L’estate 2025 segna il ritorno di un fenomeno ormai familiare alle coste pugliesi: la proliferazione dell’Ostreopsis ovata, comunemente denominata alga tossica, che ha nuovamente fatto la sua comparsa lungo diversi tratti del litorale barese.
I dati del monitoraggio quindicinale condotto dall’Arpa Puglia per il mese di luglio 2025 evidenziano concentrazioni preoccupanti di questa microalga unicellulare in zone specifiche della costa adriatica settentrionale, con particolare riferimento ai comuni di Molfetta, Giovinazzo, Bari, Mola di Bari e Monopoli. La presenza dell’alga risulta particolarmente marcata nei tratti rocciosi del litorale, condizioni ideali per la proliferazione di questa specie bentonica che trova il suo habitat naturale sui fondali duri e sulle macroalghe presenti negli scogli sommersi.
La situazione attuale presenta un quadro variegato lungo la costa barese, con concentrazioni che oscillano tra la presenza moderata e quella abbondante. Secondo le rilevazioni dell’Agenzia regionale per la prevenzione e la protezione ambientale, alcune località hanno superato la soglia di attenzione di 30.000 cellule per litro, parametro di riferimento stabilito dalle linee guida del Ministero della Salute per valutare il potenziale rischio sanitario associato alla fioritura algale.
La microalga Ostreopsis ovata rappresenta un organismo di origine tropicale e subtropicale che, a partire dai primi anni del 2000, ha colonizzato progressivamente le acque del Mediterraneo, probabilmente attraverso le acque di zavorra delle imbarcazioni commerciali. Questa specie, dalle dimensioni comprese tra 30 e 60 micron e quindi invisibile a occhio nudo, predilige condizioni ambientali specifiche caratterizzate da elevate temperature dell’acqua, forte irraggiamento solare, alta pressione atmosferica e mare calmo per periodi prolungati superiori ai 10-15 giorni consecutivi.

Le condizioni meteorologiche eccezionali che hanno caratterizzato l’estate 2025 hanno creato il contesto ideale per la proliferazione dell’alga tossica. Il Mar Adriatico ha registrato temperature superficiali record per il mese di giugno, con valori che hanno superato i 28 gradi centigradi, circa 4 gradi sopra la media stagionale. Questo riscaldamento anomalo delle acque marine, combinato con le condizioni di stabilità atmosferica prolungata, ha favorito lo sviluppo delle fioriture algali lungo le coste pugliesi settentrionali.
I rischi per la salute pubblica associati alla presenza dell’Ostreopsis ovata sono principalmente legati alla capacità di questa microalga di produrre ovatossina, una tossina simile alla palitossina ma meno pericolosa per l’uomo. La modalità di intossicazione più comune non avviene attraverso il contatto diretto con l’acqua marina, ma mediante l’inalazione dell’aerosol marino contenente frammenti cellulari e tossine, fenomeno che si verifica prevalentemente durante le mareggiate successive a periodi di mare calmo.
La sintomatologia associata all’esposizione alla tossina algale presenta caratteristiche simil-influenzali che si manifestano generalmente dopo 2-6 ore dal contatto o dall’inalazione dell’aerosol contaminato. I sintomi più frequentemente riportati includono febbre superiore ai 38 gradi centigradi, faringite, tosse, disturbi respiratori, cefalea, nausea, raffreddore, congiuntivite, vomito e dermatite. Questi disturbi tendono a regredire spontaneamente nell’arco di 24-48 ore senza necessità di trattamenti specifici, rappresentando manifestazioni temporanee e completamente reversibili.
Le categorie più vulnerabili alla tossicità dell’alga comprendono i bambini, gli anziani e le persone affette da patologie dell’apparato respiratorio, in particolare gli asmatici e i soggetti allergici. Per queste categorie, l’esposizione all’aerosol marino contaminato può determinare una sintomatologia più intensa e prolungata, richiedendo particolare attenzione e cautela nella frequentazione delle aree costiere interessate dal fenomeno.
Le misure preventive consigliate dalle autorità sanitarie prevedono l’evitare di stazionare lungo le coste rocciose durante le mareggiate, particolarmente quelle che seguono periodi di mare calmo e alta pressione atmosferica. In presenza di sintomi ricollegabili all’esposizione all’alga tossica, è necessario allontanarsi immediatamente dalla spiaggia, considerando che spesso bastano spostamenti di alcune decine di metri per eliminare o attenuare i malesseri. In alcuni casi, i disturbi si risolvono rapidamente soggiornando in locali dotati di impianto di condizionamento dell’aria.
Il monitoraggio istituzionale dell’Ostreopsis ovata viene condotto dall’Arpa Puglia con cadenza quindicinale da giugno a settembre, interessando venti stazioni di campionamento distribuite lungo l’intero litorale regionale. Questo sistema di sorveglianza, attivo dal 2008, fornisce una rappresentazione aggiornata del fenomeno, anche se la rapidità di sviluppo e regressione delle popolazioni algali rende i dati una fotografia istantanea di una situazione in continua evoluzione.
L’impatto ambientale delle fioriture di Ostreopsis ovata non si limita agli effetti sulla salute umana, ma coinvolge l’intero ecosistema marino. La presenza di elevate concentrazioni di questa microalga può causare morie di organismi marini, tra cui stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi e crostacei, alterando significativamente gli equilibri biologici delle comunità bentoniche.
Le prospettive future indicano che il fenomeno dell’alga tossica è destinato a persistere e potenzialmente intensificarsi nei prossimi anni, in conseguenza del progressivo riscaldamento delle acque del Mediterraneo. Le proiezioni climatiche suggeriscono un aumento della frequenza e dell’intensità delle fioriture algali, rendendo necessario un rafforzamento dei sistemi di monitoraggio e delle misure di prevenzione per la tutela della salute pubblica e dell’ambiente marino.
La comunicazione del rischio rappresenta un elemento fondamentale nella gestione del fenomeno, considerando che l’informazione tempestiva e accurata della popolazione può contribuire significativamente alla prevenzione dei casi di intossicazione. Le autorità sanitarie locali mantengono costantemente aggiornati i canali informativi ufficiali, fornendo indicazioni specifiche sui livelli di concentrazione dell’alga nelle diverse località costiere e sulle relative misure precauzionali da adottare.
L’approccio integrato alla gestione dell’emergenza alga tossica prevede il coordinamento tra diverse istituzioni, dall’Arpa Puglia per il monitoraggio ambientale, ai Servizi di Igiene e Sanità Pubblica delle ASL per la sorveglianza sanitaria, fino ai Comuni costieri per l’adozione di eventuali ordinanze di divieto di balneazione nei tratti più critici. Questa sinergia istituzionale garantisce una risposta coordinata ed efficace per la protezione della salute pubblica e la salvaguardia delle attività turistiche e balneari. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!