L’attesa sta per terminare per gli appassionati del più grande spettacolo musicale d’Europa: l’Eurovision Song Contest 2025 si prepara a illuminare Basilea, in Svizzera, dal 13 al 17 maggio. Con trentasette nazioni partecipanti, la St. Jakobshalle diventerà il palcoscenico internazionale su cui si esibiranno artisti provenienti da ogni angolo del continente, pronti a contendersi lo scettro di vincitore nella 69ª edizione della manifestazione. L’evento, ospitato dalla nazione elvetica grazie alla vittoria di Nemo con “The Code” nel 2024, vedrà le due semifinali condotte da Hazel Brugger e Sandra Studer, mentre per l’attesissima finale di sabato 17 maggio si aggiungerà anche Michelle Hunziker, portando un tocco di italianità alla presentazione.
L’Italia sarà rappresentata da Lucio Corsi con “Volevo essere un duro”, brano che ha sostituito la proposta di Olly, vincitore di Sanremo con “Balorda Nostalgia” che ha scelto di rinunciare alla partecipazione. Una curiosa coincidenza vedrà un secondo artista italiano calcare il palco dell’Eurovision, ma sotto una bandiera diversa: Gabry Ponte difenderà infatti i colori di San Marino con “Tutta l’Italia”, un brano che promette di far ballare l’intera arena svizzera e che ha già registrato un’impennata significativa nei pronostici dei bookmakers, passando dalla trentunesima alla sedicesima posizione nella classifica dei favoriti.
La competizione si preannuncia particolarmente agguerrita con l’Austria, rappresentata da JJ con “Wasted Love”, che è balzata al secondo posto nelle previsioni, mentre grande attenzione viene rivolta alla Svezia con i KAJ e la loro “Bara bada bastu”, nonché all’Estonia dove Tommy Cash porterà “Espresso Macchiato”, un brano che mescola italiano e inglese in un cocktail linguistico che potrebbe conquistare il pubblico internazionale. Sul fronte francese, Louane si esibirà con “Maman”, mentre la Germania schiererà il duo Abor & Tynna con “Baller” e il Regno Unito punterà su Remember Monday con l’intrigante “What the Hell Just Happened?”.
L’edizione di quest’anno porta con sé diverse novità significative, a partire dall’introduzione di “Lumo”, la mascotte ufficiale dell’evento, un cuore antropomorfo con una chioma riccia che rappresenta la prima mascotte del concorso dal lontano 1992. Creata dalla ventenne Lynn Brunner dell’Accademia d’Arte e Design di Basilea, Lumo è stata selezionata tra 36 proposte diverse presentate da studenti d’arte svizzeri e il suo nome deriva dal termine “luminoso”, incarnando secondo gli organizzatori “la potenza inarrestabile della musica”.
Un’altra innovazione sarà il “Turquoise carpet”, fissato per l’11 maggio, definito un “evento senza precedenti” durante il quale le delegazioni partecipanti faranno la loro apparizione al Municipio della città per poi attraversarla a piedi o su tram storici, calcando quello che è stato annunciato come il tappeto più lungo mai esistito nella storia della competizione. L’attenzione all’inclusività si manifesta anche nell’accesso alle traduzioni dei testi delle 37 canzoni in gara nella lingua dei segni internazionale, mentre le tre serate saranno disponibili nelle lingue dei segni tedesca, francese e italiana per le persone sorde e ipoudenti.
Un fatto storico caratterizzerà questa edizione: la partecipazione di Justyna Steczkowska per la Polonia stabilirà un nuovo record, poiché l’artista tornerà sul palco dell’Eurovision dopo ben 30 anni dalla sua prima esibizione, superando il precedente primato di Anna Vissi che aveva fatto registrare un intervallo di 24 anni tra le sue partecipazioni per Cipro nel 1982 e per la Grecia nel 2006. Questa longevità artistica testimonia la capacità del contest di attraversare generazioni e rimanere un punto di riferimento nel panorama musicale europeo.
Le semifinali, programmate per martedì 13 e giovedì 15 maggio, vedranno rispettivamente quindici e sedici paesi competere per conquistare uno dei dieci posti disponibili in ciascuna serata per accedere alla finale. Nella semifinale del 13 maggio, si esibiranno, tra gli altri, San Marino con Gabry Ponte, i Paesi Bassi con Claude, la Svezia con KAJ e l’Estonia con Tommy Cash, mentre due giorni dopo sarà la volta di Austria, Finlandia, Israele e altri tredici concorrenti. Già qualificati di diritto per la finale sono invece i rappresentanti della nazione ospitante, la Svizzera, e i cosiddetti “Big Five”: Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito.
L’evento non sarà solo una competizione musicale ma anche un’importante vetrina per la Svizzera: i “postcards”, ovvero i brevi video introduttivi mostrati mentre si prepara il palco per l’esibizione successiva, sono stati girati in diverse località elvetiche, dal Ticino al Canton Berna, offrendo scorci suggestivi del paese alpino. Albania, Francia, Georgia e molti altri paesi hanno registrato le loro cartoline in luoghi iconici come Basilea, Ascona, Ginevra e Zermatt, contribuendo a promuovere il turismo e la cultura svizzera a livello internazionale.
La finale del 17 maggio vedrà la partecipazione di ventisei paesi e includerà come ospite speciale Nemo, vincitore dell’edizione precedente, che presenterà il suo nuovo singolo “Casanova”. Voci sempre più insistenti suggeriscono inoltre la possibile partecipazione di Damiano David, frontman dei Måneskin, come ospite d’eccezione, poco prima del lancio del suo primo album da solista e del tour mondiale, aggiungendo ulteriore interesse a un evento già ricco di aspettative.
Un’importante modifica alla politica sulle bandiere caratterizzerà questa edizione: gli artisti potranno mostrare soltanto la bandiera del loro paese in contesti ufficiali, mentre il pubblico potrà portare qualsiasi bandiera permessa dalla legge svizzera, incluse bandiere Pride, palestinesi ed europee. Questa decisione ha suscitato dibattito, tanto che l’emittente olandese AVROTROS ha presentato ricorso all’EBU dopo un incontro con il gruppo di difesa dei diritti LGBTQ+ COC Nederland, che aveva definito il divieto di bandiere Pride per gli artisti in gara “ridicolmente oltraggioso”.
In attesa di scoprire chi conquisterà il titolo di campione e il diritto di ospitare l’evento nel proprio paese il prossimo anno, quando si festeggeranno i primi 70 anni dell’ESC, gli appassionati di tutto il mondo si preparano a seguire uno spettacolo che si preannuncia ricco di sorprese, emozioni e, soprattutto, grande musica internazionale.