Eurovision 2025, la Classifica Finale

L’austriaco JJ conquista l’Eurovision 2025 con “Wasted Love”, raccogliendo 436 punti. Sul podio anche Israele e Estonia, mentre l’Italia si piazza quinta con Lucio Corsi. Delusione per Gabry Ponte, ultimo con San Marino.

Il palcoscenico della St. Jakobshalle di Basilea ha ospitato sabato 17 maggio la finale della 69ª edizione dell’Eurovision Song Contest, un evento che ha visto trionfare l’austriaco JJ con la ballad emotiva Wasted Love, totalizzando 436 punti e conquistando il microfono di cristallo dopo una serata ricca di colpi di scena e performance memorabili. Questo successo riporta l’Austria sul gradino più alto del podio europeo dopo la vittoria di Conchita Wurst nel 2014, confermando la tradizione musicale di un paese che, pur non essendo tra i favoriti della vigilia, ha saputo conquistare sia le giurie che il televoto con un’interpretazione intensa ed emozionante.

La competizione si è rivelata particolarmente serrata nelle posizioni di vertice, con Israele che ha sorpreso classificandosi al secondo posto grazie a Yuval Raphael e la sua New Day Will Rise, ottenendo 357 punti, appena un punto in più rispetto all’Estonia di Tommy Cash con la sua energica Espresso Macchiato, che ha completato il podio con 356 punti. Notevole anche la prestazione della Svezia, che con il gruppo KAJ e il brano Bara Bada Bastu ha raggiunto la quarta posizione totalizzando 321 punti, confermando la solida tradizione del paese scandinavo nella manifestazione canora europea.

L’Italia può ritenersi soddisfatta del quinto posto conquistato da Lucio Corsi con Volevo Essere Un Duro, che ha raccolto 256 punti, posizionandosi davanti alla Grecia di Klavdia con Asteromata (231 punti) e alla Francia rappresentata da Louane con la toccante Maman (230 punti). La performance di Corsi, già acclamato dalla critica musicale nazionale, ha convinto anche il pubblico internazionale, dimostrando come la canzone d’autore italiana possa ancora trovare spazio e riconoscimento in un contesto europeo sempre più dominato da sonorità pop ed elettroniche.

La serata, condotta con professionalità e leggerezza dal trio composto da Hazel Brugger, Sandra Studer e Michelle Hunziker, ha visto sfidarsi 26 finalisti: i 20 selezionati attraverso le due semifinali tenutesi nei giorni precedenti, i rappresentanti dei Big Five (Italia, Francia, Germania, Spagna e Regno Unito) che accedono di diritto alla finale, e la Svizzera in qualità di paese ospitante. Il commento televisivo per il pubblico italiano è stato affidato a Gabriele Corsi, ormai veterano della manifestazione, affiancato quest’anno dalla rapper BigMama, che ha portato una ventata di freschezza e competenza nella narrazione dell’evento.

Nelle posizioni successive della classifica troviamo l’Albania con gli Shkodra Elektronike e l’Ucraina con Ziferblat, entrambe a 218 punti, seguite dalla Svizzera di Zoë Më con Voyage a 214 punti. La Finlandia di Erika Vikman con Ich Komme si è piazzata all’undicesimo posto con 196 punti, seguita dai Paesi Bassi rappresentati da Claude con C’est la Vie (175 punti) e dalla Lettonia con le Tautumeitas e il loro brano folkloristico Bur Man Laimi (158 punti).

Meno brillante la prestazione dell’altro rappresentante italiano, Gabry Ponte, che in gara per San Marino con Tutta L’Italia si è dovuto accontentare dell’ultima posizione, raccogliendo appena 27 punti. Una delusione per il noto DJ e produttore, che nonostante la popolarità internazionale non è riuscito a convincere né le giurie nazionali né il pubblico votante da casa.

La finale è stata arricchita da momenti di spettacolo che hanno celebrato la tradizione musicale svizzera e la storia dell’Eurovision. Particolarmente apprezzata l’apertura con l’esibizione di Nemo, vincitore dell’edizione precedente con The Code, seguita dalla tradizionale sfilata delle bandiere accompagnata dalla Banda Musicale della Polizia di Basilea. Durante l’intervallo, il pubblico ha potuto assistere alle performance di quattro artisti che hanno rappresentato la Svizzera nelle passate edizioni: Peter & Marc con Io senza te, Paola del Medico con Cinéma, Luca Hänni con She Got Me e Gjon’s Tears con Tout l’univers.

Un momento particolarmente atteso e apprezzato è stato il duetto tra Käärijä e Baby Lasagna, protagonisti delle edizioni 2023 e 2024, che hanno presentato un energico mash-up di Cha cha cha e Rim Tim Tagi Dim, seguito dal loro nuovo singolo collaborativo #Eurodab, dimostrando come l’Eurovision possa essere un trampolino di lancio per collaborazioni artistiche internazionali.

La St. Jakobshalle di Basilea, trasformata in un’arena spettacolare grazie alla scenografia di Florian Wieder ispirata alle montagne svizzere e alla diversità linguistica del Paese, ha offerto un palcoscenico all’altezza della competizione, con effetti luminosi, proiezioni e strutture mobili che hanno esaltato le esibizioni dei 26 artisti in gara. Il tema dell’edizione 2025, incentrato sulla diversità culturale e l’unità attraverso la musica, ha trovato piena espressione nelle performance, che hanno spaziato dalla dance all’elettronica, dal pop alle ballate, fino alle contaminazioni folk e etniche.

A completare il quadro dei riconoscimenti assegnati durante la serata, i Marcel Bezençon Awards, premi collaterali assegnati dalla stampa accreditata e dagli artisti partecipanti: il Premio della stampa e il Premio artistico sono andati entrambi alla Francia di Louane, mentre il Premio alla miglior composizione è stato conferito alla Svizzera di Zoë Më, a conferma della qualità musicale della proposta elvetica.

L’edizione 2025 dell’Eurovision Song Contest si chiude con un bilancio positivo in termini di spettacolo e ascolti, confermando la vitalità di una manifestazione che, nata nel 1956, continua a rinnovarsi mantenendo intatto il suo spirito di unione e condivisione attraverso la musica. Con la vittoria dell’Austria, l’attenzione si sposta già verso la prossima edizione che, secondo le regole del concorso, dovrebbe tenersi in territorio austriaco nel maggio 2026.

Il percorso verso l’Eurovision 2026 è già iniziato, con le emittenti nazionali che nei prossimi mesi inizieranno a definire le modalità di selezione dei propri rappresentanti. Per l’Italia, dopo il buon risultato di Lucio Corsi, si apre il dibattito su quale strada seguire per il prossimo anno: affidarsi nuovamente al vincitore di Sanremo o optare per una selezione dedicata? Nel frattempo, JJ può godersi il meritato trionfo, consapevole di aver scritto una nuova pagina nella storia musicale del suo paese e dell’Eurovision.