Il quadro meteorologico che si delinea per giovedì 22 maggio 2025 sull’Italia è quello di una nazione divisa tra l’afflusso di aria calda di matrice sub-tropicale e l’arrivo di correnti instabili in quota, una configurazione che prepara il terreno a fenomeni estremi: nubifragi, grandinate di grosse dimensioni e rischio di allagamenti e frane soprattutto sulle regioni settentrionali. Questo scenario, sempre più frequente negli ultimi anni, rappresenta la manifestazione più evidente di un’altalena climatica che alterna improvvisi picchi di caldo a rovesci violenti, con impatti significativi sia sulla sicurezza che sulle attività economiche e sociali del Paese.
Le ore che precedono il peggioramento sono caratterizzate da temperature decisamente superiori alle medie stagionali, con valori massimi che raggiungono i 27-28°C su molte città della Penisola e punte di 30-32°C in Sardegna, a testimonianza dell’influenza di una massa d’aria calda sub-tropicale che ha investito l’Italia nel corso della settimana. Questa ondata di caldo, più tipica di metà o fine giugno che di maggio, ha contribuito ad accumulare nei bassi strati dell’atmosfera un’elevata quantità di energia potenziale, rappresentata da umidità e calore, fattori chiave per la genesi di celle temporalesche di forte intensità.
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La presenza di aria calda e umida nei bassi strati, combinata con l’arrivo di aria più fredda in quota, crea un ambiente favorevole alla formazione di supercelle temporalesche, strutture nuvolose che possono estendersi verticalmente per diversi chilometri e che sono in grado di generare fenomeni estremi come grandine di grandi dimensioni, forti colpi di vento e precipitazioni concentrate in breve tempo. Le supercelle, in particolare, sono tra i fenomeni più temuti per la loro capacità di produrre danni ingenti in aree ristrette.

L’attenzione per la giornata di giovedì 22 maggio si concentra sulle regioni settentrionali e, in particolare, su Liguria, Lombardia, Veneto e Friuli Venezia Giulia. Sono queste le zone dove, secondo le previsioni, la combinazione di energia potenziale, umidità e orografia locale potrà favorire lo sviluppo di temporali violenti anche a carattere di supercella, con elevato rischio di grandinate e nubifragi. Le prime avvisaglie del peggioramento si avranno sulle Alpi, per poi estendersi alle pianure e alle aree pedemontane nel corso della giornata.
La tipologia di fenomeni attesi per il 22 maggio comporta rischi concreti per la popolazione e il territorio. Le grandinate, favorite dalla forte instabilità e dalle intense correnti ascensionali all’interno delle celle temporalesche, potranno raggiungere dimensioni significative, con potenziali danni a coltivazioni, veicoli e infrastrutture. I nubifragi, ovvero precipitazioni molto intense concentrate in pochi minuti o decine di minuti, aumentano il rischio di allagamenti urbani e rurali, con possibili interruzioni della viabilità e danni alle abitazioni.
Il rischio geo-idrologico è particolarmente accentuato in presenza di sistemi temporaleschi che insistono sulle stesse zone per diverse ore, scaricando al suolo quantità d’acqua che normalmente cadrebbero in uno o due mesi. In queste condizioni, i fiumi e i torrenti, già ai massimi livelli dopo le piogge delle settimane precedenti, possono esondare, mentre i versanti montuosi sono esposti a fenomeni franosi e smottamenti. La Protezione Civile raccomanda massima prudenza e attenzione agli aggiornamenti delle allerte.

In netto contrasto con lo scenario settentrionale, il Sud Italia, la Sicilia e la Sardegna saranno interessate da condizioni di stabilità atmosferica garantite da un promontorio anticiclonico di matrice nordafricana. Le temperature, in particolare tra il 21 e il 23 maggio, raggiungeranno e localmente supereranno i 28-30°C, soprattutto nelle aree interne e pianeggianti. Si tratta di un vero e proprio anticipo d’estate, con valori termici ben al di sopra delle medie stagionali per il periodo.
Il clima stabile e soleggiato favorirà le attività all’aperto e il turismo, ma aumenterà anche il rischio di siccità e stress idrico in caso di prolungata assenza di precipitazioni. La Sardegna, in particolare, godrà di condizioni quasi ideali per la stagione, con piogge assenti o limitate a brevi acquazzoni rapidamente seguiti dal ritorno del sole.