Un fenomeno senza precedenti sta scuotendo l’industria turistica giapponese, dove migliaia di visitatori stanno cancellando le proprie prenotazioni a causa di una presunta profezia contenuta in un manga pubblicato oltre vent’anni fa. “Watashi Ga Mita Mirai” (“Il futuro che ho visto”), opera dell’enigmatica autrice Ryo Tatsuki, ha scatenato un’ondata di panico collettivo che sta avendo ripercussioni concrete sull’economia nipponica.
Il manga, pubblicato originariamente nel 1999 e ristampato in una versione ampliata nel 2021, predice che il 5 luglio 2025 si verificherà una catastrofe di proporzioni apocalittiche sul suolo giapponese. Secondo la narrazione di Tatsuki, quel giorno si aprirà una frattura sismica sottomarina tra Giappone e Filippine, provocando onde di maremoto “tre volte più alte di quelle del terremoto del Tōhoku” del 2011. L’autrice descrive nel dettaglio l’impatto di un asteroide sul fondale marino, con conseguenti devastazioni che potrebbero colpire anche Filippine, Taiwan e Indonesia.
La credibilità acquisita dopo Fukushima
La ragione per cui questa profezia sta generando tanta preoccupazione risiede nel fatto che Ryo Tatsuki sembra aver previsto con inquietante precisione il disastro di Fukushima. Nella copertina dell’edizione originale del 1999, tra i vari foglietti che svolazzano attorno alla protagonista, era chiaramente visibile la scritta “Il grande disastro accadrà a marzo 2011”. L’11 marzo 2011, un terremoto di magnitudo 9.0 colpì effettivamente la regione di Tohoku, causando lo tsunami che provocò l’incidente nucleare di Fukushima, con oltre 15.900 morti e 2.525 dispersi.
La mangaka, oggi settantenne, sostiene di basare le proprie opere su un diario dei sogni che tiene da decenni. Secondo i suoi seguaci, avrebbe predetto anche altri eventi tragici, tra cui la morte di Freddie Mercury dei Queen nel 1991 e quella della principessa Diana nel 1997. Questi presunti successi profetici hanno conferito a Tatsuki un’aura quasi mistica tra i lettori asiatici, trasformandola in una sorta di “oracolo contemporaneo”.
L’impatto economico della profezia si sta rivelando devastante per il settore turistico giapponese. Secondo i dati raccolti da Bloomberg Intelligence, le prenotazioni provenienti da Hong Kong sono diminuite del cinquanta percento rispetto all’anno precedente, con un picco negativo dell’ottantatré percento nel periodo compreso tra fine giugno e inizio luglio. Il calo coinvolge principalmente i mercati di Corea del Sud, Taiwan e Hong Kong, tradizionalmente tra i maggiori fornitori di turisti per il Giappone.
Le compagnie aeree stanno reagendo drasticamente alla situazione: Greater Bay Airlines ha ridotto significativamente i voli tra Hong Kong e il Giappone. Hiroki Ito, direttore della filiale giapponese della compagnia, ha dichiarato al quotidiano Asahi Shimbun: “Ci aspettavamo di riempire circa l’ottanta percento dei posti, ma alla fine le prenotazioni sono state per il quaranta percento“. Anche Hong Kong Airlines ha dovuto tagliare i propri collegamenti con destinazioni nipponiche.
Il fenomeno ha assunto proporzioni virali sui social media, dove sono stati pubblicati oltre 1.400 video relativi alla profezia in diverse lingue, totalizzando più di cento milioni di visualizzazioni secondo l’emittente nazionale giapponese NHK. Post sensazionalistici sui social network esortano esplicitamente i viaggiatori a “stare alla larga” dal Giappone durante il periodo estivo.
Ad alimentare ulteriormente il clima di terrore è intervenuto Qi Xian Yu, popolare maestro di feng shui e personalità televisiva di Hong Kong conosciuto come “Maestro Sette”. L’esperto di pseudoscienze ha esortato le persone a evitare viaggi verso “paesi nella direzione nord-est, come Giappone e Corea del Sud”, prevedendo un grande terremoto tra giugno e agosto. Le sue dichiarazioni hanno trovato terreno fertile in una popolazione già suggestionata dalle credenze millenarie legate al feng shui.
A peggiorare la situazione è stata l’ambasciata cinese a Tokyo, che il 14 aprile ha pubblicato un generico avviso di cautela per i viaggiatori cinesi, invitandoli a prendere precauzioni contro i disastri naturali. Alcuni media di Hong Kong hanno interpretato questo comunicato come una conferma implicita delle voci catastrofiche, alimentando ulteriormente il clima di timore.
Il governo giapponese e la comunità scientifica stanno cercando disperatamente di arginare il fenomeno, moltiplicando gli appelli alla razionalità. Yoshihiro Murai, governatore della prefettura di Miyagi, una delle aree più colpite dal disastro del 2011, ha pubblicamente ricordato che si tratta di “un’opera di fantasia”. Le autorità hanno sottolineato ripetutamente che non esistono basi scientifiche per prevedere terremoti con tale precisione temporale.
Ryoichi Nomura, direttore dell’Agenzia Meteorologica Giapponese, ha dichiarato in una conferenza stampa: “È scientificamente impossibile prevedere i terremoti specificandone data, luogo o magnitudo. Pertanto, qualsiasi affermazione che suggerisca previsioni così specifiche è completamente falsa e dovrebbe essere considerata disinformazione”. Gli esperti hanno ricordato che il Giappone, pur essendo in una zona sismica ad alto rischio, dispone di sistemi di protezione e preparazione tra i più avanzati al mondo.
La stessa Ryo Tatsuki, dopo decenni di silenzio mediatico, ha rilasciato dichiarazioni per cercare di smorzare gli entusiasmi dei suoi seguaci. Intervistata dal quotidiano Mainichi Shimbun, l’autrice ha dichiarato: “È importante non farsi influenzare quando non è necessario e ascoltare le opinioni degli esperti“. Tuttavia, la sua richiesta di moderazione sembra avere scarso effetto su un pubblico ormai convinto dell’imminente catastrofe.
Tatsuki ha inoltre precisato che le sue opere hanno carattere “artistico” e “simbolico”, sottolineando che non dovrebbero essere interpretate come previsioni scientificamente fondate. La mangaka ha ammesso di non essere stata inizialmente sicura del legame tra la data del 5 luglio e il presunto disastro, ma di aver comunque deciso di includerla nella copertina dell’edizione completa del 2021.
Il caso di “Watashi Ga Mita Mirai” rappresenta un fenomeno sociologico senza precedenti, dove una profezia contenuta in un fumetto riesce da sola a influenzare i flussi turistici internazionali. L’opera, venduta in oltre 560.000 copie, ha raggiunto quotazioni record nel mercato del collezionismo, con la prima edizione del 1999 che arrivava a costare fino a 100.000 yen (circa 650 euro) prima della ristampa.
Il paradosso è che il Giappone, che da anni combatte il problema dell’overtourism, si trova ora a dover affrontare la situazione opposta a causa di una superstizione collettiva. Gli esperti di turismo sottolineano come questo episodio dimostri la vulnerabilità del settore alle fake news e alla disinformazione virale, specialmente nell’era dei social media.
Nonostante gli sforzi delle autorità per rassicurare il pubblico, molti osservatori si chiedono se sarà possibile riportare la situazione alla normalità prima della fatidica data del 5 luglio. Nel frattempo, il Giappone si prepara a vivere una delle estati più particolari della sua storia recente, sospeso tra razionalità scientifica e ancestrali paure collettive, mentre il mondo osserva con curiosità questo singolare scontro tra superstizione e modernità.