Allerta Meteo, Rischio Alluvioni Lampo tra Mercoledì e Giovedì: ecco le Zone in Allerta

Un potente ciclone colpirà il Centro-Nord Italia tra mercoledì 16 e giovedì 17 aprile con precipitazioni eccezionali fino a 400mm in 48 ore, creando elevato rischio di alluvioni lampo e frane in Piemonte, Liguria, Veneto e Friuli Venezia Giulia.

Un potente sistema ciclonico in formazione sul Mediterraneo centro-occidentale minaccia di portare condizioni meteorologiche estremamente avverse su gran parte del Centro-Nord Italia nelle prossime 48 ore, con un concreto rischio di alluvioni lampo che ha indotto la Protezione Civile a diramare un’Allerta Meteo su diverse province. La situazione si preannuncia particolarmente critica tra mercoledì 16 e giovedì 17 aprile, quando la perturbazione raggiungerà il suo picco di intensità, scaricando quantitativi eccezionali di precipitazioni in pochissimo tempo e interessando principalmente le zone nordoccidentali della penisola e il Triveneto.

Le previsioni meteorologiche delineano uno scenario allarmante che vede come protagonista un vortice ciclonico destinato ad approfondirsi nelle prossime ore fino a raggiungere un minimo barico stimato intorno ai 999 hPa. Nel suo movimento rotatorio, il sistema depressionario richiamerà intensi flussi di aria umida meridionale di origine mediterranea, con venti di Scirocco che, attraversando l’intero bacino, fungeranno da vero e proprio carburante per lo sviluppo di imponenti celle temporalesche, alcune delle quali assumeranno caratteristiche di sistemi auto-rigeneranti, capaci di stazionare sulla stessa area per diverse ore, rilasciando quantitativi d’acqua eccezionali.

Le zone che saranno maggiormente esposte a questa severa ondata di maltempo includono la Liguria di Ponente, con particolare attenzione alle aree interne e ai rilievi, l’intero Piemonte, soprattutto nelle province settentrionali, il Veneto orientale e il Friuli Venezia Giulia. Su queste regioni si prevedono precipitazioni a carattere di nubifragio che potrebbero scaricare al suolo quantitativi d’acqua straordinari, con punte che nelle province di Biella, Vercelli, Verbano-Cusio-Ossola e Udine potrebbero superare i 400 millimetri nell’arco di appena 48 ore, equivalenti a circa 400 litri d’acqua per metro quadrato.

Questa quantità rappresenta l’ammontare di precipitazioni che normalmente si registrerebbe nell’arco di un intero trimestre, concentrato però in soli due giorni, creando i presupposti ideali per l’innesco di fenomeni alluvionali lampo, soprattutto lungo i corsi d’acqua minori, i torrenti montani e le aste fluviali di piccole dimensioni. I modelli previsionali identificano alcune località dove gli accumuli potrebbero risultare particolarmente significativi, tra cui Pordenone (377 mm), Belluno (346 mm), Biella (334 mm), Udine (333 mm), Verbania (290 mm) e Gorizia (275 mm), tutte aree caratterizzate da un territorio montano o pedemontano particolarmente vulnerabile a questo tipo di eventi.

Il fenomeno dell’alluvione lampo, tecnicamente diverso dalle alluvioni classiche, rappresenta uno degli eventi meteorologici più pericolosi e difficili da gestire in termini di protezione civile. Si verifica in seguito a temporali particolarmente intensi che, rimanendo stazionari o muovendosi molto lentamente, riversano enormi quantità di precipitazioni su bacini idrici di dimensioni contenute, compresi fiumi, torrenti e persino semplici ruscelli che, prima dell’evento, possono presentarsi completamente asciutti. Ciò che rende questo fenomeno estremamente insidioso è l’intensità straordinaria delle precipitazioni, capaci di accumulare in un’ora la quantità d’acqua che normalmente cadrebbe in tre mesi, unita alla brevità dell’evento stesso, che si esaurisce generalmente nell’arco di poche ore, non lasciando tempo sufficiente per allertare adeguatamente la popolazione.

Le testimonianze storiche di precedenti alluvioni lampo evidenziano la loro straordinaria pericolosità: nel 2020, l’evento alluvionale che colpì il Piemonte tra il 2 e il 3 ottobre fece registrare valori eccezionali nel comune di Valstrona (VB), dove caddero oltre 650 mm di pioggia, e a Mergozzo (VB), con oltre 600 mm, provocando esondazioni, frane e danni ingenti alle infrastrutture, mentre in Sardegna, nel novembre 2008, un’alluvione lampo nel Supramonte di Baunei causò una devastante piena in un fiume che scorreva sotto una pietraia ricoperta di muschi e bosco, sradicando gran parte degli alberi di leccio circostanti.

Il rischio idrogeologico associato all’imminente fase di maltempo risulta particolarmente elevato non solo per la possibilità di alluvioni lampo lungo i corsi d’acqua, ma anche per l’attivazione di frane e smottamenti nelle zone collinari e montane, dove il terreno, saturandosi rapidamente a causa delle intense precipitazioni, perderà capacità di trattenere l’acqua in eccesso. Le autorità competenti raccomandano la massima prudenza, soprattutto nelle aree già identificate come vulnerabili, con particolare attenzione alle zone attraversate da torrenti e fiumi minori, che potrebbero registrare aumenti repentini e imprevedibili del livello delle acque.

L’evento meteorologico in arrivo non si limiterà a portare piogge abbondanti, ma interesserà anche le zone alpine con precipitazioni nevose significative. Complici le temperature non eccessivamente elevate in quota, sono attese nevicate abbondanti oltre i 1600-1800 metri di altitudine, con accumuli che entro la fine dell’evento potrebbero raggiungere i 2-3 metri sopra i 2500 metri. Questo rappresenta un ulteriore fattore di rischio nel medio periodo, poiché il rapido scioglimento di questi ingenti quantitativi di neve nelle settimane successive potrebbe contribuire ad alimentare ulteriormente i corsi d’acqua.

La Protezione Civile ha già diramato un’allerta meteo che coinvolge numerose regioni, con particolare attenzione alle zone identificate come maggiormente a rischio, e ha attivato i protocolli di emergenza previsti in questi casi. Si raccomanda alla popolazione di seguire scrupolosamente le indicazioni fornite dalle autorità locali, evitando di avvicinarsi ai corsi d’acqua e di sostare in prossimità di ponti o argini, specialmente durante le fasi più intense delle precipitazioni. È consigliabile, inoltre, limitare gli spostamenti allo stretto necessario, soprattutto nelle aree montane e collinari dove il rischio di frane e smottamenti risulta più elevato.

Questo severo episodio di maltempo si inserisce in un contesto meteorologico più ampio che vede l’intera Settimana Santa caratterizzata da condizioni di instabilità, con una possibile attenuazione dei fenomeni tra venerdì 18 e sabato 19 aprile, che potrebbe però rivelarsi solo una breve pausa prima di nuovi peggioramenti previsti per il periodo pasquale. Le previsioni per Pasqua e Pasquetta rimangono infatti ancora incerte, con alcuni modelli che ipotizzano un miglioramento temporaneo, mentre altri prefigurano un rapido ritorno delle precipitazioni già dalla Domenica di Pasqua, rendendo necessari ulteriori aggiornamenti nei prossimi giorni per definire con maggiore precisione il quadro meteorologico atteso per il weekend festivo.