Meteo, in Arrivo Crollo delle Temperature: Giù di Oltre 10°C: Rischio Eventi Estremi

Un brusco cambiamento meteorologico colpirà l’Italia da domenica 4 maggio con un crollo termico fino a 10°C, temporali intensi e possibili grandinate. Le regioni settentrionali e del Centro sono le più esposte a precipitazioni abbondanti e fenomeni estremi.

L’anticiclone subtropicale che ha portato temperature quasi estive sull’Italia nei primi giorni di maggio sta per battere in ritirata. Secondo gli ultimi aggiornamenti dei principali centri meteorologici, un radicale cambiamento del quadro climatico interesserà la penisola a partire da domenica 4 maggio, con un crollo termico che potrebbe superare i 10 gradi in diverse aree del Paese. Le temperature estive e il cielo limpido che hanno segnato l’inizio del mese diventeranno presto un ricordo, sostituiti da condizioni meteorologiche decisamente più instabili caratterizzate da precipitazioni intense, temporali e un deciso abbassamento delle temperature.

Fino a sabato 3 maggio, l’anticiclone continuerà a garantire condizioni di stabilità atmosferica con temperature che potranno raggiungere picchi di 28-30°C nelle zone interne, valori decisamente superiori alle medie stagionali. Già al Nord, tuttavia, si noteranno i primi segnali di cambiamento con una maggiore presenza di nuvolosità e qualche locale piovasco sulle Alpi, specialmente nel settore occidentale. Questo rappresenta il preludio a una svolta meteorologica che si manifesterà in tutta la sua intensità a partire da domenica 4 maggio, quando l’anticiclone cederà rapidamente sotto la spinta di correnti fredde provenienti dal Nord Europa.

La causa di questo improvviso capovolgimento climatico è da ricercarsi nella discesa di un vortice ciclonico dalle regioni baltiche verso quelle dei Balcani, destinato a influenzare significativamente anche il nostro Paese. Le masse d’aria fredda si estenderanno dalle regioni di Nordest verso l’intera Valle Padana, scivolando successivamente lungo la fascia adriatica del Centro e del Sud. Il contrasto termico tra queste correnti fredde e l’aria calda preesistente innescherà lo sviluppo di temporali di forte intensità, inizialmente sul versante adriatico del Centro, per poi estendersi rapidamente alla Puglia e ai settori appenninici.

Le previsioni modellistiche, in particolare quelle elaborate dal modello ad alta risoluzione ICON del servizio meteorologico tedesco DWD, evidenziano accumuli pluviometrici significativi entro la serata di domenica. I valori più elevati potrebbero superare i 70-90 millimetri in Lombardia, soprattutto tra il Varesotto e il Comasco, con picchi locali che potrebbero oltrepassare i 100 millimetri sulle aree montuose. Precipitazioni di intensità simile sono attese anche sulla Liguria di Levante e in alta Toscana, con un concreto rischio di criticità idrogeologiche locali. I fenomeni temporaleschi si estenderanno progressivamente al versante tirrenico del Centro e a tutto il Sud peninsulare, dove gli esperti prevedono piogge abbondanti e temporali di forte intensità, accompagnati da possibili grandinate.

Il crollo termico associato a questa perturbazione sarà particolarmente marcato, con temperature che potrebbero precipitare anche di 10-12 gradi rispetto ai valori registrati nei giorni precedenti. Secondo le proiezioni dei modelli matematici, tra il 5 e il 10 maggio, le temperature si riporteranno su valori tipici dell’inizio primavera, se non addirittura del tardo inverno, specialmente al Centro e al Nord. Questo brusco calo termico rappresenta un classico esempio della variabilità climatica tipica della stagione primaverile, caratterizzata da frequenti e repentini cambiamenti delle condizioni meteorologiche.

Le regioni più esposte al rischio di fenomeni meteorologici intensi nei prossimi giorni saranno il Piemonte, in particolare l’alto Torinese e il Biellese, la Lombardia settentrionale, soprattutto il Comasco, il Varesotto e l’alta Brianza, la Liguria di Levante con particolare attenzione all’area di La Spezia e delle Cinque Terre, l’alta Toscana, specialmente nella Lucchesia, Versilia e Garfagnana, e l’Emilia occidentale, principalmente tra il Piacentino e il Parmense. Su queste zone, oltre alle piogge abbondanti, sono attesi temporali intensi con possibili grandinate e raffiche di vento.

La dinamica meteorologica prevista per i prossimi giorni si inserisce in un contesto più ampio che vede l’Italia particolarmente vulnerabile agli eventi climatici estremi. Uno studio recente dell’ENEA pubblicato sulla rivista Safety in Extreme Environment ha identificato le aree del Paese maggiormente a rischio di mortalità per eventi meteorologici e idrogeologici estremi. Secondo questa ricerca, condotta da Claudia Dalmastri e Raffaella Uccelli, le regioni con il maggior numero di decessi e di comuni coinvolti risultano essere il Trentino-Alto Adige, la Lombardia, la Sicilia, il Piemonte, il Veneto e l’Abruzzo. Lo studio rivela che tra il 2003 e il 2020 si sono verificati complessivamente 378 decessi attribuibili a eventi climatici estremi, di cui 321 causati da frane e valanghe, 28 da tempeste e 29 da inondazioni.

Particolarmente significativo è il dato che evidenzia come circa il 50% dei 247 comuni italiani con almeno un decesso si trovi in centri montani o poco abitati, a testimonianza della particolare vulnerabilità delle aree interne e montuose del Paese. A livello demografico, le vittime sono state 297 uomini e 81 donne, con una disparità tra i sessi che potrebbe essere collegata, secondo gli autori dello studio, a diversi stili di vita, alle attività svolte, agli spostamenti casa-lavoro e ai tempi diversi trascorsi all’aperto.

In vista dell’imminente peggioramento delle condizioni meteorologiche, gli esperti raccomandano la massima prudenza, suggerendo di evitare spostamenti non strettamente necessari durante i fenomeni più intensi, prestare attenzione a sottopassi e aree soggette ad allagamenti, e aggiornarsi frequentemente sulle allerte meteo emesse dalla Protezione Civile. Particolare attenzione dovrà essere rivolta alle aree montane e collinari, dove il rischio di frane e smottamenti aumenta considerevolmente in caso di precipitazioni intense e prolungate.

La situazione meteorologica rimarrà instabile anche nei giorni successivi, con un’alternanza di fasi più tranquille e nuovi impulsi perturbati almeno fino alla metà del mese. Secondo le proiezioni a medio termine, nella seconda parte di maggio potrebbe verificarsi un nuovo cambiamento con un progressivo rialzo delle temperature grazie a una maggiore ingerenza dell’anticiclone africano, specialmente al Centro e sulle due Isole Maggiori, con valori termici che potrebbero nuovamente superare i 28-30°C. Questa oscillazione tra fasi fresche e instabili e periodi caldi e soleggiati rappresenta una caratteristica tipica della stagione primaverile, particolarmente accentuata negli ultimi anni a causa dei cambiamenti climatici in atto.