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Meteo, ma si toccheranno davvero i 46°C? Ecco le città più “roventi” le prossime ore

Il caldo africano investirà l’Italia con picchi record fino a 46°C tra il 21 e il 22 luglio. Sud e Isole le aree più colpite.

Sta per abbattersi sull’Italia la prima vera ondata di calore estiva, alimentata da una poderosa risalita di aria sahariana che, nei prossimi giorni, investirà in pieno il bacino del Mediterraneo. Sarà l’anticiclone africano il protagonista assoluto della scena meteorologica: un vasto campo di alta pressione, esteso fino alle latitudini europee, che comprimerà l’atmosfera nei bassi strati, intrappolando calore e umidità. Gli effetti saranno evidenti fin dal fine settimana, ma la fase più intensa è attesa tra lunedì 21 e martedì 22 luglio, quando la colonna di mercurio salirà ben oltre i 40°C su gran parte del Paese, con punte estreme nelle regioni meridionali e nelle Isole Maggiori.

Nel dettaglio, le temperature più estreme sono previste in Sicilia, dove si potranno superare localmente i 45°C. I modelli termici più aggiornati indicano per Catenanuova e Lentini un possibile picco di 46°C, 45.3°C a Palagonia, 44.8°C a Raddusa, 44.5°C a Campofranco, Ramacca e Scordia, mentre a Paternò si stimano 44°C. Valori eccezionali che richiamano da vicino quelli registrati nelle più roventi estati degli ultimi decenni.

Anche in Puglia e in Campania si toccheranno livelli critici: Foggia è attesa a 43°C, Caltanissetta, Catania e Benevento a 42°C, Lecce, Matera, Cosenza e Terni a 41°C. In Sardegna, Olbia e Oristano oscilleranno attorno ai 40°C, come anche Bologna, Enna e Forlì. In Val Padana, pur con valori lievemente inferiori, il disagio sarà amplificato da un’elevata umidità che porterà l’indice di calore – il cosiddetto “heat index” – su livelli severi. Le massime previste saranno comprese tra 33°C e 36°C, con afa opprimente soprattutto nelle ore serali.

Questo tipo di configurazione atmosferica, tipica delle ondate di calore africane, è resa ancora più impattante dalla prolungata assenza di ventilazione e precipitazioni: l’alta pressione agisce come una cupola, impedendo il ricambio d’aria e intrappolando le masse calde nei bassi strati. La conseguenza diretta sarà un’atmosfera satura, stagnante, con scarsa escursione termica tra giorno e notte e un carico di calore che tenderà ad accumularsi progressivamente, rendendo le notti tropicali particolarmente difficili da affrontare.

Tuttavia, secondo le attuali proiezioni, questa fase estrema dovrebbe avere una durata limitata e già a partire da mercoledì 23 luglio, una perturbazione atlantica dovrebbe avvicinarsi all’arco alpino, favorendo l’ingresso di correnti più fresche e instabili che, inizialmente al Nord, poi anche al Centro-Sud, potrebbero riportare instabilità temporalesca e un generale calo delle temperature. Sarà una tregua ancora da confermare nei dettagli, ma che potrebbe porre fine a questo episodio severo in meno di 72 ore. Per restare sempre aggiornato scarica GRATIS la nostra App!

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