Un lampo nella notte caprese ha interrotto la calma ovattata dell’isola, trasformando il salotto del lusso di via Camerelle in teatro di un colpo fulmineo che ha lasciato turisti e residenti sgomenti: il barone Ara Darzi di Denham, membro della Camera dei Lord ed ex sottosegretario alla Sanità del governo Brown, è stato derubato del suo prezioso Richard Mille RM 07, un segnatempo dal valore stimato di oltre 200 mila euro, strappato con destrezza dal polso mentre passeggiava fra le vetrine illuminate poco dopo il crepuscolo.
Secondo la prima ricostruzione fornita dalle forze dell’ordine, due uomini vestiti con abiti scuri avrebbero atteso il momento propizio fra la folla serale che anima la stretta arteria commerciale, per poi avvicinarsi al parlamentare britannico con un gesto rapido e deciso, agguantando l’orologio e dileguandosi fra le vie laterali prima che chiunque potesse reagire; il tutto è durato pochi secondi, sufficienti a mettere a segno un bottino che, per valore economico e prestigio del proprietario, ha immediatamente attirato l’attenzione nazionale e internazionale.
Gli agenti della Polizia Municipale, giunti in pochi minuti sul posto, hanno immediatamente allertato i Carabinieri della stazione di Capri che, coordinati con la Procura di Napoli, hanno avviato un’indagine serrata fondata sulle immagini delle numerose telecamere a circuito chiuso che costellano la zona; i frame acquisiti dovrebbero consentire di ricostruire il percorso seguito dai malviventi nella fuga verso possibili punti d’imbarco, ipotesi ritenuta plausibile alla luce della particolare conformazione territoriale dell’isola e dei collegamenti marittimi che, se sfruttati con tempestività, possono agevolare l’allontanamento dei responsabili prima dell’attivazione dei posti di controllo.
Fonti investigative confermano che l’interrogatorio dei testimoni, prevalentemente commessi delle boutique e passanti stranieri, ha già fornito alcuni elementi utili, fra cui l’altezza approssimativa e un accento non locale udito in modo frammentario, sebbene la concitazione dell’evento renda complesso un identikit affidabile; al momento non si registrano feriti, né risultano coinvolti altri oggetti personali del lord, che ha mantenuto un atteggiamento collaborativo e pacato, limitandosi a denunciare la sottrazione e a fornire i dettagli tecnici del modello rubato, caratterizzato da cassa tonneau in ceramica e movimento scheletrato, particolari che potrebbero rivelarsi decisivi qualora il pezzo riemergesse sul mercato parallelo.
Il caso riaccende i riflettori sul fenomeno dei cosiddetti «furti di lusso» che già in passato hanno interessato località costiere ad alta concentrazione turistica: l’attrattiva esercitata da orologi di fascia altissima, facilmente occultabili e vendibili a cifre elevate, rappresenta da tempo un incentivo per bande specializzate che seguono gli spostamenti di vip e collezionisti; l’isola di Capri, pur dotata di un sistema capillare di sorveglianza, non è immune a queste incursioni che, per la rapidità d’azione e la selezione mirata delle vittime, richiedono strategie investigative raffinate e una costante attività di intelligence preventiva.
Le autorità locali, consapevoli dell’impatto reputazionale che simili episodi possono generare su un’economia largamente fondata sul turismo di fascia alta, hanno rafforzato i controlli agli imbarchi di Marina Grande e predisposto pattugliamenti straordinari nelle ore serali, mentre l’amministrazione comunale ha ribadito l’impegno a potenziare l’illuminazione pubblica e a promuovere campagne informative rivolte ai visitatori affinché adottino comportamenti prudenti, evitando l’esposizione in vista di oggetti di valore in contesti affollati.
Ara Darzi, chirurgo di fama mondiale e figura istituzionale di rilievo nel sistema sanitario britannico, si trovava sull’isola per un breve soggiorno privato, e ha espresso fiducia nel lavoro delle forze dell’ordine, dichiarando di non voler permettere che la disavventura offuschi il suo legame affettivo con la Campania; nel frattempo il Foreign Office segue l’evoluzione del caso in coordinamento con le autorità italiane, pur sottolineando che il procedimento resta di esclusiva competenza giudiziaria nazionale.
In termini assicurativi, il valore dichiarato del Richard Mille rubato fa presumere una copertura ad hoc stipulata dal proprietario, ma rischia di alimentare una spirale di richieste sempre più onerose da parte delle compagnie, le quali, di fronte all’aumento degli episodi di scippo di orologi di pregio registrato negli ultimi anni nelle grandi città europee e nei resort mediterranei, rivedono periodicamente premi e condizioni, trasferendo il costo del rischio sui collezionisti che scelgono di indossare le proprie collezioni in contesti pubblici.
L’attenzione mediatica che accompagna il furto di Capri si inserisce in un più ampio dibattito sulla sicurezza percepita nelle mete turistiche ad alto tasso di frequentazione internazionale: se da un lato le statistiche ufficiali indicano una riduzione dei reati predatori complessivi rispetto a un decennio fa, dall’altro la recrudescenza di colpi mirati a beni di altissimo valore genera una percezione di vulnerabilità che le amministrazioni locali devono gestire con comunicazione tempestiva e interventi concreti, al fine di tutelare immagine e flussi economici.
Le indagini proseguono senza sosta e non si esclude il coinvolgimento di complici che abbiano potuto fornire ai rapinatori un supporto logistico a terra o via mare; le prossime ore saranno decisive per verificare eventuali agganci con organizzazioni specializzate nella ricettazione di orologi di lusso, spesso ricollocati all’estero dopo alterazioni alla numerazione di serie. Nel frattempo Capri riprende il suo ritmo estivo, ma l’eco del furto echeggia fra boutique e hotel, ricordando che, dietro la cartolina patinata dell’isola, si muovono interessi e rischi globalizzati che richiedono vigilanza costante e cooperazione internazionale. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!