre complessivamente sottotono sotto il profilo termico e precipitativo su buona parte del continente europeo, il quadro meteorologico si prepara a un brusco cambio di registro. In coincidenza con la fine dell’anno e l’inizio del 2026, l’assetto barico sullo scacchiere euro-atlantico subirà una modifica sostanziale, con la ritirata dell’anticiclone verso il Nord Atlantico. Tale dinamica aprirà la porta a una poderosa irruzione di aria gelida di matrice artico-continentale, in grado di investire con decisione gran parte dell’Europa centro-orientale e, successivamente, anche l’area occidentale e mediterranea.
A partire da mercoledì 31 dicembre, l’aria artica inizierà a dilagare dalla Russia occidentale verso la Polonia, la Repubblica Ceca, la Slovacchia, l’Ungheria e la Romania, spingendosi rapidamente verso i Balcani, la Grecia e la Turchia. I modelli termici mostrano un repentino crollo delle temperature, con valori ben inferiori alla media stagionale, accompagnati da nevicate diffuse e abbondanti, attese fino in pianura. La fase clou dell’evento si concretizzerà tra il 3 e il 5 gennaio, quando l’irruzione fredda guadagnerà terreno anche verso l’Europa occidentale, coinvolgendo la Gran Bretagna, la Francia settentrionale, la Germania, la Scandinavia e, in seguito, la Penisola Iberica.
Le termiche previste a 850 hPa (circa 1500 metri di quota) mostrano valori compresi tra -6°C e -8°C su vaste aree del continente, con punte ancora più basse sulla Scandinavia interna. Al suolo, le temperature minime toccheranno i -2/-3°C in aree urbane come Londra, Parigi e Berlino, e scenderanno fino a -6°C a Lione, Stoccarda e Monaco di Baviera. Su quest’ultima città e sull’intero settore oltralpino sono attesi accumuli nevosi compresi tra i 15 e i 20 centimetri nel periodo tra il 3 e il 5 gennaio. Successivamente, l’interazione tra l’aria fredda preesistente e l’avanzata di correnti più umide potrebbe generare nevicate di rilievo anche su capitali come Vienna, Zagabria e Parigi, in prossimità dell’Epifania.
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Sul fronte italiano, almeno fino al 5 gennaio, la configurazione attesa non favorisce ancora precipitazioni nevose rilevanti, a causa della temporanea protezione esercitata da correnti sud-occidentali più miti e umide. Queste interesseranno prevalentemente le regioni tirreniche e il Nord-Est, dove si attendono piogge sparse e locali episodi temporaleschi. Tuttavia, (Meteo, NEVE in Pianura Padana? Attenzione a questa data!) la tendenza pubblicata in queste ore dal modello ECMWF mostra come l’aria fredda accumulata al di là dell’arco alpino sfonderà nel bacino del Mediterraneo a partire dal 7-8 gennaio nel Mediterraneo, determinando un repentino calo delle temperature e l’innesco di precipitazioni nevose fino a quote molto basse, con possibili fioccate in pianura su diverse aree del Nord Italia.
L’evoluzione resta ancora soggetta a margini di incertezza, ma il segnale modellistico è ormai chiaro: l’inverno è pronto a far sentire la sua voce, e il suo urlo gelido potrebbe colpire con forza anche il nostro Paese nei primi giorni del nuovo anno.
Le previsioni meteo vengono elaborate a partire dai dati forniti dai modelli internazionali ECMWF e GFS, successivamente verificati e interpretati dalla redazione di www.newsroomitalia.it - Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!
