Una tartaruga marina Caretta caretta ha deposto le proprie uova nella notte tra il 3 e il 4 luglio 2025 sulla spiaggia del lido Majata a Realmonte, in provincia di Agrigento, a pochi passi dalla celebre Scala dei Turchi. L’evento straordinario è stato documentato dai volontari dell’associazione Mareamico, che hanno sorvegliato attentamente l’intera operazione di ovodeposizione durante le ore notturne.
Il nido è stato immediatamente messo in sicurezza dopo la deposizione e sarà monitorato costantemente dal personale della Riserva Naturale di Torre Salsa gestita dal WWF, dall’associazione Mareamico e dai proprietari del lido Majata. Giuseppe Cinquemani, titolare dello stabilimento balneare gestito dalla famiglia Cinquemani, ha ricevuto la chiamata dal responsabile di Mareamico Claudio Lombardo alle ore 5 del mattino e ha immediatamente posizionato le sdraio a protezione del nido in attesa dell’intervento degli esperti.
La deposizione è avvenuta nel tratto di spiaggia compreso tra il lido Majata e il lido Maragia, entrambi gestiti dalla famiglia Cinquemani. Si tratta di un’area particolarmente significativa dal punto di vista naturalistico, situata in prossimità della Scala dei Turchi, uno dei siti più caratteristici della costa agrigentina.
L’episodio assume particolare rilevanza considerando che solo pochi giorni prima, il 18 giugno, un altro esemplare di Caretta caretta aveva tentato di deporre le uova nella stessa zona, ma senza riuscire a completare l’operazione a causa della presenza di persone e dell’eccessiva illuminazione notturna. Questo secondo tentativo, fortunatamente, ha avuto successo grazie alle condizioni ambientali più favorevoli e alla sorveglianza discreta dei volontari.
La Sicilia si conferma il principale hotspot italiano per la nidificazione delle tartarughe marine. Secondo i dati del WWF, al 2 luglio 2025 erano già stati censiti 100 nidi di Caretta caretta nell’isola, con un incremento del 30% rispetto allo stesso periodo del 2024. La provincia di Agrigento ha registrato 13 nidi, posizionandosi al terzo posto dopo Siracusa con 38 nidi e Ragusa con 30.
La stagione 2025 si preannuncia eccezionale per le nidificazioni. Il primo nido italiano dell’anno era stato scoperto il 22 maggio dai volontari del WWF sulla spiaggia di Sampieri a Scicli, in provincia di Ragusa. Complessivamente, la Sicilia conta un terzo di tutti i nidi deposti sul territorio nazionale, con 220 nidi che rappresentano una porzione significativa delle circa 300 nidificazioni complessive registrate in Italia.
L’attività di monitoraggio e protezione è coordinata dal Progetto Tartarughe Marine del WWF per la Sicilia, sotto la guida della biologa marina Oleana Prato. “Rispetto alla stagione 2024 abbiamo superato del 30% il numero di nidificazioni censite e messe in sicurezza, grazie anche a una rete di volontari che sta aumentando, ai monitoraggi più frequenti e a una maggiore sensibilizzazione di turisti ed esercenti balneari”, ha dichiarato la responsabile del progetto.
Le attività di conservazione si inseriscono nel progetto europeo LIFE ADAPTS, cofinanziato dall’Unione Europea e coordinato dal Dipartimento di Biologia dell’Università di Pisa. L’iniziativa coinvolge sette enti tra Italia, Grecia e Cipro con l’obiettivo di sviluppare strategie di adattamento al cambiamento climatico per tutelare specie vulnerabili come le tartarughe marine e le foche monache del Mediterraneo.
Il periodo di incubazione delle uova varia generalmente dai 42 ai 65 giorni, con una media di 50-60 giorni, in funzione della temperatura e dell’umidità della sabbia. La schiusa è quindi prevista per la seconda metà di agosto o i primi di settembre, quando le piccole tartarughe emergeranno dal nido durante le ore notturne per dirigersi istintivamente verso il mare.
L’evento testimonia l’importanza della collaborazione tra privati, associazioni ambientaliste e istituzioni nella tutela delle specie marine protette. Come evidenziato dalle cronache locali, spesso sono proprio i gestori privati degli stabilimenti balneari a sostituirsi alle amministrazioni comunali nella protezione di questi preziosi siti di nidificazione.
La Caretta caretta rappresenta l’unica specie di tartaruga marina che nidifica regolarmente sulle coste italiane. Questi rettili longevi, che possono vivere oltre 80 anni, raggiungono la maturità sessuale dopo i 20 anni di età e tendono a nidificare nei luoghi in cui sono nate. L’aumento della temperatura del mare dovuto ai cambiamenti climatici sta portando queste tartarughe a nidificare più a nord rispetto ai siti tradizionali.
La presenza di questa specie marina nelle acque siciliane è vitale per l’equilibrio degli ecosistemi marini e costieri, poiché le tartarughe contribuiscono a mantenere la struttura delle comunità ecologiche regolando le popolazioni di altre specie marine. Tuttavia, la specie è considerata in pericolo dalla IUCN a causa delle minacce antropiche come l’inquinamento da plastica, il disturbo acustico e luminoso, la cattura accidentale negli attrezzi da pesca e lo sviluppo costiero.
L’episodio di Realmonte sottolinea l’importanza di conciliare la presenza delle tartarughe marine con le attività antropiche, richiedendo l’adozione di misure di conservazione adeguate da parte degli enti competenti. È fondamentale proteggere le spiagge che si stanno confermando idonee alla nidificazione e resilienti agli impatti dei cambiamenti climatici, regolamentando in particolare l’inquinamento luminoso e acustico che può compromettere il successo delle schiuse. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!