L’Italia si prepara ad affrontare il weekend più rovente dell’estate 2025, con l’arrivo di una potente ondata di calore che investirà la penisola da sabato 28 a domenica 29 giugno. Una bolla d’aria africana di eccezionale intensità si estenderà su tutto il territorio nazionale, portando temperature che potrebbero sfiorare i 40°C anche nelle regioni settentrionali.
Il Ministero della Salute ha già diramato lo stato di allerta per ondate di calore: per oggi, mercoledì 25 giugno, un livello di allerta arancione per ben tredici città italiane: Ancona, Bologna, Bolzano, Brescia, Campobasso, Firenze, Frosinone, Milano, Perugia, Rieti, Roma, Torino e Verona. La situazione si aggraverà ulteriormente nella giornata di domani, giovedì 26 giugno, quando sei città italiane passeranno al livello di allerta massimo con il bollino rosso: Bologna, Bolzano, Brescia, Firenze, Perugia e Torino.

La causa di questa eccezionale impennata termica va ricercata nell’imponente anticiclone subtropicale di matrice africana che si è consolidato sul bacino del Mediterraneo. Questo sistema di alta pressione sta convogliando verso l’Europa masse d’aria rovente provenienti dalle zone più interne del Sahara, dove le temperature hanno già raggiunto punte di 46-48°C.
La particolare configurazione barica, con valori di pressione eccezionalmente elevati, garantirà una stabilità atmosferica pressoché totale su gran parte dell’Italia, favorendo l’accumulo di calore durante le ore diurne e impedendo il consueto raffreddamento notturno. Gli esperti sottolineano come questo episodio rappresenti la seconda ondata di calore dell’estate 2025, ma sicuramente la più intensa registrata finora.
Sabato 28 giugno: l’apice del caldo
La giornata di sabato si preannuncia come la più critica dell’intera ondata di calore. Le temperature massime raggiungeranno valori eccezionali su tutto il territorio nazionale, con picchi compresi tra 37 e 39°C diffusi dal Nord al Sud. Le zone interne del Centro-Sud, insieme alla Pianura Padana, sperimenteranno le condizioni più estreme, con la possibilità concreta di toccare i 40°C in diverse località.

La Sardegna, che si è già guadagnata il primato di regione più calda d’Europa in questo periodo, confermerà la sua posizione di vertice con temperature che nelle zone interne potrebbero raggiungere i 38-40°C. Anche la Puglia e la Basilicata non saranno da meno, con valori termici che si attesteranno stabilmente oltre i 36-38°C.
Al Nord, la Pianura Padana diventerà una vera e propria fornace, con città come Milano, Bologna e Torino che vedranno i termometri salire fino a 36-37°C, valori eccezionali per la fine di giugno. L’assenza di ventilazione e gli alti tassi di umidità renderanno la percezione del caldo ancora più opprimente, con indici di calore che potrebbero superare i 42-43°C.
Domenica 29 giugno, primi segnali di instabilità
Anche domenica il dominio dell’anticiclone africano continuerà indisturbato su gran parte del territorio, mantenendo condizioni di caldo estremo su tutto il Centro-Sud e sulle Isole. Le temperature rimarranno sostanzialmente stabili rispetto al giorno precedente, con punte ancora una volta prossime ai 40°C nelle zone più esposte.

Tuttavia, nel corso del pomeriggio si registreranno i primi segnali di un possibile cambiamento nelle regioni settentrionali. Un fronte instabile proveniente da nord-ovest inizierà a erodere il bordo settentrionale dell’anticiclone, portando i primi fenomeni temporaleschi sulle Alpi e sulle Prealpi.
Questi temporali, alimentati dall’enorme energia accumulata dal caldo intenso, potrebbero assumere caratteristiche di particolare violenza, con possibili rafliche di vento improvvise, intense precipitazioni e grandinate localizzate. I fenomeni si estenderanno gradualmente dalle zone alpine verso le alte pianure del Veneto e, localmente, potrebbero interessare anche parti della Lombardia orientale.
Questo episodio di caldo estremo si inserisce in un contesto climatico più ampio che vede il giugno 2025 candidarsi a diventare uno dei più caldi mai registrati in Europa. Le anomalie termiche registrate finora hanno raggiunto valori di 8-10°C superiori alle medie climatiche di riferimento, un dato che testimonia l’eccezionalità della situazione meteorologica in corso.
I confronti con il passato evidenziano come questa ondata di calore possa essere paragonata a quella storica del 2003, che segnò uno dei periodi più torridi della storia climatica europea. Tuttavia, mentre nel 2003 i picchi più intensi si registrarono ad agosto, quest’anno le temperature estreme si stanno manifestando già a giugno, suggerendo la possibilità di un’estate ancora più calda nei mesi a venire.
Le zone più colpite e le previsioni dettagliate
Le regioni che sperimenteranno le condizioni più estreme saranno principalmente quelle del Centro-Sud, con Campania, Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna in prima linea. In queste aree, le temperature potranno stabilmente superare i 37-38°C, con picchi locali che toccheranno o supereranno i 40°C nelle zone interne più esposte.
Al Centro-Nord, la situazione sarà caratterizzata da valori termici ugualmente elevati, con Toscana, Emilia-Romagna, Lombardia e Veneto che registreranno temperature comprese tra i 35 e i 37°C. Le aree urbane della Pianura Padana, in particolare, vedranno un’amplificazione del fenomeno dovuta all’effetto isola di calore, con Milano, Bologna e Torino che potrebbero raggiungere i 37-38°C.
Le uniche zone che potrebbero beneficiare di un parziale sollievo saranno le aree alpine e prealpine, dove nel pomeriggio di domenica l’arrivo di correnti più fresche da nord-ovest dovrebbe innescare i primi fenomeni temporaleschi, portando a un temporaneo abbassamento delle temperature.
Prossimi sviluppi: verso luglio
Le proiezioni meteorologiche indicano che questa ondata di calore potrebbe protrarsi anche oltre il weekend, estendendosi almeno fino ai primi giorni di luglio. L’anticiclone africano appare infatti particolarmente robusto e duraturo, mantenendo una configurazione barica che favorisce la persistenza di condizioni di caldo estremo.
Soltanto a partire dalla prima decade di luglio si potrebbero manifestare i primi segnali di un possibile indebolimento del sistema anticiclonico, con l’eventuale ingresso di correnti più fresche atlantiche che potrebbero portare a una graduale attenuazione del caldo. Tuttavia, le previsioni a medio termine suggeriscono che l’estate 2025 potrebbe caratterizzarsi per una frequenza e un’intensità di ondate di calore superiori alla norma, confermando il trend climatico degli ultimi anni.