Allerta Meteo, Italia nella morsa del ciclone simil-tropicale: allarme per nubifragi e alluvioni

Un raro ciclone simil-tropicale (TLC) si sta formando sul Mar Ligure, minacciando l’Italia con piogge torrenziali fino a 350 mm in 48 ore, venti fino a 120 km/h e alto rischio di alluvioni. Massima allerta in Piemonte con Val Sesia, Biella e Verbano-Cusio-Ossola sotto osservazione speciale.

Un raro e pericoloso fenomeno meteorologico sta interessando in queste ore l’Italia, con la Protezione Civile che ha diramato l’allerta rossa per alcune zone del Piemonte e allerta arancione per diverse regioni del Nord. Un ciclone con caratteristiche simil-tropicali, tecnicamente denominato TLC (Tropical Like Cyclone), si è formato sul Mar Ligure, alimentato da temperature marine eccezionalmente elevate, circa 1,5°C sopra la media stagionale. Questo surplus termico sta fornendo al sistema ciclonico l’energia necessaria per trasformarsi in una struttura a ‘cuore caldo’, tipica dei sistemi tropicali, con potenziale distruttivo paragonabile a quello di uragani di bassa intensità.

Nelle prossime ore l’Italia nordoccidentale sarà investita da condizioni di maltempo estremo, con piogge torrenziali, venti tempestosi e concreto rischio di alluvioni lampo. Le previsioni indicano cumulate di precipitazioni comprese tra i 300 e i 350 millimetri in appena 48 ore, quantità d’acqua che normalmente si registra nell’arco di un intero mese. La giornata di giovedì 17 aprile risulta particolarmente critica, con le province piemontesi di Biella e Verbano-Cusio-Ossola tra le più esposte al rischio di fenomeni meteorologici intensi, presentando un concreto pericolo di frane, allagamenti improvvisi e piene lampo dei corsi d’acqua minori.

Il TLC in formazione rappresenta una configurazione meteorologica relativamente rara nel bacino mediterraneo, caratterizzata dalla presenza di un nucleo caldo nei bassi strati atmosferici, con temperature sensibilmente superiori a quelle circostanti. Questa particolare struttura termica consente al sistema di conservare un’enorme energia, che si traduce in violenti moti convettivi, precipitazioni intense e raffiche di vento che potrebbero superare i 120 chilometri orari. Il fenomeno presenta caratteristiche simili a quelle di un ciclone tropicale, sebbene di minore intensità e estensione, con un centro di bassa pressione circondato da una spirale di nubi che si avvita attorno ad esso, formando talvolta un ‘occhio’ ben delineato al centro della perturbazione.

La Protezione Civile ha attivato il centro di emergenza e sta monitorando con particolare attenzione l’evoluzione del fenomeno. Le regioni del Nord-Ovest risultano maggiormente esposte, con Piemonte, entroterra della Liguria e alcune zone della Valle d’Aosta sotto osservazione speciale. In queste aree, il rischio di smottamenti, colate detritiche e inondazioni improvvise risulta particolarmente accentuato, con possibili danni significativi alle infrastrutture, alla rete viaria, alle abitazioni e potenziali interruzioni dei servizi essenziali. Le precipitazioni nevose interesseranno principalmente le zone alpine, con la Valle d’Aosta che vedrà intense nevicate in quota, mentre in Piemonte il limite potrebbe abbassarsi localmente fino a 200-300 metri.

Il quadro meteorologico risulta ulteriormente complicato dal deciso rinforzo dei venti, con raffiche che potrebbero raggiungere i 90-100 chilometri orari sui settori tirrenici e ionici. La Sicilia settentrionale, la Calabria tirrenica e la Puglia centro-settentrionale saranno particolarmente esposte a questo fenomeno ventoso, con possibili difficoltà nella navigazione e rischio di mareggiate lungo le coste esposte. Anche la Laguna di Venezia sta registrando un innalzamento del livello delle acque, con previsione di acqua alta nelle prossime ore, aggiungendo ulteriore complessità a una situazione già critica su scala nazionale.

I cicloni simil-tropicali mediterranei, talvolta denominati anche ‘Medicane’ (Mediterranean Hurricane), rappresentano una tipologia di eventi meteorologici estremi la cui frequenza statistica si attesta mediamente su un caso all’anno. Statisticamente, il periodo più favorevole alla formazione di TLC corrisponde ai mesi autunnali e all’inizio dell’inverno, quando la temperatura superficiale delle acque mediterranee raggiunge i valori massimi annuali, coincidendo con la ripresa dell’attività della corrente a getto polare, che convoglia masse d’aria fredda verso il bacino mediterraneo, creando le condizioni ideali per la genesi di questi sistemi ciclonici particolarmente intensi.

L’evento meteorologico in corso presenta caratteristiche di eccezionalità non tanto per la sua natura, quanto per il periodo dell’anno in cui si sta verificando. Secondo le rilevazioni storiche disponibili dal 1969 ad oggi, i TLC si sono manifestati prevalentemente tra settembre e gennaio, rendendo questo episodio primaverile decisamente anomalo e degno di particolare attenzione. L’anomalia temporale potrebbe essere correlata all’innalzamento delle temperature superficiali marine registrato negli ultimi mesi, che ha creato condizioni favorevoli alla genesi di sistemi ciclonici con caratteristiche tropicali anche in periodi dell’anno tradizionalmente meno predisposti all’insorgenza di fenomeni così intensi.

L’allerta meteo rossa diramata per alcune vallate alpine del Piemonte (Val Sesia, Cervo e Chiusella, Valli Orco, Lanzo e Sangone) rappresenta il massimo livello di criticità previsto dal sistema di allertamento nazionale, indicando un pericolo concreto ed elevato per l’incolumità delle persone e l’integrità delle infrastrutture. Le autorità locali raccomandano di evitare assolutamente spostamenti non indispensabili e di seguire scrupolosamente le indicazioni fornite, mantenendosi costantemente informati sull’evoluzione della situazione attraverso i canali ufficiali di comunicazione.

L’intenso sistema perturbato attualmente in azione sull’Italia nordoccidentale si inserisce in un contesto meteorologico complesso che interesserà la penisola anche nei prossimi giorni, andando potenzialmente a compromettere il weekend pasquale. Dopo una temporanea attenuazione dei fenomeni prevista per sabato, una nuova perturbazione colpirà progressivamente Sardegna, Liguria, Piemonte e successivamente le regioni del nord-est, Toscana, Umbria e Lazio. L’instabilità atmosferica potrebbe persistere anche durante la giornata di Pasquetta, con particolare riferimento alle regioni adriatiche e al Sud, che godranno comunque di condizioni meteorologiche più favorevoli fino alla domenica di Pasqua.

Il complesso quadro meteorologico attualmente in evoluzione richiede un attento monitoraggio da parte delle autorità competenti e una particolare prudenza da parte della cittadinanza, soprattutto nelle aree identificate a maggior rischio. La Protezione Civile ha esteso l’allerta arancione a Lombardia e Sardegna, mentre l’allerta gialla interesserà Lazio, Trentino, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria, Toscana e Sardegna. In tutte queste aree, le precipitazioni a carattere di rovescio o temporale saranno accompagnate da locali grandinate e forti raffiche di vento, contribuendo ad accentuare la pericolosità dei fenomeni attesi nelle prossime 24-48 ore.