25 Aprile, Tensioni nelle Piazze Italiane: Insulti e Scontri -VIDEO-

Milano, Roma e Torino teatro di scontri e tensioni durante le celebrazioni dell’80esimo anniversario della Liberazione. La senatrice Segre definita ‘agente sionista’ e Brigata ebraica costretta a sfilare sotto scorta. Interviene la polizia in assetto antisommossa.

L’ottantesimo anniversario della Liberazione dal nazifascismo si è trasformato in una giornata di forti tensioni in diverse città italiane. A Milano, la senatrice a vita Liliana Segre è stata oggetto di insulti con una locandina che la definiva “agente sionista”, mentre la Brigata ebraica ha dovuto sfilare protetta da un doppio cordone di sicurezza. Anche a Roma e Torino si sono registrati momenti di forte contrapposizione tra manifestanti pro-Palestina e sostenitori della Brigata ebraica, con scontri tra antagonisti e forze dell’ordine che hanno richiesto l’intervento della polizia in assetto antisommossa.

Nella città medaglia d’oro della Resistenza, le celebrazioni si sono svolte in un clima particolarmente teso. Tra bandiere della pace e striscioni contro il riarmo, è comparsa una locandina con l’immagine di Liliana Segre accompagnata dalla scritta “agente sionista”, un attacco diretto alla senatrice a vita sopravvissuta ad Auschwitz che ha suscitato indignazione trasversale. Accanto a questo grave episodio, è apparso anche un cartello con la scritta “Ieri partigiani, oggi antisionisti, mai sobri”, chiaro riferimento polemico all’invito governativo alla sobrietà nelle manifestazioni in concomitanza con il lutto nazionale per Papa Francesco.

La tensione per la composizione del corteo è stata palpabile fin dalle prime ore della giornata. I giovani palestinesi, posizionatisi alla testa della manifestazione con due ore di anticipo rispetto all’orario ufficiale, hanno contestato apertamente la presenza della Brigata ebraica, che ha potuto sfilare solo grazie a un doppio cordone di sicurezza formato dalla polizia locale e dai volontari dei City Angels. I manifestanti pro-Palestina hanno inveito contro il gruppo della Brigata con grida di “Assassini” e “Netanyahu terrorista”, mentre alcuni membri della Brigata hanno replicato sottolineando che “la Palestina non esiste” e denunciando i “terroristi di Hamas”.

Altri momenti di tensione si sono verificati quando attivisti del centro sociale Cantiere hanno bloccato un furgone del Partito Democratico, impedendogli di avanzare nel corteo al grido di “Vergogna” e “Sciacalli”. “Come vi guardate allo specchio stamattina e dite la parola resistenza? Siete degli ipocriti”, hanno urlato al megafono. Solo dopo diversi minuti e grazie all’intervento del servizio d’ordine del sindacato, il mezzo è riuscito a proseguire. Contemporaneamente, contro il PD sono partiti cori che definivano i democratici “fascisti travestiti”.

Nella capitale, le tensioni si sono manifestate soprattutto tra gli spezzoni dei due cortei principali. Studenti di Cambiare Rotta e militanti di Potere al Popolo sono entrati in contrasto con i manifestanti dell’Anpi, in una lite accesa degenerata in spintoni. I due cortei, partiti insieme da largo Bompiani, si sono poi separati come previsto superato ponte Spizzichino, ma non prima che gli studenti urlassero slogan come “Guerrafondai” e “Via il PD dal corteo”.

Particolarmente tesa la situazione a Porta San Paolo, dove circa 300 manifestanti pro-Palestina si sono radunati in netto anticipo rispetto alla commemorazione dei caduti della comunità ebraica. Con striscioni recanti scritte come “dal fiume al mare, solo la resistenza sconfigge il sionismo”, i manifestanti hanno gridato slogan quali “Israele assassino” e “Israele fascista, Stato terrorista”, fronteggiati da un ampio schieramento di forze di polizia in tenuta antisommossa, con tanto di mezzi speciali e idranti pronti all’intervento.

Nel corso della manifestazione, alcuni dimostranti hanno anche bruciato una bandiera della NATO, simbolo di quella che considerano una politica internazionale bellicista, accentuando il clima di contrapposizione che ha caratterizzato la giornata.

Anche a Torino la situazione è rapidamente degenerata, con scontri già dalla sera del 24 aprile durante la tradizionale fiaccolata in centro. Un gruppo di antagonisti ha tentato di conquistare la scena sul palco di piazza Castello subito dopo l’intervento del sindaco Stefano Lo Russo, venendo a contatto con il cordone di polizia. Le forze dell’ordine hanno risposto con manovre di alleggerimento e manganellate per impedire ai manifestanti di salire sul palco durante la cerimonia ufficiale.

I manifestanti, appartenenti allo spezzone “antagonista” del corteo composto da autonomi, attivisti dei centri sociali e di movimenti filo-palestinesi, hanno esposto uno striscione con la scritta “Resistenza contro guerra, riarmo e genocidio” e hanno anche contestato il sindaco Lo Russo esponendo un fantoccio con le sue sembianze in mimetica militare. Solo al termine della cerimonia ufficiale, quando le autorità avevano concluso i loro interventi, gli antagonisti sono riusciti a salire sul palco dopo aver rimosso le transenne.

Alla fine della serata, un gruppo di manifestanti si è isolato, bruciando bandiere dell’Unione Europea e lanciando ortaggi contro cartelli riguardanti temi come il caro bollette e i cambiamenti climatici, in un gesto di protesta più ampio contro le istituzioni europee e le politiche governative.