Un audio inedito di una raccolta fondi privata del 2024 ha rivelato particolari esplosivi sulle strategie diplomatiche di Donald Trump, gettando nuova luce sui rapporti tra Stati Uniti, Russia e Cina durante la sua campagna presidenziale. Le registrazioni, ottenute dalla CNN e pubblicate il 9 luglio 2025, documentano dichiarazioni che il presidente americano fece davanti a un gruppo selezionato di donatori, rivelando tattiche di deterrenza militare senza precedenti.
Secondo l’audio, Trump dichiarò di aver minacciato direttamente Vladimir Putin di bombardare Mosca in caso di invasione dell’Ucraina. “Se vai in Ucraina, bombarderò Mosca a tappeto. Ti dico che non ho altra scelta“, avrebbe detto Trump al presidente russo. La registrazione cattura la risposta di Putin: “Ma poi lui mi rispose di non credermi“, aggiunse Trump, precisando tuttavia che “mi ha creduto per il 10%“, percentuale che secondo l’ex presidente era sufficiente per raggiungere l’obiettivo deterrente.
Le minacce di Trump non si limitarono alla Russia. Il presidente americano rivelò di aver adottato una strategia simile con il leader cinese Xi Jinping riguardo a Taiwan. Trump affermò di aver avvertito Xi che, in caso di invasione dell’isola, gli Stati Uniti “avrebbero risposto bombardando Pechino”. “Pensava che fossi pazzo”, commentò Trump riferendosi alla reazione del presidente cinese, aggiungendo però che “non abbiamo mai avuto problemi”.
Queste rivelazioni emergono da registrazioni effettuate durante eventi di raccolta fondi tenutisi nel 2024 a New York e in Florida, successivamente acquisite dai giornalisti Josh Dawsey, Tyler Pager e Isaac Arnsdorf, che hanno incluso i dettagli nel loro libro “2024”. L’audio non era mai stato trasmesso pubblicamente prima della diffusione da parte della CNN, e la campagna elettorale di Trump ha rifiutato di commentare il contenuto delle registrazioni.
Le dichiarazioni di Trump offrono uno spaccato inedito della sua filosofia diplomatica, basata su una combinazione di deterrenza militare esplicita e psicologia intimidatoria. Durante questi incontri privati, Trump si mostrava particolarmente franco nel descrivere le sue tattiche negoziali con i leader mondiali, utilizzando un linguaggio diretto che contrastava con la diplomazia tradizionale. L’ex presidente sembrava orgoglioso di essere riuscito a convincere donatori facoltosi a contribuire con decine di milioni di dollari alla sua campagna.
Il contesto temporale di queste dichiarazioni è particolarmente significativo. Le registrazioni risalgono al periodo in cui Trump stava cercando di convincere gli elettori americani che la sua presidenza avrebbe potuto prevenire i conflitti in Ucraina e Gaza, sostenendo che tali crisi non si sarebbero verificate sotto la sua amministrazione invece che con Joe Biden. Queste affermazioni continuano a essere centrali nel suo messaggio politico, anche mentre affronta le sfide nella risoluzione di entrambi i conflitti.
La pubblicazione di questi audio coincide con un momento di particolare tensione tra Trump e Putin. Recentemente, il presidente americano ha espresso pubblicamente la sua frustrazione per la riluttanza del leader russo a perseguire un accordo di pace in Ucraina, definendo Putin come uno che “sta dicendo un sacco di stronzate” agli Stati Uniti. “Non sono contento di Putin”, ha dichiarato Trump durante una riunione di gabinetto, aggiungendo di essere “molto insoddisfatto” del comportamento del Cremlino.
Le registrazioni rivelano anche altri aspetti della personalità politica di Trump durante questi eventi privati. In una raccolta fondi separata, Trump avrebbe delineato piani per deportare studenti manifestanti e condiviso i suoi dialoghi con leader stranieri. “La prima cosa che faccio è espellere gli studenti che protestano dal paese”, avrebbe dichiarato Trump in un altro evento a porte chiuse, promettendo di adottare una linea dura contro le proteste pro-palestinesi nei campus universitari.
La reazione internazionale a queste rivelazioni non si è fatta attendere. Il Cremlino ha mantenuto un atteggiamento cauto, limitandosi a ribadire che la Russia agirà per garantire la propria sicurezza indipendentemente dalle dichiarazioni di Trump. Dal canto loro, gli analisti diplomatici sottolineano come queste dichiarazioni evidenzino un approccio alla politica estera basato su minacce dirette piuttosto che su canali diplomatici tradizionali.
La strategia di Trump sembra essere stata concepita per creare un clima di incertezza calcolata tra i leader avversari. L’idea che Putin credesse “al 10%” alle sue minacce suggerisce una comprensione sofisticata della psicologia deterrente, dove anche un piccolo grado di credibilità può essere sufficiente per influenzare il comportamento dell’avversario. Questa tattica riflette un approccio personale alle relazioni internazionali che privilegia la forza percepita rispetto alla costruzione di consenso multilaterale.
Le implicazioni di queste rivelazioni si estendono oltre la sfera della politica estera americana. La pubblicazione dell’audio solleva interrogativi sulla natura delle comunicazioni private tra leader mondiali e sulla loro influenza sulle decisioni strategiche. Il fatto che Trump abbia condiviso questi dettagli sensibili con i donatori durante eventi di raccolta fondi evidenzia una concezione particolare della riservatezza diplomatica e della trasparenza politica.
In un contesto più ampio, queste dichiarazioni illuminate la complessità delle relazioni trilaterali tra Stati Uniti, Russia e Cina durante un periodo di crescenti tensioni geopolitiche. La simultanea gestione delle crisi ucraine e taiwanesi attraverso minacce dirette rappresenta un approccio che si discosta significativamente dalle pratiche diplomatiche convenzionali, suggerendo una preferenza per la deterrenza esplicita rispetto alla diplomazia multilaterale.
La pubblicazione di questo materiale audio da parte della CNN ha anche sollevato questioni sulla sicurezza delle informazioni e sulla gestione delle comunicazioni riservate durante le campagne elettorali. La capacità dei giornalisti di acquisire registrazioni di eventi privati solleva interrogativi sulla protezione delle informazioni sensibili e sulla loro potenziale strumentalizzazione nel dibattito politico pubblico.
Queste rivelazioni arrivano in un momento in cui l’amministrazione Trump sta affrontando sfide significative nella gestione dei conflitti internazionali. Le recenti dichiarazioni del presidente sulla necessità di inviare armi difensive all’Ucraina e la sua frustrazione nei confronti di Putin suggeriscono una evoluzione nella sua strategia diplomatica, potenzialmente influenzata dalle realtà operative che differiscono dalle promesse della campagna elettorale.
L’impatto a lungo termine di queste rivelazioni sulla credibilità diplomatica americana rimane da valutare. Tuttavia, la pubblicazione di questi audio offre una finestra unica sui metodi operativi di Trump e sulla sua concezione delle relazioni internazionali, caratterizzata da un mix di pragmatismo brutale e teatralità strategica che continua a definire il suo approccio alla leadership globale. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!