Cina e Russia vogliono costruire una centrale nucleare sulla luna entro il 2035

Cina e Russia hanno formalizzato l’accordo per costruire una centrale nucleare sulla Luna entro il 2035, elemento centrale dell’International Lunar Research Station che sfida il programma Artemis americano nella nuova competizione spaziale globale.

Un progetto di portata epocale sta prendendo forma nei laboratori e negli uffici di pianificazione spaziale di Cina e Russia, destinato a ridefinire l’equilibrio geopolitico dell’esplorazione spaziale contemporanea. Le due potenze hanno formalizzato l’accordo per la costruzione di una centrale nucleare sulla superficie lunare entro il 2035, elemento cardine della International Lunar Research Station (ILRS), un’ambiziosa base di ricerca che sorgerà nei pressi del polo sud del nostro satellite naturale. L’iniziativa rappresenta una sfida diretta al programma Artemis guidato dagli Stati Uniti e segna l’ingresso in una nuova fase della competizione spaziale mondiale, caratterizzata da investimenti miliardari e ambizioni che trascendono i confini terrestri.

La International Lunar Research Station costituisce il fulcro del programma di esplorazione lunare congiunto tra Roscosmos e la China National Space Administration, formalizzato attraverso un memorandum d’intesa sottoscritto nel giugno 2021. Il progetto prevede la realizzazione di una struttura scientifica complessa sulla superficie lunare, capace di condurre attività di ricerca multidisciplinare e multiobiettivo, includendo l’esplorazione e l’utilizzo delle risorse lunari, l’osservazione astronomica basata sulla Luna, esperimenti scientifici fondamentali e verifiche tecnologiche con capacità di operazione autonoma a lungo termine. L’accordo per la centrale nucleare, annunciato dai vertici delle agenzie spaziali russe e cinesi nel maggio 2025, rappresenta l’evoluzione naturale di questa partnership strategica, con il presidente di Roscosmos Yuri Borisov che ha confermato l’avvio dello sviluppo dell’impianto nucleare destinato all’installazione lunare tra il 2033 e il 2035.

Il consorzio internazionale che supporta l’ILRS ha registrato una crescita significativa nel corso degli ultimi anni, con l’adesione di tredici paesi membri che include Venezuela, Sudafrica, Azerbaijan, Pakistan, Bielorussia, Egitto, Thailandia, Nicaragua, Serbia, Kazakistan e Senegal. Questa composizione eterogenea riflette l’ambizione di Cina e Russia di creare un’alternativa credibile al sistema di alleanze spaziali occidentali, offrendo opportunità di partecipazione a nazioni tradizionalmente escluse dai programmi spaziali di punta. Wu Weiren, capo progettista del programma lunare cinese, ha sottolineato l’importanza cruciale dell’approvvigionamento energetico per l’ILRS, evidenziando come la Russia possieda “un vantaggio naturale” nel campo degli impianti nucleari spaziali e risulti “avanti agli Stati Uniti” nel dispiegamento di sistemi energetici nucleari nello spazio.

La tabella di marcia per la realizzazione della centrale nucleare lunare si inserisce in un programma di sviluppo articolato che prevede fasi successive di implementazione tecnologica e operativa. La costruzione dell’ILRS inizierà concretamente dopo il 2028, in seguito al completamento della missione Chang’e 8, prevista per quell’anno con un lancio effettuato tramite razzo Lunga Marcia 5. La missione Chang’e 8 rappresenta un elemento fondamentale del progetto complessivo, includendo un lander, un rover e un robot umanoide, oltre a esperimenti di utilizzo in situ delle risorse lunari attraverso tecnologie di stampa 3D per la creazione di strutture utilizzando il suolo lunare. Successivamente, tra il 2030 e il 2035, sono programmate cinque missioni cruciali denominate ILRS-1 through ILRS-5, ciascuna destinata a completare specifiche componenti delle strutture orbitali e di superficie della stazione.

Le caratteristiche tecniche della centrale nucleare lunare riflettono soluzioni ingegneristiche avanzate progettate per operare in condizioni ambientali estreme. Borisov ha specificato che il reattore sarà costruito “in modalità automatica, senza la presenza dell’essere umano”, quindi interamente mediante sistemi robotici. Il dirigente di Roscosmos ha inoltre indicato che tutte le questioni tecniche relative al progetto sono state risolte, ad eccezione del sistema di raffreddamento del reattore nucleare, che rappresenta ancora una sfida ingegneristica significativa. La necessità di un sistema energetico nucleare deriva dalle peculiari condizioni lunari, dove la notte dura approssimativamente 14 giorni terrestri, rendendo i pannelli solari insufficienti per garantire un approvvigionamento energetico costante e affidabile per le operazioni a lungo termine.

L’iniziativa sino-russa per la centrale nucleare lunare si inquadra in un contesto geopolitico caratterizzato da una rinnovata competizione spaziale tra blocchi di potenze contrapposte. Il progetto ILRS rappresenta una risposta diretta al programma Artemis degli Stati Uniti, che mira a riportare astronauti sulla Luna entro la seconda metà degli anni Venti e a stabilire una presenza umana sostenibile sul satellite. La legislazione americana che proibisce alla NASA di cooperare con la Cina ha spinto Pechino a sviluppare alleanze alternative, trovando nella Russia un partner strategico nonostante le difficoltà economiche e tecnologiche che Mosca sta affrontando nel settore spaziale. La relazione tra Cina e Russia, definita “senza limiti” dai rappresentanti dei due paesi, ha trovato nello spazio un nuovo campo di applicazione, con obiettivi che trascendono la mera esplorazione scientifica per abbracciare considerazioni di prestigio nazionale e influenza geopolitica.

Parallelamente all’iniziativa sino-russa, gli Stati Uniti stanno sviluppando il proprio programma nucleare lunare attraverso il Fission Surface Power project della NASA, in coordinamento con il Dipartimento dell’Energia, richiedendo a compagnie americane concept di design per un sistema di alimentazione nucleare di superficie pronto per il lancio entro un decennio. I sistemi nucleari progettati dalla NASA dovrebbero fornire almeno 40 kilowatt di potenza, sufficienti per alimentare continuamente 30 abitazioni per dieci anni, dimostrando la scala dell’ambizione tecnologica americana. Questa “corsa al nucleare lunare” riflette la consapevolezza condivisa che le future basi lunari richiederanno sistemi energetici robusti e affidabili, superiori alle capacità dei tradizionali pannelli fotovoltaici.

La realizzazione di una centrale nucleare sulla superficie lunare presenta sfide tecnologiche senza precedenti che richiedono soluzioni innovative in molteplici campi dell’ingegneria spaziale. Oltre al già citato problema del raffreddamento del reattore, gli ingegneri devono affrontare questioni relative al trasporto sicuro dei materiali radioattivi, all’assemblaggio automatizzato in ambiente lunare e alla manutenzione a lungo termine di sistemi complessi in condizioni di vuoto e radiazione intensa. Borisov ha anche menzionato i piani russi per la costruzione di un’astronave cargo a propulsione nucleare, descritta come “un’enorme struttura ciclopica” capace di trasportare grandi carichi da un’orbita all’altra e di raccogliere detriti spaziali, indicando l’ampiezza delle ambizioni nucleari spaziali russe.

Le implicazioni a lungo termine del progetto si estendono ben oltre la mera fornitura energetica per l’ILRS, aprendo prospettive per lo sfruttamento delle risorse lunari e l’espansione dell’attività umana nello spazio. Le risorse naturali della Luna, inclusi ossidi metallici preziosi, silicio, titanio, metalli delle terre rare e depositi di alluminio, potrebbero supportare non solo le missioni lunari ma anche fornire materiali preziosi per l’industria terrestre. Particolarmente significativo risulta l’elio-3, un isotopo raro che, secondo lo scienziato cinese Ouyang Ziyuan, potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico dell’umanità per circa 10.000 anni, rendendo la Luna un obiettivo strategico per le future esplorazioni spaziali.

Il progetto della centrale nucleare lunare sino-russa rappresenta un momento di svolta nell’esplorazione spaziale contemporanea, segnando l’ingresso in un’era caratterizzata da infrastrutture energetiche permanenti al di fuori dell’orbita terrestre. La realizzazione dell’ILRS e del suo sistema di alimentazione nucleare costituirà un precedente tecnologico e geopolitico destinato a influenzare l’evoluzione futura dell’attività umana nello spazio. La competizione tra il blocco sino-russo e le potenze occidentali guidate dagli Stati Uniti promette di accelerare l’innovazione tecnologica e di ridurre i tempi di sviluppo delle tecnologie spaziali avanzate. Il successo o il fallimento di questi progetti ambiziosi determinerà non solo il futuro dell’esplorazione lunare, ma anche l’equilibrio di potere nel nascente settore dell’economia spaziale, con implicazioni che si estenderanno dalle risorse energetiche terrestri alle strategie di sicurezza nazionale delle principali potenze mondiali.